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Autore: fefemak    14/12/2006    1 recensioni
Un uomo sta per morire, i suoi pensieri, gli ultimi.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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O ltre a un leggero vociare che credo arrivi dal corridoio c’é un solo rumore, lento, scandito, che mi rimbomba nelle orecchie, lo percepisco bene e mi infastidisce, purtroppo non posso muovermi e non posso spegnere quella dannata macchina, chissà poi a cosa serve, ormai, questo ticchettio che non fa altro che ripetere i battiti del mio cuore, posso da qui vedere lo schermo che conferma il rumore, qualcosa in quel ritmo è cambiato nelle ultime ore e so che non è una buona notizia. Fuori dalla stanza vedo mia moglie, capelli lunghi crespi, occhiali con lenti infrangibili su una montatura leggerissima che io avrei rotto in cinque minuti, un paio di pantaloni leggeri, una maglietta verde. E’ bellissima, ma nuovamente triste. Sta parlando con quel uomo ormai da più di dieci minuti, ma io so cosa gli sta dicendo, ormai è molto tempo che lo so anche se nessuno ha avuto il coraggio di parlarmi, avrei voluto che lo facessero, non l’hanno fatto. Io l’ho sento, lo so, il libro si sta per chiudere definitivamente, ma non voglio pensare a quel momento, arriverà presto, ma anche cadendo nell’angoscia, posso cambiare le cose? Mia moglie si sta voltando verso di me, trovo la forza (non so dove) di scherzare con lei, le faccio la lingua e lei tra le lacrime mi sorride e accenna un saluto, poi si toglie i capelli dal viso e la scopro ancora bellissima e godo della vista di quel viso che conosco così bene tanto da poterlo immaginare in ogni posizione ed espressione come fosse carne della mia carne. In fondo la mia vita con lei è questa, lei a preoccuparsi troppo di tutto, io a scherzare troppo su tutto e ora mi trovo stanco e esausto a scherzare con l’ultima mia nemica. Perché poi devo essere angosciato? Non so o forse non lo so più. Mia moglie non mi ha lasciato mai solo, è stata sempre con me, ha condiviso tutto con me, gioie e dolori e io ho condiviso tutto con lei, dolori e gioie. Anche oggi è con me, non ho più la forza di parlare, non ho più la forza di dirglielo, ma è così: lei mi ha impedito di cadere nella disperazione, lo so ha sofferto molto con me (e per me), ma non mi ha lasciato mai solo, quanto la amo! La amo oggi come non lo mai amata e non ho più la forza per esprimere questo amore se non sorridendo appena. Ma cosa c’è di più bello dell’amore? Ricordo il suo sguardo felice, lo ricordo nitidamente, mi accende un fuoco inesauribile dentro, mi fa superare i confini di questo mio corpo e mi unisce a lei, non è fantasia e non è utopia, io soffro meno, lei soffre con me, mi sottrae sofferenza, non mi ha mai lasciato solo e adesso , solo adesso mi rendo conto di quanto questo sia importante, io oggi ho ancora voglia di scherzare e di sorridere perché il mio sguardo si posa ancora su di lei e lei non mi ha abbandonato. Certo sarebbe potuta essere più egoista, lasciarmi solo, forse avrei desiderato la fine, forse l’avrei chiesta, forse avrebbe vinto questo mondo cinico, ma non è così: lei è con me e io ho voglia di lottare, ecchisenefrega se questa lotta non condurrà da nessuna parte io ho l’amore che per lei e lei mi ama, questo mi basta per sorridere. Sento che il momento si avvicina, sono sereno, anzi più la fine avanza più mi vengono in mente cose buffe della mia vita, buffe e inutili, ma ricordi belli. Mi trovo a ripensare quando per scommessa ho corso in mutande per le vie della città o quando, ancora liceale, ho “inavvertitamente” dato fuoco alla gonna della donna che sarebbe diventata mia moglie, rido quasi divertito e faccio il gesto a lei di quel ricordo come meglio posso, lei mi guarda quasi smarrita, poi, vedendo il mio sorriso, ride anche lei per un attimo e io sono molto soddisfatto, anche ora la faccio divertire e riesco in questo modo ad esprimerle tutta la mia riconoscenza e il mio amore. Bene, non ho avuto una vita inutile, ho fatto ridere qualcuno, certo non sono stato un santo, ma se dopo c’è qualcuno che mi aspetta non potrà che vedermi con simpatia, forse ho fatto ridere anche lui. Faccio fatica a respirare, sento il petto che mi opprime, ma non è un dolore forte e assicuro con lo sguardo la mia donna, probabilmente si rilassa un po’, ma non lascia il mio letto neppure per un istante, io vorrei dirle che non è il caso (anche se mentirei), le direi di andare a mangiare qualcosa, di riposare, ma sono felice di non poter fare questa proposta. In fondo è giusto così io e lei insieme anche in questo momento e tutto mi sembra più bello. Non sono solo e quanti possono avere la mia fortuna? Certo una canzone diceva che pur essendo partiti in cento per la stessa guerra e amato in mille la stessa donna noi moriremo soli, ma non è così, non è vero e oggi lo posso finalmente sperimentare. Non è vero, io vedo il mio capolinea lo posso sentire e quasi toccare, ma non sono solo, quanto sono felice! Ebbene si, mi ritengo molto fortunato e viste le circostanze, francamente, la vedo una gran cosa. Stare per morire e dirsi fortunato penso che sia controcorrente, quasi rivoluzionario, mi scopro con stupore anticonformista o forse semplicemente libero pensatore. In fondo questa porta la devono aprire tutti e io la apro con l’animo allegro e rido divertito di quanto ho fatto ridere il prossimo e ripenso orgoglioso a quante volte le persone mi hanno detto grazie e a quanto io sono stato utile anche nelle piccole cose. Ora che per me le cose che fino a ieri (purtroppo) erano tutto non contano più nulla gioisco di quello che sulla strada della mia vita ho lasciato e quasi mi compiaccio ora di non essere diventato mai ricco e quanto disprezzo (o semplicemente mi dispiaccio di) chi ha avuto la disgrazia di essere schiavo dell’avere, dimenticando, irragionevolmente, la cosa più importante: l’essere. Io adesso ho capito, mi è del tutto chiaro, ma non posso condividere con nessuno questa verità che ormai sono riuscito a fare completamente mia; la posso condividere solo con lei,mia moglie, perché mi capisce anche solo guardandomi, so che lei capisce e so che attraverso me comincia a vedere oltre i desideri di ogni giorno. Io buffone, io pagliaccio, io comico ed equilibrista, io poeta, satiro e scrittore, io attore di una vita che finalmente posso dire essere una commedia. Si una commedia, ma se tale deve essere non può finire male, se io adesso mi facessi vincere dalla disperazione, invocassi la morte come liberatrice, mi facessi sopraffare dall’angoscia, sarebbe tutto inutile; no non lo farò! E tu amore mio sei la mia forza. Ho l’amino libero, mentre le ultime forze mi lasciano, cerco di riprendere le file dei miei pensieri e essere lucido ancora per un istante e mi scopro ancora una volta felice, anche adesso, perché l’ultimo pensiero della mia vita è una barzelletta. Una vecchia, scontata, pacchiana, barzelletta, ma pur sempre un pensiero nato per fare ridere gli altri e forse anche la morte: “Il simpatico bruco Tom una mattina di aprile si sveglia...si stiracchia...si specchia e dice a se stesso -Tom tu oggi devi uscire e conquistare il cuore di una bella bruca, basta con questa vita piatta!- alchè si prepara a puntino ed esce e poco dopo vede in lontananza una bella bruca -non me la posso far sfuggire, ho deciso, oggi è il mio giorno!- indi si avvicina alla bruca ed attacca bottone: -ciao bella bruca! io sono Tom, tu come ti chiami?- la bruca:-ciao Tom, io mi chiamo Ciam!- Tom emozionatissimo:-che piacere Ciam...senti, ti andrebbe stasera di uscire con me?- e Ciam :-no- Ma Tom il bruco non si arrende e quando vede un’altra bruca le dice -ciao bella bruca! io sono Tom, tu come ti chiami?- la bruca:-ciao Tom, io mi chiamo Ciam!- Tom molto emozionato:-che piacere Ciam...senti, ti andrebbe stasera di uscire con me?- e Ciam :-no- E Tom il bruco a testa bassa ormai rassegnato se ne va e la morale di questa storia e che: non tutte le Ciam Belle escono con il bruco!” Chiudo gli occhi e … Ciao
  
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