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Autore: radioactive    24/05/2012    5 recensioni
Finnick sorride e le lascia la mano, arretra piano verso la spiaggia e senza smettere di guardarla – con quella dolcezza tutta sua, riservata solo a lei – posa a terra il secchiello, si toglie la camicia una volta bianca (per assicurasi che sia asciutta, così se Annie si fosse bagnata avrebbe avuto la camicia) e ritorna verso si lei con il passo lievemente accelerato. Le posa le mani sui fianchi e se la stringe contro, toccandole la fronte con la propria. «Sei bella.» Le sussurra e il sorriso di Annie si amplia, le sue mani si muovono graziose nel nulla e afferrano quasi timidamente i deltoidi di Finnick, lui soffoca una risata ed Annie arrossisce.
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Fanfiction che non mi ha per nulla soddisfatto, ma a voi i commenti.~
[FinnickAnnie] [Basato sul secondo libro.~]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Shells.

-Conchiglie.-

 

 

 

«Mi ricordo le lacrime che rigavano il tuo viso / quando ho detto che non ti avrei mai lasciato

Quando tutte quelle ombre avevano quasi ucciso la tua luce / mi ricordo che hai detto “Non lasciarmi qui da sola”

Ma tutto questo è morto e sepolto e passato stanotte.

 

Allora chiudi gli occhi / Il sole sta calando / Starai bene / Nessuno può farti del male ora

Vieni luce del mattino / Tu ed io saremo sani e salvi.

 

Non azzardarti a guardare fuori dalla finestra / tutto è in fiamme

La guerra fuori dalla nostra porta continua infuriare / aggrappati a questa ninna nanna

Anche quando la musica è finita

                                                                                                                             ~ Safe and Sound; Taylor Swift.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il mare lascia sempre un buon odore, qui.

Il distretto Quattro gli piace: è buono il pesce, è buona la gente ed il pane. E poi è buona lei.

Annie sta raccogliendo le conchiglie mentre aspetta l’alba e Finnick è seduto su una stuoietta a guardarla: è bella e delicata, la sua voce che canticchia una vecchia ninna-nanna che gli arriva all’orecchio insieme al rumore del mare, confondendosi perfettamente con questo e creando uno strumento dalle note particolari, rassicuranti che cancellano quasi completamente gli Hunger Games in corso.

Annie arriva da lui con il lembo della gonna chiuso a conca dove sopra ci ha appoggiato le conchiglie sporche di sabbia, Finnick abbozza un sorriso e raccoglie i gusci, mettendoli nel secchio che si portano dietro ogni volta che fanno a raccogliere le conchiglie. Sorride e la prende per mano, subito dopo essersi alzato.

Annie parla poco, Finnick non uccide il suo silenzio.

Vanno in riva dove l’acqua bagna i polpacci di lui e inumidisce appena la gonna dell’altra. Sciacquano le conchiglie assieme, come due bambini.

«Ti farò una collana.» Mormora Finnick riprendendola per mano per portarla all’asciutto, Annie abbozza un sorriso ma non si muove. Sta ferma, immobile.

Finnick sorride e le lascia la mano, arretra piano verso la spiaggia e senza smettere di guardarla – con quella dolcezza tutta sua, riservata solo a lei – posa a terra il secchiello, si toglie la camicia una volta bianca (per assicurasi che sia asciutta, così se Annie si fosse bagnata avrebbe avuto la camicia) e ritorna verso si lei con il passo lievemente accelerato. Le posa le mani sui fianchi e se la stringe contro, toccandole la fronte con la propria. «Sei bella.» Le sussurra e il sorriso di Annie si amplia, le sue mani si muovono graziose nel nulla e afferrano quasi timidamente i deltoidi di Finnick, lui soffoca una risata ed Annie arrossisce.

«Me lo dai un bacio?» Il sorriso del ragazzo è tenero e la luce dei suoi occhi risplende solo per lei, sboccia quando la vede e appassisce quando si separano e lui va nella casa proprio di fianco alla sua.  Annie scuote la testa e abbassa lo sguardo, abbozzando una risata con la sua voce dolce, la stessa che canticchiava poco prima.

«Traditrice! Me lo avevi promesso!» Sbotta ad un certo punto lui e si piega, facendo passare le braccia dietro le gambe e sollevandola. Fa una giravolta e la sente urlare e poi ridere, aggrappandosi alle sue spalle. Un giro e poi un altro ancora. Si ferma ma non la lascia. «Devo ricominciare?» Le sussurra e lei scuote la testa.

«Bacio.» Risponde.

Ed eccolo lì, il consenso di Annie per Finnick di prendersi quello che vuole senza ferirla, cosa molto importante… almeno per lui.

 

Le apre la porta, attraversando quel bel giardino curato da qualcuno di specializzato.

Da quando era tornato, Finnick è riuscito a mettere un po’ di ordine in Annie: la casa pulita e ordinata, il giardino ben curato, vestiti nuovi quando servono e splendide collane di conchiglie che lui, regolarmente, le fa.

Appoggia i gusci sul tavolo in sala, accompagnandola poi al piano di sopra: è bagnata e deve cambiarsi, la sua camicia non serve a niente: non può girare per il distretto tutta fradicia!

Ridacchia mentre le scosta i capelli dalle spalle per toglierle la maglia, la sente sghignazzare ed è felice di sentirla così.. felice?

Prende dall’armadio dei pantaloncini e una canottiera: il sole sarebbe salito e avrebbe fatto più caldo.

Si inginocchia davanti a lei, sfilandole la gonna bianca bagnata e mettendola da parte, aprendo poi i pantaloncini che si sarebbe dovuta infilare: prima una gamba e poi l’altra. Rimane a terra quando lei si alza per abbottonarsi il vestiario e ancora il ragazzo sorride, avvicinandosi e abbracciandole le gambe, come un bambino.

«Mia.» Sussurra appena, in modo che lei non possa sentire, eppure Annie risponde, tirandogli piano i capelli per allontanarlo.

Un gioco.

Finisce di prepararla, raccogliendole i capelli in una treccia, come quella di Katniss, infilandole un fiore all’inizio dell’acconciatura. La guarda attraverso lo specchio e la vede sorridere.

Annie sorride spesso, quand’è con Finnick. 

Escono dalla stanza mano nella mano, dirigendosi in salotto. Annie si siede sul tavolo e incrocia le braccia, appoggiando la guancia su uno di essi mentre guarda le conchiglie. Finnick si dirige verso la televisione mentre l’illusione di un groppo in gola lo blocca, si ricorda allora di quante volte cercava di evitare di guardare le notizie degli Hunger Games con lei, per non sentirla piangere. Ma è tutta una farsa. Dato che è tutto finito, no?

«Finnick, mi insegni?»

La sua voce bella e tranquilla lo riporta alla realtà. Riposa il telecomando sul mobile senza accendere l’apparecchio e ritorna sui suoi passi, arrivando dietro di lei e poggiando il mento sulla sua testa.

«A fare cosa, sirenetta?» Le chiede con fare scherzoso.

Annie gonfia le guance e afferra due conchiglie tra le mani, alzandole e mettendole nel campo visivo dell’altro, appena davanti agli occhi. «A fare le collane!»

E l’ormai uomo ride, ride di una risata bella che non ha mai mostrato, tranne ad Annie. Certo, Finnick ha riso anche con gli altri.. e anche di gusto! Ma per Annie c’è sempre stato il meglio, e anche una banalità come una risata dev’essere la miglior risata di sempre.

Ancora si allontana un attimo, avvicinandosi ad un mobile vicino al divano e estraendo da un cassetto oggetti di vario genere: aghi, lacci, forbici e via dicendo. Ritorna indietro. Si siede davanti a lei e inizia la lezione con quel suo fare tenero: pulire le conchiglie, bucarle senza rovinarle, metterle nel laccio eccetera. Fino a guardare i gioielli ordinati sul tavolo, pronte per essere indossate.

«Sono bellissime!» Esclama Annie, guardando con un non so che di gioioso i lavoretti e poi sprofondando negli occhi di Finnick.

«Tu sei bellissima.»

E la ragazza non fece altro che abbassare lo sguardo, guardando con la coda dell’occhio le conchiglie.

 

Si divisero per il resto della giornata. Finnick aveva da lavorare e doveva anche insegnare ai bambini a intrecciare le reti. Lo aveva promesso ad Annie, dopotutto.

E rieccoli lì: sul bordo della spiaggia, seduti su una stuoietta e con un fuoco acceso. Come sempre, lei è arrivata per prima.

«Mi aspetti da tanto?»

Nessuna risposta.

«Hai passato bene il pomeriggio?»

Ancora niente.

Lui sorride, si siede vicino a lei e le passa un braccio dietro la vita. «…Ti sono mancato?»

Annie annuisce.

L’altro sorride e le scosta i capelli dal collo, scoprendo le collane che avevano fatto assieme quella mattina. Le labbra si increspano ulteriormente in un arco più amplio del precedente. E’ davvero bella, lei, lo crede davvero. E poi con quelle collane.. wow!

«Posso darti un bacio?»

Annie gira il volto verso di lui e un angolo del suo bel viso si alza, come a formare un piccolo sorriso di consenso, nascosto. Lui le passa una mano sul ventre e si avvicina, costringendola a stendersi piano, sporcando i suoi bei capelli di sabbia. Soffia sulle sue labbra aria calda, godendosi la visione delle sue palpebre chiudersi. Si fida di lui.

E allora la bacia, con cautela, quasi dolcezza. Non vuole farle male o, peggio ancora, lasciarle il ricordo di una situazione spiacevole. Lo fa ogni volta. Le dedica un’attenzione maniacale in ogni suo singolo movimento, Finnick; guarda dove mette le mani, come le muove, controlla che il contesto sia giusto per fare determinate cose..

..Semplicemente, la ama.

Un po’ come Annie ama le collane di conchiglie.

 

 

 

 

 

 

Shells.

¬end.

 

 

 

 

 

 

Sarò sincera, non mi piace per niente :/.

All’inizio ero anche presa bene con questa fic.. ma poi.. bam! niente, è crollata. Quindi mi scuso se a qualcuno non piacerà. ^^’’

In compenso spero di aver familiarizzato ancora di più con la coppia, continuando a non aver letto il terzo libro –quella che deve risparmiare.- ~

La canzone penso la conosciate più o meno tutti, essendo la soundtrack del film, e non penso c’entri molto con la fan fiction, ma non posso fare a meno di pensare a Finnick e Annie quando la sento; infatti è stata la canzone che mi ha accompagnato per tutta la stesura del testo (mai controllato, per non dover cancellare tutto e mandare al diavolo il lavoro di un paio di settimane~).

Non so voi, ma sono veramente fusa per colpa della scuola, e sto cercando con tutte le mie forze di passare senza debiti ;A; ..cosa che sarà impossibile vista la mia situazione(-> i professori) e una versione di latino che sarà difficilissima ;AAA; me lo sento nelle ossa!

In compenso ho speso 15della mia vita(?) per confezionarmi un braccialetto che ricordasse il distretto 4, molto simile a questo, e devo dire che non vedo l’ora sia pronto! ;;

Bene, e dopo avervi raccontato i fatti miei vi ringrazio per essere arrivati fino a qui e le recensioni sono sempre gradite!~

Bye~~

 

the worst toilet in Scotland ●

 

 

   
 
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