Love Is A Simple Thing
 

                                     PROLOGO
 

Era una sera buia e silenziosa, rischiarata solo dalla flebile luce lunare che si posava candidamente sul paesaggio circostante, donando una sensazione di pace e tranquillità a chiunque le prestasse attenzione, in particolar modo alle due figure ora comodamente accovacciate sul prato, le quali sembravano estremamente rilassate e serene.

"Ehi Piccolo-san, è bellissimo qui, non trovi? E' tutto così calmo! Dovremmo venirci più spesso!" fece la prima figura accostandosi maggiormente all'altra, la quale teneva lo sguardo fisso al cielo stellato e sembrava non aver affatto sentito le parole pronunciate dal compagno al suo fianco.

"Beh, che fai? Non mi ascolti adesso? - incalzò il ragazzo moro appoggiando la testa sulla spalla dell'altro - potrei offendermi sai?" bofonchiò facendo il finto offeso.

Il compagno sembrò riscuotersi dal suo stato contemplativo e si voltò verso di lui con un mezzo sorriso "Scusami, Gohan, dicevi?"

"No, non ti scuso! - proferì il ragazzo facendogli la linguaccia e sorridendo sornione - o meglio, potrei farlo, ma a una condizione soltanto" sorrise maliziosamente il giovane saiyan.

"Ovvero?" fece Piccolo fingendo di non capire.

"Ovvero voglio un bacio" asserì Gohan avvicinandosi pericolosamente alle labbra del namecciano, il quale non se lo fece ripetere due volte e lo baciò appassionatamente.

Fu un bacio carico di amore e passione, di un desiderio smisurato non ancora del tutto appagato. Una volta separatesi, Gohan si accovacciò sul petto di Piccolo, abbracciandolo dolcemente.

"Ti voglio bene, Piccolo-san, un bene molto speciale" sorrise timidamente il giovane, arrossendo leggermente, rossore che si accentuò alla risposta decisamente singolare del namecciano.

Quest'ultimo, infatti, lo fece stendere sotto di sè ed iniziò a baciargli languidamente il collo, mentre con una mano si apprestava a slacciargli la camicia bianca che indossava.

"Pi-Pic-colo..." ansimò Gohan, con le gote totalmente rosse dall'imbarazzo, lasciando però il compagno libero di continuare quella dolce tortura.

Passarono così la notte i due innamorati, l'uno nelle braccia dell'altro, ad aspettare il sorgere del nuovo giorno che presto o tardi sarebbe arrivato, costringendoli a separarsi.

Il loro amore era infatti segreto, nessuno ne era a conoscenza, sarebbe stato troppo difficile doverlo spiegare agli altri, li avrebbero guardati con sospetto e indignazione, avrebbero loro affibbiato appellativi poco carini e soprattutto avrebbero fatto di tutto per separarli.

A cominciare da Chichi. La madre di Gohan aveva sempre considerato Piccolo un cattivo esempio per il suo bambino e non le era mai piaciuto il fatto che Gohan lo frequentasse.

Se solo fosse venuta a sapere il reale rapporto che intercorreva tra i due come minimo le sarebbe preso un colpo, oppure avrebbe ammazzato il povero Piccolo a suon di padellate in testa, accusandolo di aver "sporcato" il suo dolce bambino.

Il giovane Gohan, seppur ormai fosse decisamente cresciuto e avesse ben diciasette anni, aveva ancora tremendamente paura di sua madre e della reazione che avrebbe potuto avere.

Chichi era una madre amorevole e protettiva, probabilmente anche troppo, ma sapeva essere tremendamente spaventosa quando ci si metteva. La sua spiccata autorevolezza e la sua particolare forza fisica la rendevano una donna temibile sotto ogni punto di vista.

Perfino Piccolo, per quanto non volesse darlo a vedere, era un pò intimorito dalla sua figura.

Per questo motivo, i due preferivano tenere nascosta la loro relazione, almeno fino a quando non sarebbero stati costretti a parlarne e, certamente, prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Non avrebbero di certo potuto nascondere la verità all'infinito!

Il loro amore era sbocciato così, all'improvviso, senza che neanche loro se ne fossero resi pienamente conto.

Sapevano solo che era accaduto, il "come" non aveva importanza, si erano innamorati perdutamente l'uno dell'altro, o forse, in fondo, lo erano sempre stati fin dall'inizio, fin dal primo istante in cui i loro sguardi si erano incrociati.

Piccolo-san era sempre stato un esempio per Gohan, il suo Sensei.

Il giovane saiyan aveva quindi sempre nutrito per lui un gran rispetto e un forte affetto, ma poi aveva cominciato a vederlo sotto una diversa luce, iniziando a provare qualcosa di ancora più intenso nei suoi confronti.

Piccolo, dal canto suo, aveva fin da subito provato un affetto particolare per Gohan, affetto che era poi mutato in un intenso desiderio una volta che il giovane era cresciuto e maturato.

Il namecciano, però, non si era mai spinto troppo oltre con il ragazzo, in quanto nonostante tutto, lo considerava ancora troppo giovane e, inoltre, il fatto che fosse stato il proprio allievo e che lo conoscesse da quando era solo un bambino non aiutava di certo.

I due, quindi, nonostante il forte desiderio da parte di entrambi, non avevano mai avuto un rapporto completo e Gohan aveva sempre rispettato il pensiero di Piccolo, seppur non fosse molto d'accordo.

Egli, infatti, si riteneva ormai un uomo, e avrebbe voluto che anche il compagno lo considerasse tale, senza porsi troppi problemi a riguardo. Era già da un anno che la loro relazione segreta andava avanti e il giovane saiyan sentiva sempre di più il bisogno di appartenere completamente al suo compagno, sentendosi oltremodo frustrato da questa situazione. Per quanto ancora avrebbe dovuto aspettare? Quand'è che Piccolo si sarebbe finalmente deciso a capire che ormai era pronto?

Sarebbe stato bello se le cose fossero state tutte più semplici...