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Autore: DevilKla    14/12/2006    3 recensioni
Dunque, ispirata all'anime "Bia e la sfida della magia" è una fic che ha come protagonista Noa...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era consentito ad una strega amare un vampiro

Dedicata a Shainareth per l’aiuto che mi ha dato.

 

 

Non era consentito ad una strega amare un vampiro… e viceversa. Ogni specie doveva stare con i propri simili, un incrocio tra due razze diverse, sarebbe stato considerato abominio e punito con la morte. Queste erano le regole, trasmesseci nei secoli, ed a me andava bene così... fino a quel giorno d'inverno. Il mio nome è Tristan. Sono un vampiro "purosangue", unico discendente ed erede di una grande casata. Non sono il solo, a "vivere" tra gli esseri umani, ce ne sono altri. Molti pensano che i vampiri, come i licantropi e le streghe, siano frutto di qualche leggenda... invece no. Esistiamo da secoli nell'ombra e con l'evolversi dell'uomo abbiamo cambiato le nostre abitudini. Certo, se incrociaste il vostro sguardo con il mio, notereste che i miei occhi hanno qualcosa di strano, sono quasi del tutto vitrei, alcuni li hanno definiti azzurri ma in realtà sono semplicemente gli occhi di un morto. Al momento pensereste “ehi! sto parlando con uno zombie o con un vampiro” MA... potreste accorgervi che stiamo in pieno giorno sotto un sole che spacca le pietre e allora naaaa, un vampiro al sole morirebbe! sono solo azzurri. Forse molto chiari... ma azzurri”. Gli esseri umani si spiegano così il colore dei nostri occhi ed è questo che intendevo dire quando ho scritto che avevamo nuove abitudini. Il sole non ci dà così tanto fastidio, non possiamo andare al mare ad abbronzarci, ovvio, ma una passeggiata nessuno ce la vieta.

 Ecco, alla fine arriviamo ai divieti. In fondo è di questo che volevo parlare sin dal principio, volevo solo che tutto vi fosse chiaro. Oltre a voi, esistono anche specie come Licantropi, Elfi e Streghe. Come voi, ogni specie ha delle regole che sono più o meno rispettate... tranne una. Una legge UNIVERSALE tra il mondo magico (Streghe ed Elfi) ed il popolo delle tenebre (Vampiri o Licantropi), una legge antichissima che forse solo i vecchi saggi sanno da chi sia stata inventata. In ogni caso, questa era una regola che quasi nessuno riusciva a trasgredire senza pagarne le conseguenze. La pena, era la morte. Solo in pochi sono riusciti ad avere la "grazia"; ad esempio le madri di due streghe. Ma furono le uniche eccezioni fatte e c'è un motivo... che spiegherò più in là.
Questa è la mia storia... mia e dell'unica donna che abbia mai amato. Lei una Strega, io un Vampiro. Non avremmo mai dovuto incontrarci, ma è successo. E' ancora tutto così nitido nella mia mente. Prima ho detto che l'amore era impossibile, non l'amicizia. Infatti, ci siamo conosciuti a casa di una nostra amica comune, Bia. Era una festicciola niente male, erano presenti in tutto solo sei "esseri umani" per il resto c'erano Elfi, una coppia di Licantropi, quattro Vampiri, un sacco di Streghe ed uno strano Ispettore del Regno Magico.

Noa, era la più riservata. Non si trovava a suo agio in queste situazioni. Da un lato detestava gli umani, dall'altro avrebbe voluto essere come loro. Chiesi a Bia come mai la sua amica era così silenziosa. Lei mi disse che era fatta così. “ Sua madre, Kylia, le ha inculcato un sacco di scemenze sul fatto che una strega deve disprezzare gli esseri umani”.

Che sciocchezza!” ribattei io. “ le Streghe sono buone, hanno un buon rapporto con gli uomini, devono aiutarli. Voi, non siete come noialtri... ”

“Già! ma va a spiegarlo a Noa” mi rispose bevendo un sorso di Tè. Iniziai a pensare sul da farsi.      “Senti Bia, credi che abbia paura di un Vampiro? cioè non è che si mette ad urlare se provo ad avvicinarmi?”

La Streghetta rise di gusto e mi disse che potevo tranquillamente parlarle. Forse era la prima volta che vedeva un Vampiro, ma non era da lei spaventarsi. Così presi coraggio e mi avvicinai. Lei mi guardò un pò strano io scrollai le spalle. “cosa c'è? mai visto un vampiro?” le chiesi gentilmente. “No” fece lei. “ è la prima volta. Non sapevo che Bia frequentasse anche vampiri”

“Beh? che c'è di strano?” le domandai incuriosito.

Vedi, la mia rivale adora gli esseri umani. Voi vampiri ve ne cibate, è un controsenso non ti pare?

“Io non mangio gli uomini" le dissi facendo spallucce.

Ma davvero? e come sopravvivi?”

“Col sangue animale ”

Lei rimase molto stupita, ma poi riprese:  “ mmmh, vuoi dire che non hai mai ucciso un uomo?”

“Beh no… anzi un tempo ero molto cattivo”

E sentiamo, cosa ti ha fatto cambiare idea?”

“Ti racconterò un pò della mia storia, se vuoi, ma questo non è il luogo adatto per parlarne, ci sono i due "fratellini" di Bia che sono un po’  curiosi” risposi a bassa voce per evitare che quelle due pesti potessero sentirmi.

Ok, andiamo fuori ”  propose lei, io annuii.

Era una bella e fredda serata invernale. Il cielo era favoloso, una notte senza luna, il che permetteva alle stelle di brillare. Ci sistemammo sulle altalene che Bia aveva in giardino. Ovviamente la prima cosa era presentarsi. “ Tanto per cominciare il mio nome è Tristan Vlad

“Io sono Noa Gou  rispose stringendomi la mano facendo il consueto saluto “umano”.

“Lo so, e sei una delle candidate al trono del regno magico, giusto?” 

“Proprio così, ma tu come lo sai? te ne ha parlato Bia? ” chiese curiosa.

“Oh, beh, no.  Nel mondo delle tenebre girava da tempo voce che la vostra Regina stava cercando una degna erede”

E così, anche voi demoni parlate di noi “ osservò un po’ infastidita.

Mpf, il mondo magico è interessante”

Lei mi fissò per qualche secondo, poi iniziò nuovamente a parlare in tono pacato. “ Allora, prima ti ho fatto una domanda ”  

“Sì, e ora ti risponderò. Vedi Noa, io "vivo" ormai da due secoli e mezzo, e ne ho viste di cose nella mia lunga "non vita". Ho anche combattuto contro i cacciatori di Vampiri, modestamente uscendone sempre vittorioso. Mi divertiva un mondo bere il loro sangue, mi rinvigoriva. Certe volte li tramutavo in Vampiri, altre li uccidevo semplicemente. Non ho ucciso solo cacciatori ovviamente, ma diciamo che loro erano il mio cibo preferito… non contando i bambini naturalmente ”

“Non hai avuto pietà nemmeno per degli innocenti?” esclamò con una piccola nota di disprezzo, ma lasciai correre. Era ovvio il suo comportamento.

Presi un bel respiro e continuai, non era facile neanche per me. “ No, però loro li lasciavo in vita. Tutti i bambini di cui mi sono cibato ora sono vampiri ” 

Ed è stato per colpa dei bambini che sei diventato "buono" ”

Aspetta, io non sono buono. Non mi cibo più di uomini da molto tempo ma non è detto che sarà sempre così ” precisai.

“Allora cosa ti è successo? sensi di colpa?”

Vedi, anche io, un tempo, ero umano. Purtroppo, sono il discendente di una stirpe di Vampiri e quando ho compiuto vent'anni fu il mio stesso padre a trasformarmi in una creatura delle tenebre. All'inizio, l'ho odiato tanto, mi disse che il sangue umano era la nostra fonte di vita. Piano piano ho cominciato a dimenticarmi i miei vent'anni da essere umano. Finchè non l'ho scordato del tutto. Una notte, che poteva essere? 40? 50 anni fa, me ne stavo tranquillo e beato nel parco. Nessuno poteva vedermi nell'oscurità della notte. Anche perché, come vedi, il mio colore di abiti non va MAI oltre il nero. Insomma, me ne stavo nascosto tranquillamente quando ad un tratto sento una risatina. Veramente erano due. Ho beccato una donna umana con un uomo lupo. Stavo già cercando un modo per fare un piccolo spuntino, quando arriva l'anziano "Lucifer"sai chi è, no?”

“Si, è il capo dei Licantropi. Colui che detta legge...”

“Già, in quel caso… era venuto per farla rispettare, la legge. Lo sanno tutti che l'amore tra specie diverse è proibito”

“E cos’è successo a quei due?”  mi chiese con tale e genuina ingenuità che non potei fare a meno di sorriderle. “ Perchè sorridi?” domandò mettendo il broncio, mentre io scoppiai a ridere.

“Ecco, mi sento un vecchio vampiro che racconta la storiella alla nipotina ”      

“Non mi sembri poi tanto vecchio”  commentò fissandomi.

Ahahah,  posso anche avere l'aspetto di un ragazzo di vent'anni, ma in realtà sono molto vecchio. Comunque, Lucifer arrivò proprio mentre i due stavano dando sfogo alla passione. La sua voce era di un tono così grave che ha messo la pelle d'oca pure ad un vampiro come me. La ragazza urlò, il Licantropo si inginocchiò al cospetto del suo Signore. Disse che sarebbero stati puniti. La donna non capiva... il lupo sì.  

Toccò per primo a lei fare una brutta fine. Lui la guardò per tutto il tempo pregando e supplicando Lucifer affinché li lasciasse vivere in pace. A quanto mi sembrò di capire, lei aveva dentro di un "mezzosangue". Piangeva, diceva di non farle del male perchè presto avrebbe avuto un bambino. Ma Lucifer fu irremovibile, anzi si scagliò contro la giovane con tutta la sua forza. Una volta ucciso lei... toccava a lui. Grazie all'aiuto di Melchior, il vostro anziano saggio, fece letteralmente "bollire" il licantropo nell'argento sciolto. Non rimase più niente di lui. Ti giuro che quella fu la prima volta che vidi piangere un Licantropo”

Ma che bella storia commovente” fece eco lei. “ Ancora non sono riuscita a capire il perchè del tuo cambiamento”

“I sentimenti, Noa. Quei due si amavano tanto. Nonostante fosse un lupo, lei lo amava immensamente e presto avrebbero avuto anche un figlio. Ecco, quello che non ricordavo degli esseri umani. La loro capacità di amare, ed ho provato tanta invidia e tanto rimorso”

“Perchè voi vampiri non potete amare?”

“Non lo so. Non mi è mai capitato. Noi siamo diversi dalle Streghe e dagli Elfi. Siamo creature delle tenebre, dei rinnegati, coloro che sono resuscitati dalla morte per infliggere morte”

“E’ strano sentir parlare un vampiro così. Mia madre dice che voi siete la cura migliore per gli esseri umani e che noi Streghe dovremmo allearci con voi”

“No. è sbagliato. Voi Streghe, dovreste odiarci e distruggerci semmai. Il vostro compito non è di disprezzare gli uomini, ma di aiutarli ”

 Noa mi guardò e io fissai lei. Restammo così per un pò prima che mi dicesse che si era fatto tardissimo e che doveva assolutamente tornare a casa. La festa era finita da un pezzo ma nessuno si era accorto della nostra assenza. Così sgattaiolammo fuori dal giardino di Bia, feci un pezzo di strada assieme a lei - veramente l'accompagnai fin sotto casa. Alla fine sono sempre un gentilvampiro...! Lei mi salutò dicendo.  “beh, ora che fai? vai a dormire nella tua cripta o per te la notte è ancora giovane?”

Risi di gusto. “No, ho una casa proprio come te, e col freddo che fa non ho voglia di bazzicare per strada. Ti saluto”

Poi lei fece una cosa che non mi sarei MAI, MAI aspettato: mi diede un bacio sulla guancia. “grazie, Tristan, mi ha fatto bene parlare con te” disse poi, scappando in casa. Mi lasciò lì fuori come un salame. Non sapevo cosa fare, ero come paralizzato da quel gesto. Mi passò per la mente che si sarebbe affacciata al balcone dicendo di rinnegare la mia specie: cominciai a ridere irrefrenabilmente e pensai “sì, magari mi chiama pure Romeo! Aaah; Tristan, Tristan vecchio mio! come ti sei ridotto”. Tornai a casa che ridevo ancora. Quella notte non riuscii a dormire. Appena chiudevo gli occhi c'era lei. Era come un'ossessione e avrei dovuto farmela passare, di corsa.

 

La rividi una settimana dopo. Veramente fu lei a vedere me. Pioveva, quella mattina, ma nonostante l'acquazzone io me ne stavo seduto tranquillo e beato su una panchina del parco. Ero bagnato fradicio e stavo pensando proprio a Noa. Improvvisamente un ombrello mi riparò dalla pioggia.      “Hai deciso di farti venire la febbre Tristan?” esordì, sorridendomi.

La guardai stupito ed incantato, era molto bella. “mpf, poco importa, non posso certo morire”

“Ti dispiace se mi siedo un po’ qui?”

“No, figurati è bello stare in compagnia”

“Come mai non te ne stai rinchiuso nella bara, a quest'ora del mattino?” chiese lei sarcastica.      

Ahahahahah, io dormo in un grande e soffice letto, poi posso uscire, al mattino”

Rimase incredula a quest'ultima affermazione e la sua espressione divertita si tramutò in stupore.     

“Come sarebbe a dire? Adesso voi creature delle tenebre uscite anche di giorno?”

“Certamente. Oggi non ci sono problemi perchè piove e posso stare fuori quanto mi pare. Anche se ci fosse il sole non sarebbe la fine del mondo. Non posso stare ore esposto ai raggi solari, ma una passeggiata posso farla tranquillamente”

Mpf, voialtri siete strani”

“Piuttosto, cosa ci fa una strega come te, a quest'ora, per la strada? non dovresti stare a scuola?”      

Tristan, siamo a Natale, e comunque stavo cercando proprio te”

Questa volta fui io a rimanere sorpreso. “Eh? e cosa vuole una Strega da un Vampiro cattivo come me?” le chiesi, guardandola intensamente.

“Non mi fissare così, mi metti paura...”

“Hai paura di me? stai tranquilla, noi non mangiamo le streghe” la rassicurai.

“Non ho paura di te, sono i tuoi occhi a mettermi a disagio ”

“Beh, non è da tutti vedere gli occhi di un morto”

“No, volevo dire questo... anzi sono molto belli... aaah, insomma, non mi guardare” sbraitò arrossendo lievemente.

“Va bene, va bene come vuoi.  Ora però vuoi dirmi perchè mi stavi cercando?”

“In questi giorni, ho ripensato spesso alla nostra chiacchierata a casa di Bia. Veramente non ho fatto altro che pensare a te. Mi hai colpito molto, sai? mi hai fatto capire molte cose. A cominciare dalle scemenze che mi ha raccontato mia madre, sul fatto che le Streghe dovrebbero allearsi con i Vampiri”

“AH! allora devo fare attenzione, potresti uccidermi ” commentai ridendo.

“No, non potrei”

Noa, cosa stai cercando di dirmi?” le chiesi, diventando improvvisamente serio. Se era quello che stavo pensando, eravamo nei guai fino al collo.

“Io... io ” iniziò a balbettare. “ credo di.. vedi... tu mi piaci molto” mi disse poi tutto d’un fiato.

“Ecco”  pensai  “è la fine”. Quelle parole tanto temute e tanto cercate erano arrivate come un fulmine a ciel sereno. Lei era bellissima, intrigante, ma io non potevo metterla in pericolo. Ero molto attratto da lei ma cercai comunque di essere freddo ed impassibile. “Noa, noi non... lo sai che è impossibile... che è proibito”

Lei abbassò il capo quasi come se conoscesse già la mia risposta. “ Si, lo so. Però, potremmo restare amici”

“Si, certo ma... come pensi di reprimere i tuoi sentimenti?”

Noa mi guardò per qualche secondo. “ Ci riuscirò, in un modo o nell'altro. Ora scusami, ho un appuntamento con Bia... ci vediamo presto”.

Se ne andò così com'era venuta, e per la seconda volta mi lasciò come un salame. Lei era attratta da me, e questo era pericoloso, era un peccato mortale... era meraviglioso.

Restai sotto la pioggia sempre come un idiota. Non sapevo cosa fare, come comportarmi. Il buonsenso avrebbe voluto che togliessi le tende per un po’da quella città, ma non avrebbe mai vinto. Poi mi venne un'idea, parlare con l'unica strega che era riuscita a non essere punita, Mamy; si proprio così, la mamma di Bia forse avrebbe potuto aiutarmi. Mi alzai di scatto e feci una corsa fino a casa della mia amica strega. Lì trovai Bia e Noa. Ricordo bene che proprio Bia mi disse qualcosa del tipo “sta’ calmo Tristan, finirai per farti venire un colpo!”

Eheh, lo sai che non posso morire. C'è Mamy?”  chiesi riprendendo fiato, mentre Noa mi guardava stupefatta;  sapeva benissimo perchè volevo parlare con lei; Bia, invece, ancora all'oscuro di tutto mi disse che sua madre era in casa. Le salutai in fretta e furia e mi precipitai dentro casa. Mamy era seduta in cucina a sorseggiare un succo di frutta. “M… Mamy ho bisogno del tuo aiuto” le dissi entrando velocemente nella stanza.  Lei mi guardò un po’ meravigliata.  “Tristan, ragazzo mio, sei bagnato fradicio. Cosa ti è successo?”

“ Mi sono innamorato di Noa, ecco cosa è successo” le dissi e per poco non mi svenne in braccio.   “A... aspetta un momento, vuoi? ora ci sediamo, metto su un tè e parliamo con calma”

“Va bene”

 Passarono un paio di minuti nel più completo silenzio. “ mi spiace ma non ho sangue per te “ mi disse aprendo il frigorifero per offrirmi qualcosa.

“ Non fa niente il tè andrà benissimo” risposi tranquillamente.  Me ne versò una tazza e poi prese posto proprio di fronte a me.

Allora. Mi sembra di capire che sei nei guai fino al collo, ragazzo”   

“Si, e vorrei tirarmene fuori “

“Ti sei innamorato di Noa. E’ la prima volta che sento di un vampiro innamorato di una strega”  commentò leggermente stupita.

“Ah, beh, se è per questo ci sono rimasto pure io. Però, Mamy... io…”

“Tu non puoi far nulla” tagliò corto lei, il volto serio e preoccupato allo stesso tempo. “ E’ la legge, lo sai”

Si ma, tu e Kylia avete fatto eccezione. Come siete sfuggite alla punizione, dimmi?!

“Per noi è stato diverso, Tristan. Come ben sai, gli esseri umani sono una razza inferiore rispetto a noi streghe. SOLO l'unione tra una strega ed un essere umano non comporta mutazioni di alcun genere. Apo e Rabi sono umani al 100% e non hanno ereditato nessun tipo di potere magico. L'unione tra una strega ed una creatura delle tenebre, o un elfo, comporterebbe la probabile nascita di un essere superiore a tutte le specie. Un vampiro con poteri magici sarebbe fortissimo. Gli anziani non permetteranno MAI una cosa del genere. Andrebbe ad influire sull’equilibrio tra le nostre specie”

“Capisco, quindi devo arrendermi”

“Sì, se ci tieni alla vita, sì. Mi dispiace, so che in fin dei conti sei un bravo ragazzo, sempre nei limiti di un vampiro, ma bravo, e so che Noa ci tiene a te. Gliel'ho letto negli occhi. Purtroppo non posso aiutarvi”

“Me ne farò una ragione. Ti ringrazio per il tea, Mamy” feci io, avviandomi verso la porta.

“Figurati, torna quando vuoi, Tristan”

“Io... non so se…  beh, potrei lasciare la città”

“Sapevo che l'avresti detto, sei molto saggio. Comunque, se dovessi cambiare idea, io e Bia siamo qui” mi disse abbracciandomi.

“Ti ringrazio” le risposi poi, uscendo.

 

Vagai per le strade fino a sera. Si era fatto tardi e quella giornata mi aveva spossato. Ero ancora bagnato fradicio e col calare della notte cominciava pure a far freddo. Mi avviai verso casa. La mia mente andava a fuoco, mi girava la testa. Ero praticamente arrivato quando all'improvviso persi i sensi. Non ricordo cosa è successo in quel momento. Era tutto buio. Mi risvegliai nel mio letto. Il camino della stanza era acceso, si stava bene, emanava calore. Vedevo ancora tutto annebbiato quando sentii una voce familiare che sussurra il mio nome..”TristanTristan stai bene? rispondimi!”

Quando finalmente ripresi del tutto i sensi, mi accorsi che quella voce preoccupata non era altri che quella di Noa. “Tu qui?” esclamai sbalordito e spossato allo stesso tempo.

“Sei svenuto proprio qui davanti. Hai la febbre, caro il mio vampiro”

Mpf, ci mancava anche questa” commentai cercando di alzarmi, ma fui subito bloccato dalla giovane strega. “no no, tu ora stai qui steso. Sei debole, per cui stai a letto”

Obbedii, non potevo fare altro visto che stavo ancora decisamente male. Stendendomi rimasi sorpreso dal vedere che ero a torso nudo e col pantalone del pigiama. Non nascosi un leggero imbarazzo, tanto che Noa se ne accorse. “ehm, ti ho fatto una magia, non potevi certo restare bagnato”

“Ti ringrazio. Senti Noa, ho parlato con Mamy

“Già. Io invece l'ho detto a Bia, ma il responso è...”

“E’ impossibile” le dissi sospirando.  “Non c'è speranza. Appena mi sarò rimesso in forza, lascerò la città” le comunicai cercando di non guardarla.

Lei spalancò gli occhi. “COSA?... Perchè? perchè vuoi andartene?”

“Non posso più restare qui. Il solo vederti mi fa star male. Ora come ora, a quella domanda: i vampiri possono amare?  ti risponderei di sì”

“Tu mi...”

“Io ti amo, Noa, e proprio per questo lascerò la città. Lo faccio per te. Per il tuo futuro di regina. Magari potrei tornare ad essere lo spietato vampiro di un tempo, così da meritare il tuo odio. Odiami, Noa, odiami! Diventa una vera strega e odiami… uccidimi se vuoi, io non me la prendo di certo. Odiami con tutta te stessa, solo così potrò starti lontano” le urlai sperando che avesse capito.

Ma lei piangeva, e lentamente poggiò la testa sul mio torace. Tra i singhiozzi mi disse che non avrebbe MAI potuto odiarmi. Poi, con calma, mi baciò. Fu un gesto meraviglioso, le sue labbra erano morbidissime e accese di tanta passione. Non baciavo una donna da anni. Con lei fu tutto diverso anche se la mia mente gridava  E’ UN ABOMINIO, UN TRADIMENTO. Quella era la nostra notte, al diavolo le regole! c'eravamo solo noi due. Le sensazioni furono indescrivibili, e quella notte riuscimmo ad esprimere tutto il nostro amore. Dopo un po’ ci addormentammo, l'una tra le braccia dell'altro.

Il mattino seguente me ne andai. Nessun anziano saggio era venuto per punirci, ma decisi lo stesso di andar via;  forse proprio per questo non pagammo con la vita il nostro gesto. Lasciai una rosa ed un biglietto dove le giuravo amore eterno, proprio sul mio cuscino, così che, appena sveglia, l'avrebbe visto. Lei dormiva ancora profondamente. Restai a guardarla per un po’, la baciai

nuovamente e poi, in silenzio, lasciai la città.

Sono passati vent'anni da quella notte speciale. Io sono rimasto sempre lo stesso. Ora vivo nuovamente nella mia vecchia casa. Noa è diventata regina e di tanto in tanto torna sulla terra. Si è fatta ancora più bella. L'ho rivista due mesi fa, in una riunione tra il regno magico e quello delle tenebre. Quando è entrata in quel salone, ci siamo guardati per un paio di minuti. Ha sempre avuto l'abilità di farmi sentire un salame. Finita la riunione abbiamo parlato per un po’. Lontani dagli sguardi, l'ho stretta tra le mie braccia. Nonostante tutto, ci amiamo ancora. Mi ha detto che aveva conservato la lettera che le avevo lasciato quella mattina e che il suo amore per me non era finito... anzi, ma le regole sono sempre quelle.

Così arriviamo alla fine, e non ci sarà nessun "e vissero felici e contenti". Ieri Noa è tornata sulla terra definitivamente. E' sempre la Regina e il regno della magia può essere governato anche da qui. Vive da sua "madre" Kylia. Stiamo sempre insieme, da buoni amici. Ogni tanto si ferma qui da me. Non ci sono più stati baci tra noi, ma spesso rimaniamo nel letto abbracciati. E' bello svegliarsi la mattina con lei;  hanno voglia di dire, i vecchi saggi, ma il nostro amore è come le nostre vite: eterno ed immortale. Peccato che non possa essere vissuto completamente. Ma chissà, forse un giorno ci sarà permesso di amarci liberamente, alla luce del sole,  spero solo che quel giorno, non sia tanto lontano.

 

FINE

  
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