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Autore: Francii_    26/05/2012    0 recensioni
Con lui tutto era perfetto.Louis era perfetto, e questo Harry Styles lo sapeva bene.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dal finestrino della barca filtrava solo un po’ di sole che illuminava lo splendido viso di Harry. Era un viso stanco, affaticato, anche se dall’angolo della bocca, Louis, ogni tanto, scorgeva un piccolo sorrisetto, piccolo si, ma estremamente affascinante. Louis sapeva che il diciottenne era di una bellezza non indifferente, e gli piaceva il fatto che proprio il suo fidanzato era, forse, la persona più bella della Terra. Louis aveva girato il mondo più di una volta e aveva visto miliardi di occhi e percepito miliardi di sguardi, ma nessuno batteva quello di Harry: si lo sguardo del riccio, quello che lo aveva fatto sognare fin dalla prima volta che lo aveva visto ad X Factror, quello che lo tormentava nelle notti e quello che ogni sera incontrava prima di andare a dormire, si quello era il migliore. La sera prima Niall, Zayn e Liam, erano andati ad una festicciola di una vecchia amica in una casa bellissima, grande e dipinta di bianco. Anche Harry e Louis erano stati invitati alla festa, ma vi avevano rinunciato per rimanere un po’ da soli. Non che si disperassero nel stare con il resto della band, dopotutto erano comunque un gruppo, erano praticamente cresciuti insieme in quegli anni, ma a loro due piaceva passare un po’ della loro giornata in disparte, anche solo per parlare, per raccontarsi alcune barzellette, di quelle che non fanno ridere, ma in quei momenti tutto andava bene, perché l’importante era stare insieme, senza alcuna distrazione, senza gli occhi delle fan addosso, senza i manager, solo loro, loro e nessun altro. Quando i tre quinti della band erano usciti dalla porta salutandoli con un cenno della mano, Harry era seduto sul divano e Lou stava mangiando un panino. Il maggiore guardava il più piccolo con un’aria perplessa: era da un po’ che Harry si comportava stranamente con lui, e ciò voleva dire che qualcosa non andava. Louis sapeva quando Harry non stava bene, bastava che lo guardasse, bastava che gli passasse vicino per capire tutto ciò che uno psicologo avrebbe capito in un’ora. Allora lasciò giù il panino e si sedette sul bracciolo del divano posto davanti al televisore che Harry guarda attentamente. Mentre il presentatore annunciava l’arrivo di un attore famoso, Louis sfiorò la mano di Harry che si sentì come in paradiso. Spostò il volto dalla TV al ragazzo che disse: “ Hai voglia di fare un giro in città?” con un piccolo cenno del capo il diciottenne annuì, ma prontamente chiese:” Dove mi porti Tommo?” con estrema delicatezza Louis abbassò il capo fino a raggiungere le labbra dell’altro e le baciò. Harry capì che non glielo avrebbe detto e che avrebbe dovuto aspettare ancora un po’. Si misero la felpa ed uscirono. Camminarono per qualche chilometro, il maggiore aveva fatto la strada più lunga per due ragioni: uno, gli piaceva vedere l’espressione di Harry simile a quello di un bambino impaziente di ricevere il suo regalo e secondo, aveva percorso le vie più buie per non fasi vedere dalle fan e dai fotografi, in questo modo avrebbe potuto tenere tranquillamente per mano Harry. Avrebbe voluto farlo anche in pubblico, ma i manager non glielo permettevano, e quindi ogni volta che era possibile, i due di abbracciavano, e cercavano di sentirsi sempre più vicino. Louis decise che erano arrivati e lasciò la mano di Harry e, dopo aver pagato il noleggio della barca vi salì a bordo insieme al suo fidanzato. Il ragazzo dagli occhi blu, ci sapeva fare con le navi e non solo con quelle e il diciottenne lo sapeva benissimo, quindi dopo essersi allontanati dalla spiaggia, Louis raggiunse Harry dentro la cabina. Il riccio appena era salito sulla barca, si era subito rintanato, quasi come se avesse voluto scappare dall’altro. Quando Lou vi entrò, infatti, non fu sorpreso di vedere il volto del riccio rigato di lacrime e, solo come lui sapeva fare, appoggiò le mani sulle spalle del diciottenne, il quale sentì un brivido, ma non si girò e fece finta di nulla. Allora Louis chiese, dopo qualche secondo di silenzio: “Piccolo, cosa c’è adesso?” Harry prima non rispose, poi sbottò: ”Vuoi sapere cosa c’è? Lo vuoi sapere? C’è che tu mi cerchi solo quando hai bisogno di un po’ di sesso, per nient’altro. Io per te sono solo una persona da usare e in realtà non mi ami, ma ami Eleanor, pensi sempre e solo a lei, parli sempre e solo di lei, e poi vedo come la guardi, vedo come gli occhi ti brillano quando la vedi, anche solo per un minuto. Quando stiamo insieme.. Beh non è più come una volta…”. Intanto le lacrime scendevano dagli occhi arrossati dal riccio, mentre l’altro lo guardava sorridendo e poi, rispose: ”Harry. Harry… ma quando capirai?! Lo sai benissimo che amo solo te, che tu sei l’unica mia ragione di vita, che se potessi urlerei al mondo il mio amore per te”. Ma Harry no si voltava, questa volta era davvero arrabbiato: a volte faceva delle scenate solo per poi aggiunse: ”Ti prego, parlami. Non posso vivere senza di te, non posso. Sei l’unica persona di cui mi importa veramente in questo mondo. Potrei lasciare la band per stare con te… Ti giuro, lo fare. Davvero”. A quelle parole Harry si voltò e guardò dentro le pupille del ragazzo che ora piangeva. Non aveva mai visto il suo migliore amico piangere, quindi capì che non scherzava, lo amava davvero, lascerebbe sul serio la band per stare con lui. Allora il riccio aggiunse: ”Grazie, grazie di avermelo detto” e lo baciò, sentì le sue labbra bagnate scontrarsi sulle sue, mentre le mani di Louis cercavano di togliergli la maglietta bianca che ora indossava, fino a lasciarlo a dorso nudo. Anche Louis era senza maglietta, e Harry, solo per quello, era eccitatissimo. Dopo qualche minuto di baci intensi, nei quali le loro lingue danzavano insieme, i due si erano ritrovati entrambi solo coperti dai boxe. Ma ora per Harry era troppo anche quello e, dopo aver appoggiato le mani sull’ultimo indumento che il ragazzo indossava, abbassò anche quelli, e lo stesso fece Louis. Ora i due corpi erano uno sopra l’altro, Louis sotto Harry, e i loro addominali scolpiti si sfioravano incauti mentre i respiri si facevano sempre più affannati. Harry baciò la parte sotto dell’ombelico di Louis, mentre quello gemeva. Voleva punirlo, farlo arrivare allo spasmo e, infatti, Louis immerse le mani nei ricci folti di Harry e gli tirò su il volto e disse: ”Harry non fare il coglione, lo so che vuoi andare più giù, vacci, per piacere o non arriverai a domani”. Harry capì che il suo compiti stava funzionando e, invece di baciargli l’erezione, gli baciò l’interno coscia che, per la felicità di Harry, fece gemere ancora di più Louis che cercava di non urlare. Il riccio decise che il suo piano si poteva dire concluso e accolse il cazzo di Lou nella suo bocca. Il bacino di Louis andava su e giù e così anche la testa di Harry che lo seguiva. Il maggiore stava per svenire, quando dopo piccole urla, alzò la testa riccia dal suo cazzo ed esclamò:” Ora…Harry…toc..ca.. a me!”. I ruoli allora si invertirono, ora la mano di Louis andava su e giù dal sesso di Harry mentre gli baciava il collo impregnato di sudore. Poi il più piccolo esclamò:”Lou, mettimelo dentro, ti prego” ma Louis ribatté: “Sei sicuro Harry, lo sai che farà male”. Ma ha Harry questo non importava, lui voleva sentirlo suo, e quello era davvero l’unico modo, quindi, con un cenno della testa, annuì. Allora la mano di Lou si fermò e, lentamente fece girare Harry che, mentre l’altro gli infilava due dita nell’apertura, prese fra le mani il lenzuolo. Poi sentì un dolore lacerante, ma seguito da un’onda fortissima di piacere; il bacino di Lou spingeva contro il sedere di Harry. Poi il più grande uscì dal minore e i due si distesero sul letto, uno accanto all’altro: i petti nudi e caldi erano a contatto, i vestiti erano in disordine per la cabina, il letto era disfatto e i vetri erano appannati, ma tutto andava bene, ora Harry sapeva che Louis fosse suo e Louis, beh.. era felice di sapere che la persona più bella al mondo fosse sua, solo sua. Le labbra di Louis si avvicinarono a quelle calde di Harry e rimasero immobili per un attimo, poi si staccarono e si appoggiarono all’orecchio del diciottenne e sussurrarono le parole più dolci che quelle orecchie avessero mai sentito: ”Ti amo Harry”
  
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