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Autore: Akkai    27/05/2012    2 recensioni
Questa breve storia è dedicata al cappellaio matto... è la prima storia che scrivo sul universo di Once e spero di aver rispettato a pieno il personaggio del cappellaio... per il resto... buona lettura ;)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jefferson/Cappellaio Matto
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il cappellaio matto

Salve a tutti, ho deciso di scrivere questa breve storia su Jefferson, il cappellaio matto, perché lo ritengo un personaggio veramente molto bello e spesso sottovalutato, in favore di personaggi più presenti, come Tremotino... quindi ecco uno spazio tutto per lui.
ATTENZIONE, questo racconto contiene degli spoiler sul finale della prima stagione.



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Non sapevo come iniziare questa lettera e se questa potesse essere definita una lettera, quindi non voglio iniziare con un 'cara'... non credi che sarebbe troppo formale?

Ti voglio bene e, ho atteso così tanto questo momento, che mi sembra di essere diventato realmente matto e non solo disperato... quel soffio magico, non lo avevo mai sentito, ma sapevo perfettamente di che cosa si trattava, avevo sognato per così tanto tempo quel momento da iniziare a ballare con la follia.
Mi dispiace averti lasciata da sola a casa quel giorno e d'aver raccolto il mio cappello per fare quel ultimo lavoro. Avevo promesso a tua madre che non avrei più preso in mano il cappello e mi sarei preso cura di te, ma sono stato troppo debole e non sono riuscito a vederti vivere nella miseria e, mi pento della mia debolezza ogni singolo giorno della mia vita.

Quando Regina ha passato la porta con suo padre mi è crollato tutto il mondo addosso e sono quasi diventato matto, anzi, lo sono diventato proprio, non potendo più proteggerti, ne giocare con te a prendere il tea... sai, era proprio buono quel tea.

Ho tentato di ritrovarti, cercando di creare un altro cappello identico a quello che mi aveva portato in quel mondo, ma evidentemente la magia del cappello non poteva essere riprodotta nel mondo della regina di cuori, ogni mondo ha le sue regole.

Il tuo papà ha fatto delle brutte cose nel tentativo di poterti riabbracciare di nuovo e sentire la tua voce che mi chiede se voglio prendere il tea con i tuoi pupazzi, ma spero che tu riuscirai a perdonarmi, perché ne ho veramente bisogno, perché finalmente ci potremmo rincontrare bambina mia.
Finalmente tutti i miei sforzi verranno ricompensati, non sarò più costretto a vedere un altro uomo chiamarti ‘figlia’.

Finalmente potremmo stare assieme come padre e figlia, da quella volta e non credere che non abbia capito il mio errore, forse è anche per quello che sono diventato matto.
Mi dispiace tutto quel tempo, prima della maledizione, in cui hai dovuto cavartela da sola, avevo promesso a tua madre che mi sarei preso cura di te, ma i soldi alla fine hanno vinto e me ne pento, spero solo che in questo mondo, adesso che la maledizione è stata spezzata (proprio dal amore di un genitore per il proprio figlio) io possa essere il padre che ti sei sempre meritata mia piccola Grace, mio cuore, mia vita.


Con amore il tuo papà


  
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