“Dark night, no stars”
Vegeta
osservava corrucciato la camera da letto, qualcosa non andava, proprio
no. Mancava
qualcosa, anzi, qualcuno.
Sua moglie
non era in camera.
Ma non era
la prima volta che succedeva, spesso la sera tornando dagli
allenamenti, assai
stancanti, non trovava sua moglie ad attenderlo.
Troppo
stanco (o più che altro orgoglioso), si rifiutava di andare a cercare quella
sciocca terrestre
che si era scelto per moglie. Rimaneva ad attenderla fino a notte
fonda, allora
lei apriva piano la porta della camera, si spogliava, si infilava nel
letto e
giusto il tempo di posare la testa sul cuscino, si addormentava.
Vegeta a
quel punto si innervosiva ancora di più, non solo rincasava
tardi, ma non
forniva nemmeno spiegazioni del perché, dov’era
stata, con chi.
Era quello
il punto che tormentava l’orgoglioso Principe dei Sayan. Con
chi rimaneva Bulma
fino a notte fonda?
Quelle
domande lo tormentavano, ma non aveva la forza di svegliare sua moglie,
che
dormiva profondamente accanto a lui.
Quella sera
però non aveva intenzione di aspettarla ancora. Sarebbe
andato lui da lei e
avrebbe preteso delle spiegazioni.
Uscì
dalla
stanza camminando con calma per non svegliare suo figlio Trunks che
riposava
tranquillo nella sua cameretta e quei pazzi dei coniugi Brief, ma
dentro
ribolliva. Che sua moglie avesse ripreso a vedere
quell’idiota del suo ex,
Yamcha? L’idea era inconcepibile per lui, ma non riusciva a
pensare ad altro.
Che motivo aveva di tornare così tardi senza nemmeno
giustificarsi?
Sempre
più
innervosito, uscì di casa con l’intenzione di
setacciare l’intera città a costo
di trovarla. Ma prima che potesse fare un altro passo, notò
che le luci del
laboratorio dove sua moglie lavorava erano ancora accese. Che stesse
ancora
lavorando? Impossibile a quell’ora. Ma allora che diavolo
combinava? Qualcuno
era con lei?
Ormai cieco
dalla rabbia si diresse verso il laboratorio, pronto ad uccidere il
primo
individuo di sesso maschile che avrebbe trovato in compagnia di Bulma,
fosse
anche un animale. Giunto davanti all’ingresso, non
udì altro che il silenzio
all’interno dell’edificio, nonostante le luci
fossero accese. Nervoso come non
mai, Vegeta sfondò la porta senza tanti complimenti,
irrompendo dentro.
Si era
aspettato chissà quale scena spaventosa, invece vide solo
sua moglie, la sua
Bulma, seduta alla scrivania con la testa posata su quelli che
sembravano
diversi fogli con molti schemi e calcoli complicati. Sollevato come non
mai, il
sayan si avvicinò alla moglie, che dormiva così
profondamente da non essersi
nemmeno svegliata per il fracasso provocato dall’ingresso
insolito del marito.
Man mano che si avvicinava, il nervosismo prendeva il posto del
sollievo, perché
diavolo si addormentava lì invece di tornare a casa a letto
con lui?
comprese il
progetto. Bulma stava lavorando a una nuova Gravity Room, ancora
più potente di
quella che usava in quel periodo, ma evidentemente più
complessa da costruire
di quella precedente.
Qualcosa
dentro di lui si mosse, non riusciva a credere che sua moglie,
l’orgogliosa
Bulma Brief, si stesse sforzando così tanto per un progetto
così complesso,
senza che nessuno glielo avesse chiesto. Osservò il suo viso
stanco per il
troppo lavoro e si sentì quasi male al pensiero che lei
stesse facendo così
tanto per lui, senza chiedere nulla in cambio. Con una delicatezza
insolita, la
prese tra le sue forti braccia e con la riportò a casa,
nella loro camera da letto. La
posò sul letto
come se fosse qualcosa di tremendamente fragile e prezioso. Fu persino
sul
punto di svegliarla e dirle quanto la amasse, ma a tutto
c’è un limite e lui
era pur sempre il Principe dei Sayan. Si distese accanto alla moglie,
avvolgendola con le braccia, come per proteggerla. Al suo risveglio,
Bulma
avrebbe capito che a riportarla a casa era stato lui, che si era
preoccupato a
non vederla rientrare notte dopo notte. E solo il fatto che avesse
pensato a
lei, che fosse stato in ansia per lei, compensava tutto il lavoro e la
fatica
di quei giorni.
Erano fatti
così, e, dopotutto, andavano da dio anche così.
Fuori, sopra
di loro, la notte dominava, senza alcuna stella a rischiarare il cielo.
Ma
Bulma era riuscita a dissipare le tenebre del cuore di Vegeta,
nonostante
tutto.
Spazio
autrice
Saaaaalve!
Questa è la mia primissima fic su Dragon Ball e sulla mia
coppia preferita
della serie, Vegeta e Bulma. Era da molto che volevo scrivere
qualcosina su di
loro e adesso ce l’ho fatta (più o meno!). La
storia è breve, ma spero di
ricevere molte recensioni negative o positive che siano, vorrei dei
consigli su
come migliorarmi, per poter scrivere in futuro altre fic migliori e che
vi
piacciano, perché non c’è soddisfazione
più grande per me di vedere le mie
storie apprezzate da qualcuno. Spero con tutto il cuore che apprezziate
il mio
tentativo, saluti a tutti i lettori di Efp!
Ally