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Autore: somochu    27/05/2012    5 recensioni
"Blaine, vuoi aprirmi, santo cielo? So che sei lì."
Dovette bussare altre tre volte, prima che la porta si aprisse, mostrandogli un Blaine imbronciato come un bambino di tre anni.
"Cosa vuoi, Sebastian? Con te non parlo," e stava per richiudere, ma Sebastian glielo impedì, bloccandola con un piede.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell'ipotetico caso in cui...









Vuoi ignorarmi ancora per molto?





Sebastian inviò il messaggio, sentendo il fastidio chiudergli lo stomaco.

Non era normale passare giorni interi senza sentire una sola parola da quello che era il suo ragazzo da anni – se lo era ancora, non aveva ben chiara questa cosa.

E tutto perché... Meglio non pensarci.

Si avviò lungo il corridoio del College, cercando una testa piena di Gel da qualche parte; erano tre giorni che non lo vedeva alle lezioni e iniziava seriamente a preoccuparsi.

Blaine sapeva essere testardo quanto un mulo, e Sebastian già non ne poteva di quello stato di litigio.

Era incredibile. Lui era un ragazzo... Difficile, lo sapeva, ma pensava che Blaine si fosse abituato al suo carattere.

Bussò alla porta della stanza che Blaine condivideva con un ragazzo più piccolo di loro, chiamandolo più volte.

"Blaine, vuoi aprirmi, santo cielo? So che sei lì."

Dovette bussare altre tre volte, prima che la porta si aprisse mostrandogli un Blaine imbronciato come un bambino di tre anni.

"Cosa vuoi, Sebastian? Con te non parlo," e stava per richiudere, ma Sebastian glielo impedì, bloccandola con un piede.

Imprecò leggermente per il dolore, spingendo contro il legno per aprirla di nuovo. Blaine oppose resistenza e si ritrovarono entrambi a spingere la porta l'uno verso l'altro.

La scena, a occhio esterno, poteva risultare piuttosto demente, ma erano troppo concentrati per farci caso.

"Vuoi che lasci la porta di botto, così che ti ritrovi a sbatterci contro?" gli disse Sebastian, spingendo con ancora più forza.

"Non oseresti..." borbottò Blaine, allungando entrambe le braccia per spingere più forte.

"Scommettiamo?" Blaine poteva benissimo immaginare il ghigno di Sebastian. Meglio evitare incidenti.

"Ok, ti apro."

Aprì la porta definitivamente, entrando nella stanza e incrociando le braccia sul petto. "Ti odio," disse, socchiudendo gli occhi.

"Non è vero," sussurrò Sebastian, avvicinandosi.

Blaine si allontanò definitivamente, dandogli le spalle.

"Dannazione, Blaine, perché non vuoi parlare con me?" sospirò Sebastian, frustrato.

"Lo sai il perché..."

"Solo perché non mi sono dichiarato?"

"Solo? Stiamo insieme da due anni e io ti avrò detto che ti amo mille volte. Una volta tanto vorrei sentirmelo dire, sai."

Ok, Blaine era davvero ferito, stavolta.

Quando qualche giorno prima gli aveva detto "Sebastian, ma tu cosa provi per me?" non pensava che la risposta gli sarebbe morta in gola. Insomma, Blaine era la sua vita, e per uno come lui fare certi passi era... Troppo.

Già scendere a patti con se stesso era difficile. Dirlo... Assolutamente no.

"Lo so che sei abituato a Kurt con cui vi scambiate continuamente smancer-"

"Non metterlo in mezzo, io voglio solo un po' di sincerità da parte tua," ok, era davvero tanto, ma tanto ferito. "Se non hai nulla da dirmi puoi anche andartene."

"Pensi che io non sia mai stato sincero?"

"... Sì, Sebastian, penso che tu non sia mai stato sincero con me."

Blaine aveva gli occhi leggermente lucidi e anche se diceva quelle cose, si vedeva che in realtà avrebbe soltanto voluto abbracciarlo.

E allora perché dannazione non lo faceva? Perché era così arrabbiato?

Sebastian socchiuse gli occhi per il fastidio.

"Solo perché non riesco a dirlo? Mi sono aperto con te come con nessun altro, e se non mi accetti per come sono puoi anche andare a fanculo."

Non avrebbe voluto dirlo veramente – sicuramente lo aveva ferito ancora di più -, e non avrebbe voluto neanche uscire dalla stanza sbattendo la porta in quel modo.








Sebastian era in silenzio, sdraiato sul letto a pensare. Quando sentì la porta aprirsi non spostò lo sguardo dal soffitto, sentendo il materasso che si abbassava sotto il peso di Blaine.

Lo sentì sdraiarsi al suo fianco, e Sebastian portò automaticamente le braccia a stringerlo, come riflesso incondizionato.

Blaine si accoccolò, sospirando.

"Lo sai che non è vero che non ti accetto," ruppe il silenzio, carezzandogli una mano. "È solo che... A volte ho bisogno di dimostrazioni d'affetto, sono un romantico, lo sai."

Sebastian chiuse gli occhi.

"Ma ho te e questo è più importante. Smetterò di farci caso, davvero. Io ti amo per quello che sei, e ciò non cambierà."

Sebastian sorrise, abbracciandolo ancor più stretto.

"Sei il solito lagnoso," scherzò, facendolo ridere leggermente.

"Ma lo so che in realtà adori le mie lagne," rispose Blaine, chiudendo gli occhi. "Sotto sotto sei un tenerone, è inutile che neghi."

"Bleah, vuoi dire che un giorno diventerò sdolcinato come te? Preferisco la castrazione!"

Blaine ridacchiò, dandogli una leggera gomitata.

Ci fu qualche minuto di silenzio, in cui l'unico suono era quello dei loro respiri. Blaine stava bene come non mai, e fosse stato per lui sarebbe rimasto tra quelle braccia per sempre.

Ok, in effetti era un po' sdolcinato, ma non avrebbe mai dato ragione a Sebastian.

"Comunque, ieri mi hai davvero mandato a quel paese?" Ora il tono era leggermente più minaccioso.

Sebastian sorrise, colpevole.

"Oh- oh."





Era il caso di tornare a seguire le lezioni, visto che tra litigi e bronci ne avevano saltate anche troppe.

Stavano camminando per il corridoio e Sebastian gli passò un braccio sulle spalle, posando un leggero bacio sulla nuca; erano davanti a tutti, ma non interessava a nessuno dei due.

Blaine pensò che il suo cuore non potesse battere più forte di così, soprattutto quando sentì il respiro di Sebastian sull'orecchio.

"E se, per caso eh!, io ti amassi, Blaine?"

... O forse poteva direttamente fermarsi.


   
 
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