Ci sono volte  in cui Villa Conchiglia ti va stretta. Sembra rimpicciolirsi, l ‘aria pare surriscaldarsi fino a diventare irrespirabile e il bisogno di uscire, di essere fuori diventa impellente, un necessario bisogno primario.
Questa è una di quelle volte. Capita che lo stress riesca a colpire pure te, vero Luna? Che delle volte riesca a sconfiggere la tua spensieratezza, ad  oscurare il tuo ottimismo, ad avere la meglio su di te.
E allora esci. Esci fuori. In ogni luogo, in ogni senso.
Esci fuori dalla stanza in cui ti trovi, dalle situazioni in cui sei incappata, esci fuori dalla tua mente e finalmente ti senti libera.
Ed eccoti qui. Sulla spiaggia, fuori da Villa Conchiglia. Adori questo posto. Adori il mare, la sabbia, il cielo, gli scogli…adori il rumore delle onde, i versi dei gabbiani.. ma non riesci ancora a scrollarti di dosso, ad allontanare da te quella sensazione appiccicosa, che ti rende l’animo pesante, che rallenta  i tuoi pensieri, che ti fa tremare il corpo e ti fa sentire in qualsiasi luogo imprigionata.
È la guerra. La senti, la vedi, la tocchi ovunque. Ha il sapore amaro di un lutto, la ricolleghi al suono di un pianto, a due occhi che ti guardano cattivi, a due mani che si cercano e non si trovano, a due bacchette puntate l’una contro l’altra.
La guerra c’è e non riesci più a ignorarla. Si è arrivati a un punto tale da non riuscire più nemmeno a fingere che tutto vada bene.. e tu certo non puoi farlo, non dopo tutto quel tempo rinchiusa in quelle segrete come un animale..
Inizia a piovere.  Gocce  d’acqua s’insinuano tra i tuoi capelli, le senti bagnarti la nuca, farti il solletico.
Ti ricordi di quando tua madre  ti accarezzava la testa prima di dormire, ed è come se una freccia riuscisse a perforare quella spesa armatura di paura che ti porti, senza volere.
Che sia un coraggioso barlume di speranza? Lo senti nascere, spuntare timido come lo stelo di un fiore non ancora sbocciato.
Senti il calore di un corpo alle tue spalle. Una mano abbraccia la tua e senti la pelle morbida di Dean accarezzare la tua.
Un sorriso si stende sul tuo viso.
È vero, c’è la guerra. Ma adesso pensi anche che ci sono  ancora i Gorgosprizzi da cacciare, il diadema di Corvonero di papà da perfezionare, convincere Hermione  che quel grande corno a casa tua è di un ricciocorno schiattoso -e non di Erupent!-, ci sono ancora i Nargilli da cacciare dalla testa di Harry…e poi c’è Dean.
E finalmente torna la certezza che quella speranza che hai sentito arrivare, silenziosa e delicata come la mano di Dean, non è un fragile fiore appena spuntato… è un albero che ha radici ben più  profonde di quanto il mondo possa immaginare.


Come sempre,dedicata a Flashka...anche se non se lo merita u.u
Non si disdegnano recensioni u.u tanto per sapere se sono o no un'incapace xD
In ogni caso,se siete arrivati a leggere fino qua (SE,appunto u.u)... per me è già un grande traguardo u.u
Alla prossima ;)