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Autore: xisthemoment    27/05/2012    4 recensioni
Mi giro di nuovo verso il grande palazzo di giustizia e vedo, ad una delle finestre, Peeta che guarda giù, mi ha vista, lo guardo poi lui si gira per abbracciare qualcuno.
Apro di nuovo la bocca, cercando di formulare una frase di senso compiuto ma ne esce solo un lamento.
Meg vive nel distretto dodici, ha sedici anni e i suoi genitori sono gli unici sarti dell'intero distretto.
L'intera storia di HG vissuta da un punto di vista esterno.
spero vi piaccia
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Meg'
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Nothing Without You
 



Giorno della mietitura
Non ho paura, proprio per niente, è in questi momenti che ringrazio i miei genitori per il loro lavoro, la mia famiglia è una delle poche famiglie più 'ricche' del distretto dodici, di conseguenza non ho bisogno di tessere e quindi il mio nome è là dentro solo per 5 volte, 5 contro i 15/20 bigliettini di altre.
Mi piace la sensazione di superiorità che si forma alla mietitura, i più benestanti sono quelli che sostanzialmente sono più calmi di quelli del giacimento, loro si che hanno paura.
Sono già in fila per l'identificazione e sento Daisy che si fa strada tra i ragazzi dietro, riconoscerei la sua voce squillante tra mille, mi faccio pungere il dito per l'identificazione mentre con l’altra mano mi sistemo i capelli biondi dietro le orecchie. Mi sposto verso il grosso palco e mi metto ad aspettare Daisy, la mia migliore amica. Nell'attesa fisso i ragazzini di 12 anni, sono tesi, è il loro primo anno e si, sono spaventati, molto spaventati, non mi stupisco più di tanto, lo ero anche io il mio primo anno. Vedo Delly Cartwright che si posiziona nel cumulo di ragazze, sempre con quello stupido sorriso stampato in faccia.
Poi arriva anche Peeta, si mette in fila anche lui insieme agli altri maschi, sono così fissata a guardarlo che non mi accorgo che Daisy è di fianco a me, nel suo abito azzurro e bianco e i suoi capelli biondi raccolti in una crocchia, mi stà parlando, poi mi scrolla il braccio per farmi uscire dal mio stato di trans e faccio finta di ascoltarla parlare del fatto che suo padre la costringe a mangiare carne di scoiattolo, che lei odia.
Dopo poco arriva Effie Trinkett sul palco, Daisy fa la sua solita critica ai capelli di Effie e subito parte il filmato, mi giro verso i maschi e scorgo un ragazzo, Gale, che mima le parole del video con la bocca e mi strappa un sorriso.
Finito il 'nuovissimo' filmato una Effie Trinkett troppo felice per i miei gusti, per i gusti di tutti, esclama -prima le signorine- e si dirige verso la boccia di vetro, Daisy mi stringe la mano, ormai è un rito per noi.
-Primrose Everdeen- trilla Effie al microfono, Everdeen, mi ricorda qualcosa ma non mi viene in mente, -è la sorella di Katniss- mi dice sottovoce Daisy come se mi avesse letta nel pensiero.
Succede tutto in pochi secondi, non ho neanche il tempo di formulare un pensiero che Katniss si è buttata fuori dal gruppo e stà urlando il nome di sua sorella, mi scappa un sorrisino che cerco di nascondere subito, poi lei urla -Mi offro volontaria come tributo!- e vedo Gale, il suo miglior amico prendere Primrose e portarla via, guardo gli occhi di Gale e capisco che quello che IN QUEL momento stà soffrendo di più, è lui.
Intanto Katniss stà salendo gli scalini che portano al palco, guardo Daisy che mi stà sorridendo, io le ricambio il sorriso, poi guardo la ragazza alla mia sinistra, è Madge, le stà scendendo una lacrima, non capisco proprio cosa ci sia da piangere.
Alzo la testa e guardo Katniss, la ragione di tutti i miei problemi, guardare un punto indefinito mentre risponde a monosillabi alle domande di Effie Trinkett, mi scappa un piccolo risolino e mi becco un'occhiataccia da Madge, io le sorrido, in modo strafottente.
-E ora passiamo ai ragazzi- prosegue Effie, fa ancora il suo giochetto di mischiare i foglietti e poi ne pesca uno, torna al suo posto - Peeta Mellark!- trilla.
Mi tremano le gambe, Daisy deve tenermi stretta tra le sue braccia per non farmi cadere, anche Madge mi aiuta a stare in piedi, mi sale un groppo in gola e vorrei urlare, vorrei fare qualcosa ma la consapevolezza di non poter fare niente mi pervade, lo vedo guardarsi intorno e andare verso il palco dove lo aspettano il padre di Madge, un Haymitch fin troppo ubriaco per capire anche dove si trova, Effie e Katniss. Mi accorgo che cerca qualcuno tra le ragazze e capisco che cerca me quando mi trova, mi guarda per pochi secondi e poi continua la sua camminata verso il palco, sento le mie guancie bagnarsi e Madge si allontana, Daisy deve averle detto qualcosa ma ormai non capisco niente, sento solo Effie Trinkett che urla - Diamo il benvenuto ai tributi del distretto 12!- e cerco di alzare lo sguardo per guardare Peeta, ma non ce la faccio perchè appena lo faccio e incontro i suoi occhi azzurri inizio a singhiozzare, mi limito a guardarlo andare via insieme a Effie e Katniss, in poco tempo la piazza si svuota, i bambini di 12 anni che avevo visto prima corrono tutti ad abbracciare i genitori, Madge si dirige subito verso il palazzo di giustizia, Daisy cerca di farmi voltare per tornare a casa, ma i miei piedi sono fissati a terra, non riesco a muovermi come non riesco a parlare.
Cerco di dire qualcosa ma appena apro la bocca ne esce solo un singhiozzo e poi un'altro e un'altro ancora sempre più forti, inizio a tremare e a disperarmi in mezzo alla piazza praticamente deserta, Daisy mi stringe a sé e cerca di calmarmi, invano.
Mi giro di nuovo verso il grande palazzo di giustizia e vedo, ad una delle finestre, Peeta che guarda giù, mi ha vista, lo guardo poi lui si gira per abbracciare qualcuno.
Apro di nuovo la bocca, cercando di formulare una frase di senso compiuto ma ne esce solo un lamento -vieni- mi dice Daisy, cercando di farmi spostare dalla piazza, cerca di tirarmi ma le mie gambe non ne vogliono sapere niente di muoversi, così mi si avvicina e mi abbraccia di nuovo, per caso passa Delly, vedendomi in quelle condizioni chiede cosa succede, ma l'unica risposta che ottiene è il mio pianto che si fa ancora più forte, sento Daisy che le chiede se puó aiutarla a portarmi a casa, Delly alza e abbassa la testa più volte e mi si posizionano una da un lato e una da un'altro e mi aiutano a camminare, dopo pochi metri giro la testa di scatto, di nuovo verso il palazzo di giustizia ma non si vede più nessuno dalle finestre.
Mi allontano con la consapevolezza che non sarò niente senza la sua presenza, cerco di darmi un contegno mentre attraverso tutto il distretto, fino all’arrivo a casa mia.
Smetto di singhiozzare e mi impongo di smetterla di tremare, l’unica cosa che non riesco a fare è smettere di piangere così lascio le lacrime cadere lungo le mie guance pallide.




Buonasera, l'altro giorno ho scritto una one-shot su Meg e sempre sul fatto del suo amore per Peeta, e niente, mi sono 'innamorata' di lei, così ho deciso di creare questa fan fiction.
Abbiamo visto la vicenda degli Hunger Games da parte di Katniss, la abbiamo vista da parte di Cato, da parte di Peeta, da parte di Clove, da parte di Finnick ecc.
Ma non l'abbiamo vista da parte di una ragazza come Meg, spero vi piaccia e spero anche in una recensione.
LOL
Un bacio,
Nicole
 
   
 
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