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Autore: Lily_James    27/05/2012    10 recensioni
«Mi sono scocciata, Fred!» esclamò, il volto paonazzo dalla rabbia. «Non puoi farli usare ai primini, è vietato, lo dirò a tua madre se continui...»
«Classica ramanzina da Prefetto Perfetto» sospirò Fred. «Perce sarebbe fiero di te. Ma tranquilla, Hermione, sei carina lo stesso».
Le sorrise, e lei, colpita e imbarazzata dalle sue parole, non obiettò quando le sfilò la scatola dalle mani.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Regali.

«Ecco il tuo regalo, Hermione».
La Grifondoro alzò la testa e guardò sorpresa uno dei gemelli Weasley che si era appena seduto nella poltrona accanto alla sua. Era Fred, a giudicare dal maglione blu con una gorssa F stampata sopra, e tendeva un pacco verso di lei con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
Hermione scosse la testa, confusa e ancora concentrata sul suo libro di Storia della Magia.
«Il mio cosa?»
«Il tuo regalo» ripetè Fred. «Domani è il tuo compleanno, no?»
Hermione annuì, senza parole. Mentre prendeva in mano quello che sembrava essere un libro racchiuso in una graziosa carta colorata che profumava di un bizzarro odore – Hermione non voleva sapere di cosa si trattasse –, Fred si stiracchiò e poi si alzò di scatto.
«Sarà meglio che vada, Lee mi aspetta nell’ingresso della Sala Grande con un nuovo esemplare di Doxy. Ci vediamo».
Le rivolse un ultimo sorriso malandrino e filò via.
Hermione scosse la testa, pensando a quanto fosse incredibile quel ragazzo. E quando scartò via la carta e lesse il titolo del libro, non si dovette ricredere. Scritto in una piccola calligrafia verde brillante, c'era scritto:
“Le disavventure sessuali di Paul Smith, il Babbano idiota”.

 

Corse.

Hermione correva per i corridoi, la borsa carica di libri che gli ballonzolava nel fianco, e il fiato corto a causa della lunga corsa verso l’aula di Pozioni. Stava impazzendo, non c’era dubbio, e tutto per colpa della Giratempo.
“Non posso arrivare in ritardo, non posso...”
Quando svoltò l’angolo e si scontrò contro qualcosa di duro, sgranò gli occhi dallo spavento e cadde a terra, con i libri che si sparpagliavano attorno a lei.
«Scu-»
«Granger, ma guardi dove vai?» sbottò una voce. Lei alzò il viso e vide uno dei gemelli Weasley farle l’occhiolino. «So di essere bello, ma ora far finta di scontrarti con me mi sembra eccessivo».
Hermione arrossì, imbarazzata e infuriata. Si inginocchiò nel pavimento, buttò i libri dentro la borsa, e senza neanche ribattere all’affermazione imbarazzante di Fred o George, scappò via.

 

Merendine Marinare.

Hermione adorava stare in biblioteca. In realtà, come Ron spesso le ricordava, non pensava di trovare un luogo migliore di quello. Sedeva sempre nel tavolo all’angolo in fondo, quello vicino alla finestra, dove tante volte si affacciava per osservare il cielo. Un dorato raggio di luce illuminava sempre le pergamene riempite della sua scrittura fitta e ordinata, o i pesantissimi tomi che si portava in spalla ogni pomeriggio.
Quel giorno c’era silenzio, come sempre. C'erano pochi studenti, e Madama Pince perlustrava i corridoi con aria guardinga. Hermione sospirò e si dedicò completamente al suo libro “Esponenti di rilievo della Magia del nostro tempo.
«Disgustoso».
Si voltò di scatto e individuò immediatamente un ragazzo alto e sorridente dai capelli rossi che guardava il libro con palese disgusto.
«Disgustoso, Hermione. Davvero disgustoso» si appoggiò con disinvoltura ad uno scaffale e la guardò con il suo solito sorriso sfacciato. «E io che pensavo di poterti ancora portare sulla buona strada».
Hermione incrociò le braccia al petto, offesa e arrabbiata allo stesso tempo. Detestava che qualcuno la interrompesse nella sua piena contemplazione dello studio.
«Se tu consideri la buona strada quella di non studiare, allora ci tengo a rimanere come sono ora» ribatté, dopo aver guardato il ragazzo con rabbia. Dopo qualche secondo di silenzio, si affrettò ad aggiungere «Avanti, cosa vuoi?»
«Sono George, comunque».
«Va bene».
«Ti ho fregata, sono Fred...»
«Misericordia» sbottò Hermione. «Fred, sto studiando».
Il Grifondoro le rivolse un sorriso raggiante e prese un libro a casaccio da uno scaffale. Lo sfogliò con disinteresse e lo rimise a posto subito dopo.
«Niente, volevo solo proporti di fare da cavia a me e a George per i nostri esperimenti» disse, con l’aria di chi la sa lunga. «Merendine Marinare» aggiunse a mo’ di spiegazione.
«Neanche per sogno!» replicò Hermione. «Dovresti sapere che è contro le regole della scuola far provare a qualcuno i vostri prodotti quando-»
«Sembri Grattastinchi» osservò Fred con noncuranza. «E comunque» aggiunse, allontanandosi, «so benissimo che non vuoi fare la cavia perché hai paura di innamorarti di me. Ci vediamo».

                                                                              -                                                                                        

Parole.

«Oh, per l’amor del cielo!» 
Hermione marciò furiosa verso Fred Weasley, i pugni stretti lungo i fianchi e uno sguardo furioso. Si piazzò davanti a lui, poi tirò fuori la bacchetta dalla veste e appellò una scatola dall'aria losca che il Grifondoro teneva in mano.
«Mi sono scocciata, Fred!» esclamò, il volto paonazzo dalla rabbia. «Non puoi farli usare ai primini, è vietato, lo dirò a tua madre se continui...»
«Classica ramanzina da Prefetto-Perfetto» sospirò Fred. «Perce sarebbe fiero di te. Ma tranquilla, Hermione, sei carina lo stesso».
Le sorrise, e lei, colpita e imbarazzata dalle sue parole, non obiettò quando le sfilò la scatola dalle mani.



Quidditch.

«Sì, senza ombra di dubbio quello scemo di Montague avrà deciso di cambiare schema» ipotizzò George.
«Idiota» disse Fred, pigramente.
«Dobbiamo allenarci duramente in questo periodo!» esclamò Baston, gli occhi un po’ fuori dalle orbite. «Se perdiamo la prima partita dell’anno non so cosa potrebbe succedere...»
«Calmati, Oliver» lo interruppe Fred. Gli diede una pacca sulla spalla e lo lasciò marciare, nervoso, verso il dormitorio dei ragazzi.
«Ha ragione» disse Harry. «Ce la possiamo fare, loro non puntano sulla tecninca».
«Quidditch!» lo interruppe Hermione, esasperata. «È tutto quello che v’interessa?»
«Non solo, Granger» rispose Fred, rivolgendole un sorriso che la fece arrossire come un peperone.
 

Scommesse.
 
«Ehy, Granger! Scommettiamo che se non appendo più nessun annuncio in bacheca, tu esci con me?»
Fred Weasley camminò verso di lei e le tese la mano. Lei la guardò con diffidenza e poi scosse la testa, nascondendo perfettamente il suo imbarazzo dietro ad una maschera di scetticismo.
«Tutti saremo contenti. Io non subirò più le tue urla, e tu potrai uscire con il ragazzo più bello dell’intera Inghilterra».
Hermione accettò. Odiava gli annunci in bacheca.


 
Note dell'Autrice:
"Odiava gli annunci in bacheca". Che scusa di merda, Granger. Ammettilo che Fred è un fottuto figo e basta.
Oggi sembro troppo stupida anche per dire qualcosa di sensato, quindi no, basta. Però ho ragione.
Spero che vi sia piaciuta, okay.
Un bacio a tutti! :)
Lily_James.
  
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