Shells.
-Conchiglie.-
«Mi ricordo le lacrime che rigavano
il tuo viso / quando ho detto che non ti avrei mai lasciato
Quando tutte quelle ombre avevano
quasi ucciso la tua luce / mi ricordo che hai detto “Non lasciarmi qui da sola”
Ma tutto questo è morto e sepolto e passato stanotte.
Allora chiudi gli occhi / Il sole sta calando / Starai bene / Nessuno può farti del male ora
Vieni luce del mattino / Tu ed io saremo sani e salvi.
Non azzardarti a guardare fuori
dalla finestra / tutto è in fiamme
La guerra fuori dalla nostra porta
continua infuriare / aggrappati a questa
ninna nanna
Anche quando la musica è finita.»
~ Safe and Sound;
Taylor Swift.
Il mare
lascia sempre un buon odore, qui.
Il
distretto Quattro gli piace: è buono il pesce, è buona la gente ed il pane. E poi è buona lei.
Annie
sta raccogliendo le conchiglie mentre aspetta l’alba e Finnick
è seduto su una stuoietta a guardarla: è bella e
delicata, la sua voce che canticchia una vecchia ninna-nanna che gli arriva
all’orecchio insieme al rumore del mare, confondendosi perfettamente con questo
e creando uno strumento dalle note particolari, rassicuranti che cancellano quasi completamente gli Hunger Games in corso.
Annie
arriva da lui con il lembo della gonna chiuso a conca dove sopra ci ha
appoggiato le conchiglie sporche di sabbia, Finnick
abbozza un sorriso e raccoglie i gusci, mettendoli nel secchio che si portano
dietro ogni volta che fanno a raccogliere le conchiglie. Sorride e la prende
per mano, subito dopo essersi alzato.
Annie
parla poco, Finnick non uccide il suo silenzio.
Vanno
in riva dove l’acqua bagna i polpacci di lui e inumidisce appena la gonna
dell’altra. Sciacquano le conchiglie assieme, come due bambini.
«Ti
farò una collana.» Mormora Finnick riprendendola per
mano per portarla all’asciutto, Annie abbozza un sorriso ma non si muove. Sta
ferma, immobile.
Finnick sorride e le lascia la
mano, arretra piano verso la spiaggia e senza smettere di guardarla – con
quella dolcezza tutta sua, riservata solo a lei – posa a terra il secchiello,
si toglie la camicia una volta bianca (per assicurasi che sia asciutta, così se
Annie si fosse bagnata avrebbe avuto la camicia) e ritorna verso si lei con il
passo lievemente accelerato. Le posa le mani sui fianchi e se la stringe
contro, toccandole la fronte con la propria. «Sei bella.» Le sussurra e il
sorriso di Annie si amplia, le sue mani si muovono graziose nel nulla e
afferrano quasi timidamente i deltoidi di Finnick,
lui soffoca una risata ed Annie arrossisce.
«Me
lo dai un bacio?» Il sorriso del ragazzo è tenero e la luce dei suoi occhi
risplende solo per lei, sboccia quando la vede e appassisce quando si separano
e lui va nella casa proprio di fianco alla sua.
Annie scuote la testa e abbassa lo sguardo, abbozzando una risata con la
sua voce dolce, la stessa che canticchiava poco prima.
«Traditrice!
Me lo avevi promesso!» Sbotta ad un certo punto lui e si piega, facendo passare
le braccia dietro le gambe e sollevandola. Fa una giravolta e la sente urlare e
poi ridere, aggrappandosi alle sue spalle. Un giro e poi un altro ancora. Si
ferma ma non la lascia. «Devo ricominciare?» Le sussurra e lei scuote la testa.
«Bacio.»
Risponde.
Ed
eccolo lì, il consenso di Annie per Finnick di
prendersi quello che vuole senza ferirla, cosa molto importante…
almeno per lui.
Le
apre la porta, attraversando quel bel giardino curato da qualcuno di
specializzato.
Da
quando era tornato, Finnick è riuscito a mettere un
po’ di ordine in Annie: la casa pulita e ordinata, il giardino ben curato,
vestiti nuovi quando servono e splendide collane di conchiglie che lui,
regolarmente, le fa.
Appoggia
i gusci sul tavolo in sala, accompagnandola poi al piano di sopra: è bagnata e
deve cambiarsi, la sua camicia non serve a niente: non può girare per il
distretto tutta fradicia!
Ridacchia
mentre le scosta i capelli dalle spalle per toglierle la maglia, la sente
sghignazzare ed è felice di sentirla così.. felice?
Prende
dall’armadio dei pantaloncini e una canottiera: il sole sarebbe salito e
avrebbe fatto più caldo.
Si
inginocchia davanti a lei, sfilandole la gonna bianca bagnata e mettendola da
parte, aprendo poi i pantaloncini che si sarebbe dovuta infilare: prima una
gamba e poi l’altra. Rimane a terra quando lei si alza per abbottonarsi il
vestiario e ancora il ragazzo sorride, avvicinandosi e abbracciandole le gambe,
come un bambino.
«Mia.» Sussurra appena, in modo che lei
non possa sentire, eppure Annie risponde, tirandogli piano i capelli per
allontanarlo.
Un
gioco.
Finisce
di prepararla, raccogliendole i capelli in una treccia, come quella di Katniss, infilandole un fiore all’inizio dell’acconciatura.
La guarda attraverso lo specchio e la vede sorridere.
Annie
sorride spesso, quand’è con Finnick.
Escono
dalla stanza mano nella mano, dirigendosi in salotto. Annie si siede sul tavolo
e incrocia le braccia, appoggiando la guancia su uno di essi mentre guarda le
conchiglie. Finnick si dirige verso la televisione
mentre l’illusione di un groppo in gola lo blocca, si ricorda allora di quante
volte cercava di evitare di guardare le notizie degli Hunger
Games con lei, per
non sentirla piangere. Ma è tutta una farsa. Dato che è tutto finito, no?
«Finnick, mi insegni?»
La
sua voce bella e tranquilla lo riporta alla realtà. Riposa il telecomando sul
mobile senza accendere l’apparecchio e ritorna sui suoi passi, arrivando dietro
di lei e poggiando il mento sulla sua testa.
«A
fare cosa, sirenetta?» Le chiede con
fare scherzoso.
Annie
gonfia le guance e afferra due conchiglie tra le mani, alzandole e mettendole
nel campo visivo dell’altro, appena davanti agli occhi. «A fare le collane!»
E
l’ormai uomo ride, ride di una risata bella che non ha mai mostrato, tranne ad
Annie. Certo, Finnick ha riso anche con gli altri.. e
anche di gusto! Ma per Annie c’è sempre stato il meglio, e anche una banalità
come una risata dev’essere la miglior risata di sempre.
Ancora
si allontana un attimo, avvicinandosi ad un mobile vicino al divano e estraendo
da un cassetto oggetti di vario genere: aghi, lacci, forbici e via dicendo.
Ritorna indietro. Si siede davanti a lei e inizia la lezione con quel suo fare
tenero: pulire le conchiglie, bucarle senza rovinarle, metterle nel laccio
eccetera. Fino a guardare i gioielli ordinati sul tavolo, pronte per essere
indossate.
«Sono
bellissime!» Esclama Annie, guardando con un non so che di gioioso i lavoretti
e poi sprofondando negli occhi di Finnick.
«Tu
sei bellissima.»
E
la ragazza non fece altro che abbassare lo sguardo, guardando con la coda
dell’occhio le conchiglie.
Si
divisero per il resto della giornata. Finnick aveva
da lavorare e doveva anche insegnare ai bambini a intrecciare le reti. Lo aveva
promesso ad Annie, dopotutto.
E
rieccoli lì: sul bordo della spiaggia, seduti su una stuoietta e con un fuoco acceso. Come sempre, lei è
arrivata per prima.
«Mi
aspetti da tanto?»
Nessuna
risposta.
«Hai
passato bene il pomeriggio?»
Ancora
niente.
Lui
sorride, si siede vicino a lei e le passa un braccio dietro la vita. «…Ti sono mancato?»
Annie
annuisce.
L’altro
sorride e le scosta i capelli dal collo, scoprendo le collane che avevano fatto
assieme quella mattina. Le labbra si increspano ulteriormente in un arco più
amplio del precedente. E’ davvero bella, lei, lo crede davvero. E poi con
quelle collane.. wow!
«Posso
darti un bacio?»
Annie
gira il volto verso di lui e un angolo del suo bel viso si alza, come a formare
un piccolo sorriso di consenso, nascosto. Lui le passa una mano sul ventre e si
avvicina, costringendola a stendersi piano, sporcando i suoi bei capelli di
sabbia. Soffia sulle sue labbra aria calda, godendosi la visione delle sue
palpebre chiudersi. Si fida di lui.
E
allora la bacia, con cautela, quasi dolcezza. Non vuole farle male o, peggio
ancora, lasciarle il ricordo di una situazione spiacevole. Lo fa ogni volta. Le
dedica un’attenzione maniacale in ogni suo singolo movimento, Finnick; guarda dove mette le mani, come le muove,
controlla che il contesto sia giusto per fare determinate cose..
..Semplicemente,
la ama.
Un
po’ come Annie ama le collane di conchiglie.
Shells.
¬end.
Sarò
sincera, non mi piace per niente :/.
All’inizio
ero anche presa bene con questa fic.. ma poi..
bam! niente, è crollata. Quindi mi
scuso se a qualcuno non piacerà. ^^’’
In
compenso spero di aver familiarizzato ancora di più con la coppia, continuando
a non aver letto il terzo libro –quella che deve risparmiare.- ~
La
canzone penso la conosciate più o meno tutti, essendo la soundtrack del film, e non penso c’entri molto con la fan
fiction, ma non posso fare a meno di pensare a Finnick
e Annie quando la sento; infatti è stata la canzone che mi ha accompagnato per
tutta la stesura del testo (mai controllato, per non dover cancellare tutto e
mandare al diavolo il lavoro di un paio di settimane~).
Non so voi, ma sono veramente fusa per
colpa della scuola, e sto cercando con tutte le mie forze di passare senza debiti
;A; ..cosa che sarà impossibile vista la mia situazione(-> i professori) e
una versione di latino che sarà difficilissima ;AAA; me lo sento nelle
ossa!
In compenso ho speso 15€ della mia vita(?) per
confezionarmi un braccialetto che ricordasse il distretto 4, molto simile a questo,
e devo dire che non vedo l’ora sia pronto! ;;
Bene,
e dopo avervi raccontato i fatti miei vi ringrazio per essere arrivati fino a
qui e le recensioni sono sempre gradite!~
Bye~~
the
worst toilet in Scotland ●