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Autore: eloise de winter    27/05/2012    2 recensioni
Nessuno credeva che avrebbero avuto nuovamente l'onore -o l'onere- di incontrarla, e invece eccola lì che camminava, il mento tanto in alto che per vedere dove passava doveva tenere gli occhi socchiusi, in un'espressione di superiorità ostentata ed esibita come si mostra, vanesi, al mondo un nuovo abito o un raffinato monile.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vindicta

 
 

C’era un odore acre nell’aria, quella sera.
 
Passi affrettati si potevano udire distintamente calpestare veloci l’acciottolato irregolare delle vie della Cittadella.
 
Quell’odore si impigliava nei vestiti e li impregnava con la sua essenza acre ma con un retrogusto di rose bruciate, come se un roseto si stesse lentamente consumando sotto le spietate, dolci fauci del fuoco ardente.
 
In effetti qualcosa stava realmente bruciando: un vecchio palazzo secolare, ora in rovina, stava ardendo da qualche parte nel borgo di Altieres.
 
Un fuoco vermiglio lo stava lentamente  logorando, ma nessuno era lì a godere di quello spettacolo macabro e meraviglioso.
 
L’edera rampicante un tempo verde e rigogliosa, ora ardeva tra le fiamme come un ornamento prezioso di un’opera d’arte, ormai consumata.
 
Le mura massicce, nonostante il fuoco, resistevano.
 
Una figura restava immobile, di spalle, ad osservare da sola tutto quello spettacolo.
 
Non aveva timore né di essere assalita per quei vicoli ormai deserti né di quel fuoco bruciante innanzi a lei.
 
Anzi, sembrava affascinata da quel gioco di luci e colori, e lo osservava, rapita.
 
Chiunque fosse passato di lì avrebbe certamente notato quell’odore ancora più accentuato di rose bruciate, ma avrebbe pensato che fosse dovuto all’incendio che divampava, ormai inestinguibile.
 
Ma la figura che osservava sapeva benissimo che la fonte di quell’aroma singolare non proveniva dalle fiamme, ma bensì dalle ceneri che esse avevano prodotto lambendo i non-morti e secolari corpi dei redivivi che lei aveva rinchiuso in quella che era diventata la loro tomba eterna.
 
Un ghigno si disegnò sul quel volto di siffatta bellezza e perfezione.

Quella creatura della notte così antica, ma pur sempre talmente giovane, era una delle più belle e perfette anche tra coloro che erano ritornati dopo la morte ultima.
 
Possedeva una grazia tale che era paragonabile soltanto al suo acume e alla sua intelligenza.

Il suo sarcasmo pungente e la sua freddezza stoica potevano competere solo con la passione che le accendeva gli occhi ogni qual volta che un libro le compariva tra le mani.
 
Non esisteva al mondo creatura più perfetta ed irraggiungibile di lei, a parte forse il leggendario Ashton Blackmore, che si diceva ella avesse conosciuto personalmente anni prima e che –ora che era tornata- avesse già visitato molte volte.
 
Ma anch’ella possedeva un segreto doloroso e mai svelato, di cui solo pochissimi di una cerchia eletta erano a conoscenza e che riempiva gli occhi di quella creatura della notte di ombre scure e di lacrime di sangue.
 
Un segreto inconfessato e mai perdonato.
 
Un segreto che tutti sapevano, ma che nessuno aveva considerato tale.
 
Per questo era così ben celato.
 
La rediviva si voltò.
 
Occhi scurissimi e infiniti si scontrarono con un paio di gemme violette.
 
« Sono morti, Ashton, li ho uccisi tutti. »

La creatura che aveva davanti le si avvicinò e, con gli occhi pieni di pietà e dolore, le disse:

« Hai avuto la tua vendetta, Eloise, ma Axel non tornerà mai più, e lo sai. È morto da troppo tempo. »

Una goccia di sangue imbrattò la superficie lastricata del vicolo e striò di rosso vermiglio le gote eburnee della fanciulla, che era immobile.
 
 
 

E una ragazza, in un angolo, scriveva.

 
 
Innanzitutto buosalve a tutti!

Detto questo posso anche andare a nascondermi in un angolino a scrivere cose idiote che nessuno leggerà mai.

Ma passiamo ai chiarimenti: ero veramente indecisa se continuare questa flash ma, in un attimo di follia, mi è venuta l’ispirazione, e allora ho scritto.

Questa fic doveva essere nel genere Sovrannaturale, ma ho preso troppi spunti dal libro Black Friars della nostra amatissima Savannah/Virginia de Winter ( il terzo, attesissimo libro sta per uscire a Luglio: Black Friars – L’Ordine della Penna!)

Quindi ho deciso di spostarla nel fandom del suo Libro.

Premetto però che non è necessario leggere i libri per capire ciò che io scrivo, perché è lontano e quasi del tutto slegato da ciò che Virginia ha scritto, solo i personaggi non mi appartengono, ma sappiate anche che li ho resi molto OOC.

Ecco, credo di aver detto tutto.

Spero che, qualunque siano le vostre emozioni riguardo questa folle fic, vogliate scrivermi e lasciare un commento.

Un bacio al sapore di neve

 
 

eloise
e.d.w.
 

p.s. il titolo, in latino, è Vendetta.
   
 
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