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Autore: jewel    14/12/2006    16 recensioni
E so che tutto sembra strano, paradossale.
Ma quando si tratta di fiabe esistono anche le cose incantate senza incantesimi.
Anche le cose strane, paradossali.
Pensieri di Fleur in infermeria QUELLA notte...
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Vacca



Quando il mondo ti considera solo una stupida ricca snob francese non c'è quasi nulla che può distruggere le tue inutili ed insensate convinzioni. Poi però, un bel giorno, incontri Lui e tutto quello in cui credevi cade. La tua vita come un castello di carte.

E la partita la vince Lui, come tutte quelle che verranno.

E capisci solo che non c'è nulla da fare.

Ti innamori. Di chi non avevi mai preso in considerazione.

E per quell'estraneo moriresti perché è l'unico che ti rende felice. Nonostante la sua famiglia, nonostante i suoi sbalzi di umore, nonostante i suoi cambi repentini di opinione. Tu lo ami. E così, come nelle fiabe, sarà per sempre.

Questo, tuttavia, è ciò che tutte le ragazze frivole sognano. Tutte. Una fiaba. Per statistica il 99% di tutte quelle adolescenti rimane deluso. Una grande battaglia persa contro quell'abietto 1% che, per miracolo, lo trova. Il grande Amore.

Ma le fiabe in questo secolo non esistono più. Tutte le raccolte ed i libri sono stati bruciati dalle fiamme dell'Odio.

E il lieto fine è morto con essi.


Io sto vivendo qualcosa che non avevo preventivato, rimango in balia di tante sensazioni disperate senza possibilità di replica. C'è in ogni secondo della mia storia d'amore qualcosa di acido, che stona con tutta la tenerezza del mio rapporto con Bill.

Questo aceto è la sua famiglia.

I Weasley. Una rispettabilissima famiglia di maghi da secoli ormai che non accetta il mio modo di essere.

Ho visto Molly Weasley amare ragazzi come dei figli e l'ho vista odiarne altri come malattie. Con me non hancora preso una posizione. So che mi reputa petulante, noiosa, snob e frivola. Stupida, mi trovo a pensare. So che è radicata in lei la convinzione che io sia solo una sciocca francesina che ha abbindolato suo figlio quasi a volerlo incatenare. Credo che abbia anche paura di un mio eventuale tradimento.

Ginevra Weasley. La più piccola della famiglia. Flebo. Crede che io sia una boriosa vacca piena di me. In effetti lo sono. Lo sono perchè spero di proteggermi avvolgendomi in questo velo di superiorità. Spero di non farmi vedere debole. Voglio solo mantenere quella dignità che tanto mi contraddistingueva dalle altre oche di Beuxbatons. Ma con tutta la poca fiducia che mi riservano non è possibile, o, quantomeno, non è facile.

Il Signor Weasley invece non sembra poi molto contrario alla mia presenza in casa, forse ha capito che non sono la vipera vanitosa che sembro. E forse ha voluto credere nella mia intelligenza che, dopotutto, ci deve essere. Sono o non sono un campione Tremaghi? Un mediocre campione Tremaghi. Non il migliore. Forse neppure il peggiore. Mediocre. Come tutto ciò che faccio.

Per quanto riguarda gli altri fratelli la derisione nei miei confronti è quasi involontaria. Per loro non sono abbastanza simpatica. Non sono abbastanza sveglia. Non sono abbastanza forte. Per loro, semplicemente, non sono abbastanza.

Mi reputano solo una bella incantatrice. Veela. Senz'anima. Demoniaca sotto certi versi. Che aspetta la preda e la cattura nella sua ragnatela di lusinghe e sguardi. Per poi soffocarla, asfissiarla. Ucciderla.

L'Amore può uccidere. Fleur Delacour può amare. Ma siamo davvero certi che Fleur Delacour possa uccidere chi ama?

No.

So cosa pensa il Mondo Magico della mia relazione con Bill.

So che tutto sembra forzato. Ora che Voi-Sapete-Chi è tornato l'Incertezza dilaga, padrona di anime. Come è stato più di vent'anni fa. E la gente prende decisioni affrettate con la paura che domani tutto possa finire. E le fughe d'amore sono all'ordine del giorno. Così come i matrimoni. E i figli. Senza capire che se tutto dovesse davvero finire condannerebbero molto più che loro stessi. Condannerebbero un amante. Un marito. Un figlio. Innocenti legati da fili invisibili.

Principianti impegnati nel crudele gioco della Vita e della Morte che, fino all'ultimo turno, li vedrà sempre perdenti.

Ma il mio sentimento per Lui non è disperazione.

È un limite sottile fra la follia e la felicità. Molto più vicino alla follia perchè siamo tanto diversi. Tanto. Troppo.

Bill è concretezza, manualità, futuro. Io invece rimango solo frivolezza, sogno, stasi. Tutto ciò che faccio non ha spessore ma, alle volte, provoca comunque delle conseguenze.

E rimango quindi sempre fregata in questo scrigno di spine e rovi. Sanguinante nell'anima. Prigioniera dei miei desideri e della mia stupidità.

E so che, proiettata nel futuro, la mia persona sarà solo un ammasso informe di parole storpiate.

Sarò sempre una vacca che ha fatto perdere la testa ad un ragazzo vivace, intelligente,non troppo concreto.

E sarò sempre seconda per preferenze a chi è simpatica come Tonks. A chi è battagliera come Ginny. A chi è premurosa come Mamma Weasley. Sempre seconda. Con l'unica mera consolazione di essere bella.

Bella e vuota. Ghiaccio come cristallo. Prezioso e gelido. Come il mio carattere. Come il mio corpo.

Snobbata da tutti come Io amavo fare. Sciocca. Ingenua.

Derisa per ciò di cui andavo fiera. Da chi è diverso da me, da chi è migliore.

È per una volta non c'entra il razzismo. C'entra solo l'umanità. Il sapersi confrontare col prossimo. Il saper prendere delle decisioni ponderate. Il sapersi arrendere e il saper continuare a combattere.


Ora è tutto finito.

Tutto è diventato solo un bel presepe innevato, un paradiso finto, di plastica.

Non c'è più nulla di bello nella mia vita, solo tristezza e orrore. Nulla più che somigli a quell'incontro magico alla Gringott. Tutto diverso. Tutto malato. Aspro. Morto.





Banca dei Maghi Gringott

Ore 12.00

Turno di guardia dello Spezzaincantesimi Bill Weasley


-Signor Weasley qual è il moudo adoutto per espremere in englese un sontimonto di attration pour un home?-

-Immagino un bacio, signorina Delacour-

-Si abassi, mon dieu. È troppo alto. Quosti tacchi da tredisci scentimetri non sono abbostansa alti pour poterla basciare-

.Ai suoi ordini, quanti centimetri devo sacrificare?-

-Quonti sarebe disposto a sacrificorne?-

-Infiniti. Per lei, infiniti signorina Delacour-

-É una lusinga monsignor?-

-È la reltà, cherì!-

-Lei non mi aiuta incompetonte, sono qui pour miliorare il mio englese e lei mi insenia il franscese?-

-Brutto affare davvero. Ora dovrà addirittura uscire con moi-

-Pessimo affaire davvero-





Oggi è tutto sbagliato. È sbagliato questo letto d'infermeria. È sbagliato questo cuscino di piume. È sbagliata questa sedia scomoda. Sono sbagliate le mie lacrime.

Rindondandanti nella mia testa le parole di chi mi accompagna in questo tunnel di insicurezze.


Non avrà più lo stesso aspetto”


Ma che importa!? L'amore non è un canone estetico. Non è un capriccio da ragazzini. È ossessione, è pazzia.

È sacrificio.

So di essere solo un'inetta che nulla può contro Voi-Sapete-Chi e la sua corte. Contro Greyback. Il Lupo mannaro che ha trasformato Bill in un mostro.

È potente, è invincibile ed io risulto sconfitta. Per l'ennesima volta. Mi è stato portato via qualcosa che credevo indispensabile come la bellezza esteriore. E sono un mostro anche io come Bill solo per aver pensato di non poterlo più amare.

Odio. Per la prima volta ho dentro di me il sentimento dannato. E sto scoppiando. Carica di un fuoco ardente che corrode l'anima senza scoppiettare allegramente come nei camini delle Sale Comuni. Un fuoco che, finalmente, brucia. Che fa male. Che è cattivo. Che rovina ciò che c'era e che ora non esiste più. Come il bel viso di Bill.

Odio un Lupo Mannaro e quello che ha fatto. Lo odio per ciò che ha osato deturpare. Non parlo delle guance o della fronte del mio fidanzato. Parlo del mio spirito. Da brava egoista.

E ho voglia di uccidere. Ho voglia di vendetta. Dopo 18 anni di vita finalmente voglio un riscatto per ciò che mi è stato sottratto. E lo voglio servito sul cadavere di Greyback. Ma Fleur Delacour non ammazza. Non è un'assassina.

È solo una donna innamorata.

È solo cherì.

La Sua. Per sempre.

Guardo il viso di Bill e mi ci rispecchio, deforme come sono. Straziata dalla maschera che porto. Mostruosa nella mia bellezza finta. Più di lui.

È irriconoscibile. Addormentato fra le pieghe di un cuscino bianco, con gli occhi serrati per non permettere a nessuno di entrare. Come quando eravamo insieme, e sognava il nostro futuro. Con gli occhi chiusi. Libero.

Il suo volto è squarciato e lacerato. Sangue ovunque. Malridotto come il mio futuro. Senza sicurezze su ciò che accadrà. Perduto in un limbo silenzioso. Sangue ovunque.

Eppure mentre lo guardo, accovacciata su questa sedia, con il pianto singhiozzante di sua madre nelle orecchie, mi innamoro ancora. Perdutamente. Ancora di più. E stavolta guardo queste cicatrici amare imparando ad amare anche le cicatrici. Perchè l'amore non è fisico. È solo stare qui a sperare di vedere quegli occhi aprirsi ancora e dirmi che è tutto uguale a prima.

Mentre Molly spalma un unguento malodorante sulle sue ferite, sento cicatrizzarsi anche le mie paure. Felice, soprattutto, che lui ci sia ancora. Ferito e in fin di vita. Ma è qui. Con me.

Tutto il tempo in cui attorno a me si sprecavano parole per dire che nessuno sa cosa succederà io resto in silenzio. Muta nel mio dolore. Come solo le donne sanno fare. Senza farmi portare via l'ennesimo pianto. Rassegnata a vedere per sempre questo nuovo viso. Combattiva nel volerlo mio nonostante tutto.

Oh Bill! Come una frustata in pieno petto. Chiodi conficcati negli occhi. A concepire che non sappiamo quale sarà il suo comportamento al risveglio.

E poi altre parole buttate lì. Forme di contagio. Un caso strano, forse unico. A giocare con ciò che credevo certo nella mia vita. Lo fisso agghiacciata ancora, e ancora, e ancora, e ancora... Ossessiva e possessiva. Per amore.

E mi crolla addosso soltanto la consapevolezza che non sarà tutto facile. E che potrei non essere felice.

Perchè Lui potrebbe non essere lo stesso, potrebbe farmi del male, aggredirmi, oppure non ricordarsi neppure chi sono. Non amarmi più. Ed io sono solo un vacca. Che lo ama. E che non lo lascerà andare via. Neppure se perdesse facoltà mentali. Neppure se la sua memoria rimanesse danneggiata. Neppure se dovessi preparargli pozioni anti-lupo tutti i mesi. Neppure se ogni giorno fossi costretta a cucinare bistecche al sangue tanto lontane dal gusto raffinato dei piatti francesi. Neppure per nulla. Qualunque cosa andrebbe bene pur di rimanere con lui. Lui che è sempre lo stesso. Lui che ha perso la bellezza selvaggia che mi aveva affascinato. Lui che ha ancora quegli occhi dolci, quegli occhi da Weasley. Lui che è in me anche se apparentemente sta su quel letto di infermeria.

Lui che ancora non sa. Lui che dorme, beato. Affaticato e stanco. Inconsapevole forse della nostra sconfitta. Inconsapevole del Tradimento. Della Morte. Del Silenzio.

Perchè ora ci rimane questo fra le mani. Tradimento, morte e silenzio. Tutto ciò che mio figlio non dovrebbe conoscre mai. Il figlio che vorrei da Lui perchè è l'unico che saprebbe insegnare a mio figlio a diventare un uomo. Migliore.

Migliore di sua madre, una vigliacca che mentre piange dà del mostro a suo marito. Migliore di suo padre, un mago dal viso deturpato che ha le fattezze di un mostro. Migliore dell'uomo lupo Greyback che morde, cieco e sordo, chi non lo merita, unico vero mostro.

Il suo volto rimarrà per sempre una maschera di legno intagliata male, di fretta. Da un falegname troppo impegnato a preoccuparsi di altro per porre attenzione a ciò che stava facendo.

E io sarò spettatrice del suo terrore quando si guarderà allo specchio. Spettatrice dei suoi lamenti quando sentirà il richiamo della luna. Spettatrice della sua sofferenza, da vicino. Perchè Lui è mio. E non sarà un lupo mannaro a portarmelo via. Ossessione e possessione. Questo sono diventata.

Sento ancora i singhiozzi della Signora Weasley. Le lacrime sulla camicia sporca di Bill. E mi sembra di non far parte di questo mondo. Sono solo una vacca. Innamorata.


...e s-stava per sposarsi!...


Dentro di me la rabbia e la paura esplodono insieme. Desiderio di cancellare quel “stava”. Desiderio di vedere Bill controbattere, vederlo urlare quel “sta”. Ma, ora come ora, i desideri sono irrealizzabili. E mi faccio coraggio. Perchè non sono una vacca. Non sono una francesina snob. Non sono una Veela senza cuore. Sono solo arrabbiata.


-Cosa vuol dire? Perchè disce che stava per sposarsi?


Lo grido. Cosicché la Signora Weasley capisca la stoltezza della sua affermazione. Cosicchè sia costratte a dire perchè. E la vedo, balbetta, non ragiona più, frasi sconnesse, parole inutili, è stupita. Ed io scoppio.

Con tutte le paure che tengo dentro di me come palle di cannone.

E pum pum pum una dopo l'altra le butto via, lontano. Con forza, per non farle tornare indietro.


-Ponsa che Bill non mi vuole più? Ponsa che per colpa di quei morsi scesserà di amarmi?-


Il terrore di vederlo aprire gli occhi e parlare per dire cose stupide, futili. Come “non sono più degno di te” o “sono pericoloso”. Paura di non aver abbastanza coraggio per fronteggiarlo e dargli del patetico, e del bugiardo. Paura. Paura che finisca tutto. Per quei morsi indesiderati, inaspettati.

Vedo Molly scuotere la testa ma le palle di cannone partono a raffica, potenti. E i suoi no non le sanno fermare. Non sono in grado di bloccare il cuore che parla, febbrile e malato.


-E invesce mi amerà! Sci vuol altro che un uomo lupo per impedir a Bill di amarmi!-


E so che è vero, in fondo. Perchè i suoi baci erano più forti delle promesse. Le sue carezze erano giuramenti muti. Nelle notti in cui non c'era nulla in cui sperare arrivava la sua luce e tutto tornava ad acquisire il senso di prima. E so che non mi lascerà. So che mi amerà, me lo ha detto.




Tana

Ore 23.30

Cucina


-Mi trovi solo bella, Bill?-

-Ti trovo perfetta cherì-

-Non è una risposta alla mia domanda, quosta!-

-Sì, lo è-

-No Bill. Tu mi repùti una vaça-

-Non sai nemmeno che vuol dire vacca!-

-Tua mancansa... e comunque lo so-

-Ah sì?-

-Comme ça-

-Illuminami, cherì!-

-È la mucca, tu mi vedi coume una mucca!-

-Mhmh... In un certo senso...-

-Cosa stai scercando di dirmoi? Scostumato!-

-Una mucca da latte. Per i figli. Sai quanti figli fanno le mucche?-

-No, e non volio saperlo-

-Neanche io-

-Tu mi ameresti anche se avessi la panscia enorme e il corpo grasso?-

-Sì-

-Bujardo-

-No, io ti amerò sempre. Qualunque cosa accada-




Vedo la reazione di mamma Weasley e capisco i suoi pensieri. Ora so cosa crede di me. Crede che io smetta di amare il mio fidanzato solo perchè non è più di bell'aspetto. Crede ancora di avere a che fare con una ragazzina viziata ed egocentrica che non distingue la bellezza estetica da quella reale. Perchè Bill sarà sempre un bel ragazzo. Perchè lui è un eroe. Il mio eroe. Io che sono quell'1% tanto invidiato. Io che ho trovato la mia favola. Che brutta opinione che ha di me. Mi stupisco, allibita. Ma poi rifletto.

Dopotutto sono una vacca per tutti loro. E allora voglio fargliela vedere io come sono le vacche innamorate.


-Ponsa che io non lo volio più? O forse lo spera? Cosa importa il suo aspetto? Io sono abbastonsa bella per tutti e due! Tutte quelle scicatrisci sono il segno del courage di mio marito! Fascio io!-


Strappo l'unguento di mano alla madre del mio fidanzato e inizio a curargli io le ferite. Come avrei fatto sempre. Fino alla fine. Per amore.

Aspetto la reazione, le grida. La rabbia dei Weasley. Sento gli sguardi su di me e poi la lucidità per pensare che gli Weasley si sono sbagliati.

Aspetto il verdetto, sicura di me. E il verdetto arriva. Calmo, pacato, tremante. Diverso da come me l'ero immaginato.


-La nostra prozia Muriel ha un diadema molto bello, fatto dai folletti, e sono sicura che te lo presterà per le nozze. È molto affezionata a Bill, sai, il diadema starà benissimo coi tuoi capelli-


Un limite sottile fra la follia e la felicità. Stavolta molto più vicino alla felicità.

Ma non voglio sorridere, forse per non sciupare quella speranza ancora tangibile, forse per non dare a questi qua soddisfazione. E, rigida, ribatto un grazie strano. Dolciastro. Come il latte di mucca.

Poi abbandono questa alterigia e mi butto fra le braccia della mia futura suocera. E, finalmente piango, per Lui. Per lui che mi ama comunque. Anche quando sta male. Anche quando dorme. Qualunque cosa accada.


E so che tutto sembra strano, paradossale. Ma quando si tratta di fiabe esistono anche le cose incantate senza incantesimi.

Anche le cose strane, paradossali.

Magiche più del mondo della magia.

Perchè nelle fiabe può succedere anche che, in un'estate di guerra, un lupo sposi una vacca.

 

FINE



Ossequi (visto Ed?! Mi piace questa parola)... Questo è l'ultimo parto effettuato. È una storia che risale a tempo fa, appena dopo l'uscida del 6° libro che ho comprato appena uscito nelle librerie e letto in 2 giorni. Risalendo questa one-shot a pochi giorni dopo la fine della lettura posso affermare, convinta, che non è scritta oggi insomma!

Non ho appunti da fare se non vari riferimenti ai capitoli 5 e 29 di Harry Potter e il Principe Mezzosangue.

Per spiegare un punto fondamentale della fanfic vi invito a leggere come Ginny definisce Fleur a pagina 92, se non ne avete voglia ìve lo dico volentieri: vacca. Da lì mi è venuto in mente tutto sto popò di roba. Ed ora gradirei davvero che i miei sforzi venissero ripagati.

Mi riferisco ora solo a persone singole:


Celeste

Ciao amica mia! Ho postato questa storia come mi hai costretto a fare tu e so già che non ne sei rimasta insoddisfatta perchè l'hai gia letta e commentata però una tua recensione è sempre gradita. Mi raccomando vacci giù pesante anche con le critiche. Un bacio da oltreoceano. E sappi che ti voglio bene, piccola writer!


Ed_Ward

Ossequi! La userò sempre più spesso questa parola; hai subito un vero e proprio plagio! Immagino che se sei arrivato a leggere questo commento sarai già rimasto straziata dalla mia estenuante e-mail perciò non mi dilungo più del dovuto. Spero commenterai oggettivamente anche questo parto latterario con oggettività e senso pratico come ti si confà. Nota le punte di zucchero volute, mi raccomando! Ho postato proprio questa One-shot perchè volevo sfidarti, e vedere se, dopotutto, sei un pò romantico anche tu. Dimmi che ne pensi. E vacci giù pesante. Non so se è questo che intendi per “lo zucchero per lo zucchero”. Se così fosse, bè, in fondo in riferimento alla tua e-mail, l'autrice era avvisata, no?

Aspetto presto un'e-mail o una recensione.

Non deludermi.

Un cortese saluto.

Camelia

(con tanti smiles sorridenti che stonano con la nostra formalità ma ci dovrebbero essere, se non altro per coerenza)




  
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