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Autore: _Calypso_    25/05/2012    3 recensioni
Viserys Targaryen è costretto a cambiare scuola e si deve trasferire alla Dalton Academy, frequentata in precedenza da suo fratello Rhegar, solista del gruppo di canto corale maschile, i Warblers. In memoria del fratello, Viserys vuole recuperare il suo ruolo, ma non è l'unico a desiderarlo; l'attuale cantante principale, Blaine Anderson, è molto talentuoso, mentre Sebastian Smythe, un nuovo studente, sembra piuttosto agguerrito...
[CROSSOVER con "Game of Thrones"]
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Jessie St. James, Sebastian Smythe, Warblers/Usignoli
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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titolo: La melodia del drago
fandom: Crossover Glee/Game of Thrones
personaggi: Viserys Targaryen, Warblers, Sebastian Smythe, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Jesse St. James.
genere: Comico, Parodia, Romantico
avvertimenti: TRASH, fandom!AU, slash
tipologia: long fic (I know, right?)
rating: PG 13/Giallo
contoparole: 1222/? (fiumidiparole)

Buongiorno a tutti, io sono Calypso e sono nuovina nel fandom!
Me ne esco fuori con questa long particolarmente scema che mi sto divertendo un sacco a scrivere.
Warning: questa storia è dichiaratamente TRASH.
Buona lettura, piccoli draghi!

La melodia del drago

Capitolo primo - Una tempesta inattesa

«Tesoro, è ora di andare!» La voce della governante risuonò chiara nella stanza da letto di Viserys. «Farai tardi, l’autobus non aspetta!» Il ragazzo si guardò allo specchio per l’ultima volta. C’era un ciuffo dei capelli argentei che non ne voleva sapere di starsene al suo posto. “Dannazione,” pensò. “Non possono farsi una cattiva idea fin da subito”. Prese un elastico e lo infilò in tasca, per ogni evenienza. L’anziana Consuela lo adorava, con il codino. Una volta aveva persino provato a intrecciargli le chiome, mandandolo su tutte le furie.
«Viserys!» urlò ancora una volta.
«Un drago non è mai in ritardo. Né in anticipo» ribatté lui volando giù dalle scale. «Stai attento e, per qualsiasi cosa, chiamami.» Lo guardò con occhi adoranti. «Corri, o farai tardi!»
“Voglio soltanto compiere ventun anni e vivere da solo”, pensò Viserys sconsolato. Non ne poteva più di avere il fiato di quella vecchia sul collo. A suo modo, lei gli voleva bene, ma non gli dava la possibilità di esprimersi come necessario. Non poteva ballare perché Consuela lucidava i pavimenti della loro casa di Lima, non poteva cantare troppo a lungo perché le veniva mal di testa… si sentiva come un drago a cui venivano tarpate le ali. Si chiese se quella nuova scuola avrebbe cambiato la situazione.
«Yo dawg! Sup? Dalton time?» gli aveva domandato un ragazzo alto e dalle spalle ben piantate con un’uniforme rossa e blu identica alla sua.
…no, decisamente non sarebbe cambiato nulla.
Viserys aveva trascorso un mese al McKinley High. Sua sorella l’aveva supplicato di rimanere, ma quel posto non era adatto a lui. La granita al mirtillo che gli lanciavano i giocatori di football non era adatta ai suoi capelli ondulati, gli strilli di Rachel Berry non erano adatti ai suoi timpani, le mantelline di Kurt Hummel non erano adatte ai suoi occhi color ametista. «Me ne vado. Me ne vado!» aveva strillato dopo che la cheerleader bionda e stupida gli aveva chiesto da quale parte del corpo sputasse fuoco.
Il primo giorno di scuola iniziava sotto pessimi auspici. Il suo astronomo di fiducia gli aveva detto con la massima sicurezza che una cometa avrebbe solcato i cieli di Westerville; Viserys aveva passato l’intera notte insonne, ma della cometa nessuna traccia. Voleva che la testa di quell’uomo decorasse la sua stanza da letto, ma non era sicuro che l’ordinamento giuridico degli Stati Uniti d’America prevedesse la decapitazione per i dipendenti che non svolgevano il loro lavoro in modo adeguato.
Varcò la soglia della Dalton Academy con un misto di eccitazione e timore.
“Il Drago è arrivato”, pensò.

****

Ogni studente indossava quella ridicola uniforme rosso e blu: erano tutti uguali, una massa informe di soldatini di piombo. Eccetto Viserys, Consuela gli aveva cucito il blasone della sua famiglia sulla schiena: un drago rosso a tre teste con la scritta “Fuoco e sangue”, il motto dei suoi antenati. A dire la verità il drago doveva essere su sfondo nero, ma non era il caso di lamentarsi. Andava bene così. Fino a quando…
«Ehi! Lo sai che secondo le regole è vietato modificare la nostra uniforme? » A parlare era stato un ragazzo particolarmente basso, che aveva fatto voltare Viserys di scatto.
«Ma io sono un Targaryen. Io sono il sangue del drago, sono sopra le regole» rispose con la massima tranquillità. Il ragazzo parve allibito, nonostante una punta di divertimento.
“Sei nuovo? Si vede.»
«È il mio primo giorno qua. Sono venuto a riconquistare ciò che è mio di diritto.»
«Io mi chiamo Blaine Anderson. Tu chi sei?»
Viserys cercò di darsi un tono guardandolo dritto negli occhi, dall’alto in basso.
«Sono Viserys della Casa Targaryen, terzo del mio nome, erede al…»
Furono interrotti dall’arrivo di un ragazzo che toccò il sedere di Blaine e lo trascinò a sé in un lungo bacio.
“Sette inferi…” pensò Viserys.
«Che diavolo ti passa per la testa, Sebastian? Siamo in mezzo al corridoio!» Blaine spinse via l’altro ragazzo, sotto gli occhi attoniti di Viserys.
«E tu chi diavolo sei, biondina?» sbottò il ragazzo chiamato Sebastian. “Ci stavi provando con il mio ragazzo?”
«Sebastian! Lui è Viserys, un nuovo studente. Viserys, lui è Sebastian, il mio ragazzo,» disse Blaine, facendo enfasi sull’ultima parola.
«Che diavolo di nome è? » rantolò Sebastian. «Hai gli occhi… viola? Da dove vieni? »
«Il mio nome proviene dai miei nobili antenati» rispose Viserys altezzoso. «Loro provengono da Wes… dal Wisconsin. E noi siamo il sangue del drago, abbiamo tutti gli occhi color ametista. Anche mia sorella e mio fratello Rhaegar prima di noi.»
Blaine e Sebastian s’illuminarono e cacciarono uno strillo a una sola voce.
«Hai detto Rhaegar?»
«Quel Rhaegar?»
«Rhaegar, il principe leggendario?»
«Sì,» disse Viserys con tranquillità. “Mio fratello Rhaegar era il solista dei Warblers. Sono venuto a reclamare ciò che è mio.»
Un piccolo capannello di curiosi si era formato intorno al trio.
«Bionda, guarda che il titolo non è ereditario,»  rise Sebastian. «Si diventa solisti solo dopo un lungo processo. Tante audizioni, sai.»
«Io ho la voce di mio fratello. Non sarà difficile prendere il posto. A proposito… chi è quel cane che ha usurpato il trono?»
In mezzo al gruppo, fu uno dei ragazzi a farsi avanti.
«Io,» affermò Blaine con ardore. «Sono io il solista dei Warblers. Mi sono guadagnato il mio ruolo con onore. Non me lo toglierai così semplicemente. Farai l’audizione, se lo vorrai.»
«Le ragazze non possono diventare soliste, Blaine. Andiamo, è ora!» Sebastian prese la mano del suo ragazzo per trascinarlo via.
«Sebastian?»
«Che c’è?»
«Io non sono una ragazza. Io sono il sangue del drago, e conquisterò quello che è mio di diritto con il fuoco e con il sangue. E nel caso interessi a qualcuno, non sono gay. La mia ragazza si chiama Arianne e frequenta il McKinley High.»
«Anche lei è un drago?»

****
 

Non sarebbe stato facile. Viserys era stato avvertito dal suo maestro privato Illyrio, che aveva istruito lui e Daenerys fino alle scuole superiori.” I ragazzi sono crudeli e invidiosi,” aveva detto. “Loro non sono draghi.” Essere deriso da quegli sciocchi era troppo per lui, avrebbe avuto la sua vendetta. Viserys fece una lista mentale. “Prima quell’idiota, Sebastian. E poi Blaine Anderson. Avrò il suo posto da solista. Nessuno può dire di no al drago.”
«Ehi, tutto bene?» Un ragazzo dalle guance paffute gli si avvicinò.
«Sei uno di loro?»
«Uno di chi?»
«Un Warbler» sputò fuori Viserys con scherno. «Sei un fan di quell’idiota di Blaine Anderson?»
«Sì, sono un Warbler e tu non ti devi permettere di insultarlo in mia presenza!»
«Altrimenti cosa fai, mi mangi o mi urli nelle orecchie?»  Il ragazzo era piuttosto robusto e si stava gonfiando come un tacchino, sembrando ancora più gargantuesco.
«Una via di mezzo. Dimmi chi sei e ci penserò.»
«Viserys Targaryen, terzo del mio nome, erede di diritto al ruolo di solista dei Warblers,” enunciò con voce tonante. “Mio fratello era Rhaegar Targaryen, il Principe Leggendario.»
L’altro ammutolì. «Questo cambia le cose. Io sono Trent Nixon,” disse porgendogli la mano paffuta, “e sono un Warbler. Ai tempi del Principe Leggendario il mio fratello maggiore era nel coro. Quando vincemmo le Nazionali.»
«Dimmi, Trent,» mormorò Viserys nel suo orecchio, «da quanti anni vi fate umiliare dalle New Directions?»
«C-cinque. Da quando il Principe ci abbandonò per Broadway. Ci furono molte lacrime, ma lui disse che solo là il suo talento sarebbe stato apprezzato, non qua. »Trent era a un passo dalle lacrime. I Warblers non avevano mai perdonato Rhaegar, nonostante Blaine fosse un solista molto amato. «Lui era speciale. Aveva…»
«Il sangue del drago, » continuò Viserys, con una luce negli occhi. «Il sangue del drago.»



Note finali
Spero che non abbiate troppa voglia di uccidermi, in caso foste interessati vi lascio il link alla mia pagina Facebook, dove potrete avere aggiornamenti in tempo reale sulla stesura di questa long fic, che purtroppo non è ancora conclusa, oltre a straordinari highlights sulla mia brillante persona.
Un po' di crossposting, che non fa mai male:
   
 
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