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Autore: Bouchet    28/05/2012    2 recensioni
Sul suo volto si aprì un sorriso. Dio, se era bella quando sorrideva.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La distanza tra i nostri volti stava per azzerarsi. Ero completamente invasa dal profumo inebriante di Jim. I suoi occhi blu come l’oceano. Intanto fuori iniziò a piovere, ma i suoi occhi ghiaccio erano visibili anche al buio della mia stanza. Gli unici suoni udibili erano i nostri respiri alterati, la pioggia che cadeva e, di tanto in tanto, un tuono.
Non riuscivo a crederci. Finalmente, dopo tanta attesa, stava per succedere. Quel momento era tutto quello che aspettavo da tanto, troppo tempo ormai. L’insicurezza, l’indecisione, la passione rendevano quell’attimo qualcosa di unico e speciale.
Ma… Io non volevo più soffrire.
Sapevo che Jim non l’avrebbe mai fatto, ma il panico prese il controllo su di me. Non volevo rovinare quel momento assurdamente perfetto, no, ma fu più forte di me. Uscii di corsa dalla stanza, scesi le scale, aprii la porta di casa e mi buttai sotto la pioggia, non curante del fatto di non avere un ombrello.

Se n’era andata. Lo sapevo. Avevo corso troppo,
pur sapendo che Claire aveva paura. Paura di amare
di nuovo. Rimasi su quel letto, perdendo lo sguardo
nel vuoto, quando mi alzai di scatto. Non potevo
permettere che le cose andassero così. Claire non
lo meritava. Uscii anche io da quella casa, avevo
bisogno di trovarla. Di trovarla, e di dirle che c’ero.
C’ero anche se lei non era ancora disposta a baciarmi,
anche se non era ancora disposta ad armarmi. Perché
io la amavo. Sul serio. Mi aggiravo come un forsennato
tra le strade affollate di Londra, in disperato bisogno dei
suoi occhi verdi, del suo sorriso, fino a quando non notai
un cappuccio viola tra migliaia di figure scure e indistinte.
Corsi disperatamente verso quella macchia di colore, e la
bloccai per il braccio.

Sentii qualcuno strattonarmi per il braccio. Mi girai di scatto, impaurita, in cerca di quegli occhioni blu, e li trovai.
La pioggia batteva incessantemente sui nostri volti, ma a nessuno dei due importava. Il silenzio divenne sovrano, forse perché entrambi avevamo troppo da dire.

“Sono un’idiota,” disse, abbassando il capo. Non l’aveva
detto sul serio. Le alzai il volto bagnato, e non solo dalla
pioggia, con due dita, ritrovandomi ad affrontare il suo
sguardo triste misto al rimpianto. La odiavo. La odiavo
perché era così triste, perché faceva sentire triste anche
me. La odiavo perché la amavo così tanto.

“Se c’è un idiota, quello sono io,” disse Jim, sorridendomi gentilmente. “Mi dispiace per aver fatto un gesto avventato, non era mia intenzione rievocare certi ricordi spiacevoli. Se non sei pronta, va bene, io aspetterò, anche tutta la vita se necessario. Quello che voglio è che tu sia felice, senza rimorsi né malinconie.”
Ero immobile, mentre calcolavo l’importanza l’ importanza di quelle parole che aveva appena pronunciato. Tutto quello che potevo fare in quel momento era starmene lì, perdermi nel profondo blu dei suoi occhi e… sorridere. Stare con lui mi faceva sentire protetta, come essere a casa. Lui era la mia casa.

Sul suo volto si aprì un sorriso. Dio, se era bella quando
sorrideva. Le poggiai una mano sul volto, carezzandolo
gentilmente. Ero felice anche così, solo vedendola
sorridere. Non chiedevo di meglio.

Posai la mia mano sulla sua, le insicurezze che avevano preso il sopravvento a casa mia non avevano lasciato alcuna traccia dentro di me. Mi avvicinai lentamente a lui, poggiando le mie labbra sulle sue.

Poggiò le sue labbra sulle mie.

Ero sicura: lo amavo.

Ero sicuro: la amavo.

Salve a tutti! Questo è il frutto di una sera particolarmente deprimente, ma ci ho messo l’anima a scriverla J
Siate buoni, sono nuova nel sito, ed è la prima one-shot che pubblico :’)
A presto, Alex.
   
 
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