Le fa scorrere le mani sulle gambe alzando il mento per morderle il labbro inferiore. Heather ride sulle sue labbra e si getta di nuovo su di lei, stringendole le braccia intorno al collo. Non saprebbe come definirlo –è dolce, è bello, non riesce a togliersi quel sorriso malizioso dalle labbra e lei è fottutamente scopabile. Le dita si insinuano sotto la maglietta grigia e lei rabbrividisce per il contatto con la pelle bollente. Armeggia con il gancetto del reggiseno mentre le sue labbra corrono sul suo collo e Naya si lascia scappare un gemito roco.
-H-Heather…
 
-OHRAGAZZERYANDICECHEVIVUOLEINSALAOCCAZZO.
Dianna spalanca di colpo la porta e Heather scatta come una molla, saltando via da Naya e tirandosi giù la maglia nella speranza di nascondere le gambe nude. Naya tenta di coprirsi alla bell’e meglio con un cuscino, anche se il segno violaceo che ha sul collo è abbastanza eloquente. Come se il resto non lo fosse. Dianna le guarda sgomenta.
-Ehm… oh…Dì… non è proprio quello che…
-Sì, noi… le prove del…
La ragazza ha la bocca così spalancata che rischia di caderle la mascella. Gli occhi sfrecciano tra Naya, Heather, i jeans sul pavimento, Naya, Heather, ancora Naya. Un attimo di silenzio, e Dianna scoppia a ridere.
-Oddio, io.. non potevo… immaginare…
Le guarda ancora nella sua posa da voi-non-potete-immaginare-quanto-sia-divertente-ciò-che-sto-per-fare e Naya sente un fremito di paura percorrerle il corpo.
-No…Dì, noo…
Fa per aprire la bocca ma Dianna è già corsa fuori dalla porta a sgolarsi.
-Lea! Naya se la fa con HeMo! Naya se la fa con HeeeMooo!
Nel giro di una frazione di secondo Lea è saltellante al suo fianco, con il fiato mozzo e gli occhi luccicanti di Rachel Berry che ha appena visto un assolo. Guarda gongolante Heather pietrificata in un angolo e Naya rossa d’imbarazzo sul divano, tira fuori un sorrisone da trentadue denti e si mette a ridacchiare con Dianna.
-Oddio, te l’avevo detto che stavano insieme! Ma non sono cariine?
 
Naya prova a schiarirsi la gola, sentendo che la situazione le sta chiaramente sfuggendo di mano, ma Rachel scuote la testa guardandola con improvvisa disapprovazione.
-Nay, la passione è la passione, ma lasciatelo dire, non è affatto professionale –qui lei e Dianna si sì scambiano uno sguardo complice che è molto, molto più preoccupante di qualsiasi altra cosa.
-Sì, beh, comunque, noi vi lasciamo… ehm… finire le vostre cose…
Dianna chiude la porta ridacchiando e sente Lea commentare qualcosa che suona molto come uscita a quattro, poi uno scappellotto le loro risatine concitate si allontanano.
 
 
 
I pigolii di dolore da chissà-a-quanti-l’ha-detto-Dianna di Naya, che giungono dalle più remote profondità del divano, riscuotono Heather dal suo stato di trance e quella si avvicina alla ragazza con un gran sorriso.
-Hai poco da ghignare, Morris.
Lei ride e le si siede accanto, facendo scivolare la mano sulla sua e facendole scorrere il pollice sulle dita con consumata lentezza.
-E perché?- chiede con tono innocente, sbattendo le ciglia con fare civettuolo.
Avvicina il volto a quello di Naya e dischiude le labbra, avvolgendola nel suo respiro caldo. Una cascata di brividi le attraversa la schiena e Naya sente le sinapsi del proprio cervello scollegarsi. Dannazione.
-Mi avevi detto di aver…-le sue labbra sono terribilmente vicine adesso, può quasi sentire la loro consistenza sulle proprie-…di aver chiuso la…-un millimetro e si toccheranno, sente il calore del corpo di Heather sul proprio attraverso i vestiti e quelle labbra sembrano così morbide-…laport…-così dannatamente morbide…
Heather la bacia e le ultime proteste di Naya si trasformano in un gemito. Le passa un braccio dietro il collo e Naya chiude gli occhi, cedendo al tocco di quelle labbra calde sulle proprie, di quella lingua che rincorre la sua. C’è qualcosa di strano nel modo in Heather la bacia, come se fosse la cosa più naturale del mondo e lei non avesse fatto altro per tutta la vita. Come se tutto fosse al posto giusto –la mano affondata tra i capelli e quella che le corre sulle gambe, il suo profumo che le riempie la narici, le guance morbide sul collo mentre morde ogni centimetro di pelle lasciato scoperto dalla maglietta. C’è qualcosa nel modo in cui la stringe a se, con sicurezza, come se sapesse che non se ne andrà mai, che la scalda di un calore mai provato prima. Pensieri sconnessi le scorrono davanti agli occhi, Dianna che entra nel camerino, gente che parla -Heather che le sfila la maglia e scende sul suo addome- Dianna che spalanca la –la lingua di Heather che scende sull’ombelico- che spalanca la –i capelli biondi che le sfiorano la pelle, le sue mani che si intrecciano con le sue- che spalanca la porta, la porta, dovrebbe chiudere la portaoccristoilrespirodiHeathersullacoscia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Che dicevi prima della porta?
-Mmm?
-La porta. Parlavi della porta.
-Oh, uhm, niente.
 
Ormai.