Lei era lì davanti a lui come una dea infuriata e ferita dalle azioni del ragazzo che amava, che l'aveva tradita...
Urlava il suo nome maledicendolo, maledicendo tutte le illusioni che portava con se. Lo urlava cercando di sputarlo dalla sua mente dai suoi ricordi.
Le sue labbra si muovevano veloci fine e rosse come il resto del viso. I suoi capelli castani sembravano serpenti, bagnati anch'essi dalle lacrime
che le uscivano a fiumi sugli occhi riversandosi sulle guance per poi raggogliersi sul mento e gocciolare sulla sua maglietta.
Le mani si muovevano come cavalli imbizzarriti, gli tirò una sberla, ma lui non si mosse, incasso il colpo trattenendo le lacrime, cercano di essere forte.
Sapeva che a momenti anche quegli occhi verdi sarebbero esplosi, sapeva che lui l'amava.
Non una volta aveva cercato di ribattere e difendersi, restava davanti a lei alto e bello col capo chino quasi come un condannato che aspetta che l'accetta
del boia gli colpisca l'attaccatura della testa al collo, nella speranza che questa metta fine a tutte le sue sofferenze.
Voleva soltanto morire, si sentiva morire, era già morta dentro.
E lui il suo assasino, come il Moro di Shakespeare aveva ucciso lei, le sua Desdemona, che casta, mai lo  aveva tradito, che per prima lo aveva amato,
quando ancora lui non sapeva della sua esistenza.
Forse lui in quel momento provava vergogna, rimorso, non le importava. L'unica cosa che contava era il dolore che provava, cosa avrebbe fatto ora?
Non l'avrebbe mai potuto perdonare, forse in altre circostanze, ma lui non era uno chiunque.
L'aveva persa, doveva imparare e non sarebbe mai più tornata.. Non poteva avere tutto quello che voleva e lei non era un'eccezzione.
Come avrebbe fatto senza quel sorriso accompagnato da quelle fossette, senza quegli occhi che quando la fissavano arrissiva e si sentiva una principessa,
senza quelle grandi mani calde che quando l'abbracciavano tutti i problemi andavano via, non lo sapeva...
Le sarebbe mancato tutto di lui, lui che era stato il padre, il fratello, l'amico che non aveva mai avuto lui che era stato l'unico vero amore della sua vita,
nessuno le sarebbe più interessato dopo di lui; era forse questa era la sua maledizione? Una vita senza amore, dato che questo le vaeva già consumato l'anima
e raso al suolo il suo cuore? Non era giusto, come poteva averle fatto  questo?
Lo lasciò con un bacio su una guancia.. Voleva solo tornare a casa sua lontana da tutta  quella sofferenza, avrebbe cancellato tutto: foto, posters pagine di diario; avrebbe messo i CD in un cassetto giurando a se stessa che non l'avrebbe mai più riaperto.
Gli sentì sussurrare un "Ti amo." mentre si stava chiudendo alle spalle la porta di quell'appartamento che era stato loro, sentiva la rabbi ribollirle dentro, ma si ricacciò dentro le lacrime.. Non aveva senso piangere per lui, quelle parole non avevano senso, dopo quello che le aveva fatto come poteva fidarsi di un'affermazione detta così tante volte da quelle labbra con tutta quella leggerezza.
Quella fu l'ultima vota che lo vide ed anche l'ultima che qualcuno le disse che l'amava e lei non si rese mai conto che quella fu la verità più vera della sua vita.

Buono, vi ricordo di lasciarmi una recensione di qualsiasi tipo e se volete oltre ad un commento lasciatemi anche il link di una storia se volete che la legga e che la recensisca! Un bacio chiara xxx