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Autore: Midori_    25/05/2012    1 recensioni
Lei è una serpe che sa solo scavare un antro umido in cui rifugiarsi.
Lui è un grifone che ha perso parte del suo coraggio.
Intorno a loro c'è un mondo stanco e spezzato.
E forse insieme, riusciranno a scrivere qualcosa in quel quaderno bianco che è diventato il loro cuore.
[Dalla Storia: ]
-Fra due sere, ti va …Ti va di venire alla festa della squadra di mia sorella?-
Eccolo il contentino.
L’amaro boccone da ingoiare.
Una festa piena di coraggiosi Grifondoro.
Scosse la testa Pansy. –Non sono una tipa da festa.- rispose solamente.
-E allora che genere di persona sei?-
-Una di quelle che preferisce l’azione o il silenzio alle parole di cortesia.- spiegò mentre apriva la porta.
Ron si bloccò e la fissò stranito. –E’ una risposta strana.-
-E’ la risposta più sincera.-
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Pansy Parkinson, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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La Serpe che non morde e il Grifone che non ringhia.



Prologo



Gettò il giornale e si alzò bruscamente verso quel vecchio ripiano in legno.
Si versò da bere, lasciando che gocce di prezioso Whisky Incendiario perdesse la strada e precipitasse, atterrando contro la superficie piana del legno lavorato.
No, non gli interessava.
Aveva solo un disperato bisogno di bere.
Bere per dimenticare.
Bere per confondersi.
Bere per perdersi.
Non le importava se si sarebbe accasciata piangente in qualche angolo della casa in cui era cresciuta e che mai aveva amato.
Non le importava se si sarebbe addormentata con il trucco sbavato, l'aria invecchiata e la voce roca.
Lei voleva solo spegnersi.

Pansy Parkinson non era mai stata una ragazza coraggiosa.
Preferiva nascondersi e salvarsi la pelle, questa sua priorità coincideva troppo spesso con il flebile concetto di codardia.
In tempo di pace nessuno poteva biasimarla.
In tempo di guerra tutti l'avevano accusata.
"Non ti sei battuta per il Signore Oscuro."
"Non hai rinnegato il Male per il Bene."
Tutte schifose parole che lei, ragazzina a volte ingenua, a volte prudente, aveva incassato senza fiatare.

Bevve molto e bevve a lungo quella sera di fine febbraio.
Sorseggiò liquidi infuocati fino a quando ogni barlume di luce si spense.
Avrebbe voluto alzarsi, dimenticare e divenire più forte.
Sposare il suo caro amico Nott e vivere con un piede affondato nel passato.
Avrebbe avuto agi, serenità e forse dei figli da amare ed educare alla purezza del sangue.
Eppure non era questo che voleva.
No. Lei non lo voleva.
Si alzò, appoggiandosi incerta su quelle magre gambe che si ritrovava e s'incamminò verso una delle porte che davano verso il giardino. L'aprì con forza e lasciò che l'aria pungente la rinfrescasse un momento, che il vento pulisse via ogni traccia di pianto.

Perché una serpe non piange mai.

Una serpe morde.









* * *

Ringrazio tutte le persone che hanno letto questo prologo.
Naturalmente ora avete capito chi è la Serpe che non Morde, ma fra poco verrà rilevato anche il grifone addormentato.
Spero che vi possa piacere questo mio piccolo e breve esperimento.
Forse stasera stessa aggiungerò il primo capitolo o al massimo domani mattina, purtroppo la prossima settimana mi aspettano esami e accertamenti di ogni tipo.
Un saluto a tutti,
Midori_
   
 
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