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Autore: Laay    24/05/2012    15 recensioni
-Una volta che l'avrò incontrato e gli avrò detto quanto lo amo potrò morire felice.-
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo 84 anni ma ero ancora una vecchietta arzilla ed ero capace di cavarmela da sola. Quel 21 di Giugno uscii di casa per fare una passeggiata e mi recai all'enorme parco del quartiere. Spesso mi capitava di soffermarmi sulla mia vita, su quella passata. Pensavo a come fosse andata e a come avrei voluto andasse ma in fondo non potevo lamentarmi. Avevo avuto quattro bambini, mio marito, morto un paio di anni prima, mi aveva amata come avrei sempre desiderato e come in fondo io facevo con lui. Avevo sette nipoti con cui avevo un rapporto meraviglioso, nonostante fossero ormai diventati grandi e ognuno di loro avesse la propria vita. 
Sorrisi guardando il sole che splendeva in quella prima giornata d'estate. Le strade erano piene di bambini che giocavano a pallone e ragazze in preda ai primi amori che si scambiavano effusioni sulle panchine o sotto gli alberi con i fidanzati. Più strada facevo più rivivevo man mano la mia vita. La rivedevo riflessa in ogni bambino, in ogni ragazzo, in ogni persona impegnata al telefono che correva per le strade perché in ritardo per i troppi impegni. Pensai a quanto la mia allora attuale vita fosse pacata e in parte priva di preoccupazioni. Guardai il mondo scorrere mentre ormai io non potevo dar più nessun contributo per far sì che girasse in modo migliore.
È strano come certe cose si notino solo ad una certa età, quando ormai non hai più tempo per viverle o solo per renderti conto che sei vivo e che ogni giorno nasce per darti una seconda opportunità che però non coglierai. 
Continuavo a camminare soffermandomi su quello che avevo attorno e che da lì a poco avrei lasciato. Mi spaventava tutto ciò; pensavo a come sarebbe stato morire, a cosa ci fosse davvero oltre tutto quello che vediamo. Avevo paura di una cosa: l'eternità. In fondo la vita terrena è nulla rispetto ad un lasso di tempo così lungo che bisogna vivere dopo la morte del corpo. 
Quando ero piccola la morte mi spaventava, la vedevo ovunque. Avevo paura di morire senza veder realizzati i miei sogni, senza aver assaporato a pieno l'esistenza che mi spettava. Ed invece ero lì, ad 84 anni, dopo aver vissuto una normale vita senza troppi squilibri.
Ma mi mancava ancora una cosa, una cosa che desideravo da sempre.
-Una volta che l'avrò incontrato e gli avrò detto quanto lo amo potrò morire felice.-
Me lo ripetevo sempre da ragazzina e continuavo a tenerlo nei miei pensieri nascosti da adulta. Si, perché certi desideri non cambiano anche se si cresce.
Stanca di tutti questi pensieri avvistai una panchina e camminai lentamente per raggiungerla. Notai fosse occupata da un uomo, probabilmente con qualche anno più di me. Aveva in un mano un libro di cui da lontano non riconoscevo la copertina. Mi avvicinai a lui.
-Mi scusi, è occupato?-
L'uomo si girò verso di me. Rimasi per un attimo senza fiato. Guardai i suoi occhi e li riconobbi. Non erano cambiati, erano ancora quelli di una volta.
-No prego, si sieda pure.-
Mi sedetti lentamente senza distogliere lo sguardo da lui. Scorsi lentamente il libro che aveva in mano. 'Jonas Brothers- Burnin up'  recitava la copertina su cui era impressa la foto di tre giovani ragazzi alle prese con chitarre, microfoni e pubblico. Sorrisi dolcemente. 
-Nicholas, Nicholas Jerry Jonas.- Sussurrai. 
L'uomo si voltò di nuovo verso di me.
-Prego?-
-Tu sei Nick Jonas. Nicholas Jerry Jonas.- Gli dissi, stavolta ad alta voce mentre lo guardavo negli occhi. Lui mi sorrise.
-Vedo che c'è qualcuno che si ricorda ancora di me.-
-Io non potrei mai scordarmi di te.-
Lo guardai ancora negli occhi. Avevano ancora la stessa espressione, la stessa dolcezza che avevano anni prima. Scorsi qualche ruga attorno ad essi ma notai anche la profondità di quei misteriosi pianeti che contenevano tutto il suo essere. 
-Ho 84 anni Nicholas e dalla prima volta che ti ho visto ti ho sempre tenuto dentro di me.-
-Potrei sapere il tuo nome?- Mi chiese intimidito.
-Chiamami Laay, va bene così.-
Lui annuì. Probabilmente voleva chiedermi qualcosa di più ma non si azzardò ad invadere le mie parole.
-Probabilmente non vorrai ascoltare nulla di quello che sto per dire ma...-
-Ti prego, dimmi tutto quello che non hai mai potuto dirmi.-
Avrei voluto urlare come una fan impazzita sotto un palco mentre lui e i suoi fratelli davano l'ultimo colpo alla chitarra ma la vita mi aveva ormai reso stanca e l'unica cosa che mi restava erano le parole. 
Gli sorrisi annuendo e cominciai a parlare.
-Ho preparato milioni di discorsi nella mia vita che avrei sempre voluto farti ma sono tutti finiti su carta in fondo ad un cassetto di cui nessuno possiede la chiave. Sai Nicholas, tu mi hai salvato la vita. Lo so che tempi addietro ti sentivi ripetere questa frase ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e se fosse stato davvero così saresti dovuto diventare il Superman della nuova generazione. Credimi Nicholas, starei qui a raccontarti tutta la mia vita per fartelo capire ma penso che non sia il caso. Ero una ragazza angosciata, una ragazza apatica, una ragazza che aveva perso ogni speranza. Mi guardavo intorno e c'era distruzione: nella mia famiglia, tra i miei amici, in tutto ciò che facevo e soprattutto nel mio cuore. Era stato distrutto e calpestato all'epoca. C'era disordine ovunque, un disordine che non avrei mai ordinato. Mi sentivo terribilmente sola, senza nessuno con cui parlare dei miei fallimenti, dei miei dolori, del mio passato. Ogni giorno tutti i dolori si accumulavano dentro e ogni giorno mi continuavo a domandare che cosa ci facessi sulla terra, quale fosse il motivo per vivere. Non lo trovavo. Poi un giorno trovai te, trovai i tuoi fratelli. Nonostante vi seguissi da tempo non mi ero mai soffermata su di voi. Tu, mi facesti versare lacrime di liberazione, tu mi aiutasti a credere in Dio quando mi sembrava fosse andato via. Tu, i tuoi fratelli mi insegnaste a credere nei sogni, mi deste una passione. Mi sentivo viva, Nicholas. Respiravo, camminavo, guardavo. Ero cosciente di essere viva, finalmente. Stavo andando in rovina quando voi mi avete suggerito di non mollare perché Dio è grande e la vita è bella. Tu con la tua forza mi hai aiutato a resistere ogni giorno, a stringere i denti.- Lo guardai per qualche istante mentre lui era lì aspettando, o forse sperando, che dicessi qualche altra cosa. Abbassai lo sguardo.
-Tutti dicevano che fossi stupida, che fossi pazza. Iniziai a informarmi sul tuo diabete. Iniziai a seguire la dieta di un tipico uomo affetto da diabete di tipo 1. Non me la sentivo di condurre una vita nella quale tu non stavi bene. Cercai anche delle cure, ne trovai forse una. Ti mandai una lettera per informarti ma probabilmente non la leggesti. Divenni grande e indipendente e corsi a cercarti. Tu dovevi guarire. Beh, in fondo ora stai meglio, grazie al dottore che volevo suggerirti io. Come al solito ce l'hai fatta da solo.- Iniziarono a scendermi le lacrime. Mi sentivo come da ragazzina. Alzai lo sguardo e tornai a guardarlo negli occhi.
-Non ho mai perso la speranza di incontrarti ed ora eccomi qui. Ti ho amato Nicholas, ti amo Nicholas.-
Mi guardò per qualche istante finché non sciolse il suo sguardo autoritario in delle dolci lacrime che gli rigarono il viso. Avvicinò lentamente il viso al mio e poggiò delicatamente le labbra sulla mia guancia.
-Avrei voluto conoscerti, sai?- Mi disse.
-Anche io Nicholas, anche io. Posso chiederti una cosa?-
-Certo.-
-Potresti stringermi, per un'ultima volta?-
Mi sorrise e senza esitare pose il suo braccio stanco intorno alle mie spalle. Poggiai la testa sulla sua spalla, sospirando. Ero tra le braccia di tutto quello che per una vita intera non avevo mai perso la speranza di trovare.
Mi lasciai andare, lasciando che il tempo scorresse lento. Chiusi gli occhi e assaporai il suo profumo. Mi sentivo completa, finalmente. Come se avessi compiuto l'ultima tappa della mia vita, quella fondamentale. Avevo realizzato il mio ultimo desiderio.
-Canta Nicholas, canta per me.- Gli suggerii, quasi senza accorgermene. 
'You're the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing 
I need to find you 
I gotta find you 
You're the missing piece I need, the song inside of me 
I need to find you 
I gotta find you'

Cantò dolcemente le parole di quella canzone che non avrei potuto definire più appropriata per quel momento. L'avevo trovato, finalmente. Gli feci eco sottovoce accompagnando la sua meravigliosa voce che, anche se avanti con l'età, mi faceva provare le stesse emozioni di tanti anni prima.
-Sto bene ora.- Sospirai. Nicholas mi sorrise.
Lo guardai, scorgendo un'ultima volta il contorno dei suoi occhi ancora pieni di vita. 
-''Una volta che l'avrò incontrato e gli avrò detto quanto lo amo potrò morire felice.'' Mi ripetevo sempre questo da ragazzina, sai?-
Mi guardò mentre teneva ancora il braccio intorno alle mie spalle.
-Non c'è bisogno di andartene ora.- Mi sorrise e mi accarezzò dolcemente la guancia.
Gli sorrisi anch'io, malinconica e felice. 
-Avrei voluto incontrarti prima, Nicholas. Ricorda che ti ho amato, ti amo, e lo farò per sempre. Ti ho incontrato Nicholas. Ora posso anche andarmene.- Chiusi gli occhi sorridendo e man mano avvertii la mia anima che si staccava dal mio corpo, felice. Avevo vissuto con lui pochi minuti ma mi sembrava di averci vissuto un'intera vita. Lo guardai dall'alto mentre imprecava contro il mio corpo di tornare in vita. Volai per un'ultima volta verso quella panchina e gli stampai un dolce, lento bacio sulle labbra per fargli avvertire la mia presenza. Si fermò per qualche istante con gli occhi chiusi e dopo tornò a sorridere accarezzando il viso del mio corpo inerme tra le sue braccia. 

Qualche giorno dopo si tenne il mio funerale e lui fu presente. Mi descrisse come una delle persone migliori che avesse mai incontrato. Nel momento di silenzio avevo chiesto, anni prima, di far vibrare nell'aria le note di 'Vespers Goodbye', scritta da Nicholas. Così fu. 

All of you 
Has shaped me into what I am 
Carried out the bitter man 
Do you have a master plan? 

Oh no 

Somewhere I've 
Let all my defenses down 
And never thought to turn around 
And you do not make a sound 

See it turning red 
Like a bullet through the chest 
Lay me down to rest 
It's a lover's final breath 

And I found out 
Nothing comes without a cost 
And life was just a game we've lost 
Do you have a better thought? 

Oh 

Now you're gone 
And nothing's ever felt so wrong 
A moment seems to last so long 
Do you have a fear so strong? 

See it turning red 
Like a bullet through the chest 
Lay me down to rest 
It's a lover's final breath 

Now I die 
And kiss your tender lips, goodbye 
Pray to God who hears my cry.



Nicholas cantò in silenzio gli ultimi versi, alzando gli occhi al cielo.
Da quel giorno venne ogni mattina sulla mia tomba a raccontarmi tutto quello che non sapevo della sua vita. Mi portava ogni giorno mazzi di fiori di diversa natura e a volte rimaneva seduto in silenzio, ad osservare la mia fotografia. Si fece regalare da mia figlia Hope un mio album di vecchie foto che rappresentavano tutta la mia vita. Inoltre mia figlia gli rese tutte le lettere che gli avevo scritto in passato. Le aveva trovate rovistando tra le mie cose. Lui le leggeva ogni sera e piangeva. Le lacrime gli scorrevano sul viso mentre io gli ero seduta accanto. Ogni giorno vegliavo su di lui e seguivo ogni suo passo. Un giorno però, pochi mesi dopo, gli toccò la mia stessa sorte. Abbandonò il mondo dopo poco aver compiuto gli 89 anni. Il mondo seppe ricordarlo come meritava. Oggi è qui con me e si commuove ancora pensando alla nostra triste, strana e breve storia. Oggi è qui con me e io sono qui con lui. Niente a dividerci. Senza tempo, senza spazio. Ora sono con lui e, scusate se vi offenderò, tutto il resto l'ho scordato.



Ho scritto questa storia senza rendermene conto
ma quando sono tornata a rileggerla ho pianto come una bambina.
Ogni giorno mi stupisco di quanto un ragazzo che vive così lontano
possa essere indispensabile per me.
Ogni giorno mi meraviglio di quello che farei per lui
e di quanto tutto quello che provo cresca in modo smisurato.
Non saprò mai esprimere a parole quello che ho dentro 
perchè andiamo, è impossibile.
Spero vi basti e vi piaccia perchè credetemi,
in questa storia c'è una profonda parte di me stessa
che ormai appartiene a lui
e gli apparterrà per sempre.

Nel caso voleste, sono rintracciabile su twitter (: https://twitter.com/Laay_N
Grazie per aver letto, grazie.
  
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