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Autore: Rufus    28/05/2012    0 recensioni
Quando si prende una decisione difficile.
Quando si capisce di aver preso quella sbagliata.
Quando ormai la cazzata è stata fatta.
Quando si vorrebbe tornare indietro.
E non si può.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Cancellami dalla tua vita”

Silenzio, il buio invadeva la stanza, soltanto un leggero fascio di luce riesce a filtrare dalla piccola fessura nella veneziana. Nell'aria l'odore di una sigaretta spenta da pochi minuti, un paio di scarpe da ginnastica abbandonate sul pavimento, una tazzina di caffè appena fatto, un profumo da uomo della marca più famosa.

Un'ombra sdraiata sul letto, cuffie nelle orecchie, sfoglia una rivista che non potrà leggere per via della penombra. Si alza lentamente trascinandosi alla finestra, senza far rumore alza la veneziana mentre la luce giallastra di un lampione rischiara leggermente la stanza. Ritorna al suo posto e riprende in mano la rivista continuando dall'esatto punto in cui si era interrotto.

“Cancellami dalla tua vita”

Cerca nelle tasche dei pantaloni il cellulare, non lo trova. Chissà dove l'ha lasciato. Allunga la mano verso il comodino tastando qua e là finche non urta qualcosa che cade a terra in un tonfo metallico. Lo raccoglie, accende il cellulare e controlla gli sms ricevuti. Nessun nuovo messaggio. Forse ha chiamato: no, il suo numero non compare tra le chiamate perse. Come posso aspettare che mi chiami? Forse dovrei chiamarla io.

“Cancellami dalla tua vita”

Quelle parole pensate qualche ora prima pesano tonnellate ora. Forse non è stata davvero la cosa giusta da fare, forse non era nemmeno l'unica come invece si era imposto di credere. Forse c'era un'alternativa.

E ora che dubbi e rimorsi gli circondano la mente, nemmeno il suo pensiero lo rassicura. Eppure lo aveva sempre fatto. Ogni volta che era triste, ogni volta che era arrabbiato lei gli era sempre vicina. Ma ora lei non c'è. Ora lei è persa, forse per sempre.

“Cancellami dalla tua vita”

Come ho potuto pensare di chiedertelo quando nemmeno io riesco a farlo? Cancellarti, come una scritta a matita su un foglio bianco. Basterebbe una semplice gomma e scompariresti per sempre, perchè anche se ti ridisegnassi non saresti mai esattamente la stessa. Ma probabilmente la tua era una scritta indelebile perchè questa gomma non sta cancellando un bel niente. Ma che fine hanno fatto tutti i miei buoni motivi? Ora, se ci ripenso, mi sembra talmente stupidi. Li scorro tutti, senza tralasciarne nemmeno uno. Non ce né uno che regga. Perchè me ne rendo conto solo ora? Uno poi era particolarmente ridicolo. “La lascio perchè sono innamorato di lei”. Una stronzata. Prendo il cellulare, scrivo un messaggio.

Se ti dicessi che l'ho fatto per il tuo bene, non mi crederesti mai.

“Scusami, mi dispiace”

Invio.

Messaggio inviato.

 

“Scusami, mi dispiace”

Un'altra stanza, ma stesso buio, stesso silenzio, stesse cuffie nelle orecchie. Un'altra ombra. Agitata, irrequieta, cammina avanti e indietro per la stanza inciampando in qualche cianfrusaglia lasciata dove più era comodo. Si porta le mani tra i capelli mentre una lacrima le sfugge su una guancia. L'asciuga subito, le da fastidio quel leggero senso di appiccicoso che lascia un pianto.

“Scusami, mi dispiace”

Ma che significa? Prima cancellami dalla tua vita e poi mi dispiace? Io non capisco, che vuol dire? Mi sembra tutto una grande presa in giro. Ma io che ho fatto per meritarlo, dove ho sbagliato? Perchè mi lasci così, da un giorno all'altro, senza uno straccio di motivo? Senza una parola.

“Cancellami dalla tua vita”

E come potrei? Come potrei dimenticarti? Tu che sei stato così importante e, mi fa paura pensarlo ma lo sei ancora. Tu che mi hai preso e mi hai insegnato l'amore. Come posso mandare via il tuo pensiero? Come posso mandare via ogni cosa di te? E ora...

“Scusami, mi dispiace”

Cos'è? Un tentativo di pentimento? Per la prima volta non ti capisco. Io che era l'unica che riusciva sempre a farlo, io che sapevo sempre cosa avevi in testa, io che leggevo i tuoi pensieri solo guardandoti negli occhi, almeno così mi dicevi tu. Che è successo ora, perchè non ci riesco più? Perchè non mi vuoi più? Cos'è cambiato? La risposta la so. Tu. Sei cambiato tu. Tu che ora non ci sei più. Tu che hai voluto sparire dalla mia vita.

Come un prestigiatore che, una volta finito lo spettacolo, se ne va lasciando soltanto una leggera nuvola di fumo bianco. E presto quel fumo si confonderà nell'aria cancellando anche l'ultima traccia del mago.

Ma tu no. Il tuo fumo rimarrà lì, sempre più denso fino a diventare un muro. E ogni mattina, appena scenderò dal letto, ci sbatterò contro.

“Scusami, mi dispiace”

Stai forse cercando di essere perdonato? Bè, la sai una cosa? Io non ti perdono. Perchè mi stai facendo troppo male. Perchè mi lasci senza dirmi nulla, perchè vuoi che esca dalla tua vita, perchè vuoi uscire dalla mia. E non ne capisco il perchè.

Chiude gli occhi stringendo il cellulare tra le mani. Comincia a schiacciare i numeri senza guardarli, soltanto sentendoli. Cerca il tasto verde, lo preme. Sa che dall'altra parte risponderà lui.

Chiamata inoltrata.

 

Brrrrrrrrrrr

Una vibrazione lontana rompe il silenzio. Non la sente, la musica nelle orecchie ne copre il suono. Rimane sul letto cantando in silenzio una qualsiasi canzone, inventando le parole come capita. Come vengono. Come meglio si adattano a lui. Poi la canzone finisce, anche l'ultima nota si spegne nelle cuffie e allora se ne rende conto. Quel ronzio che continua a vagare nell'aria. Ma da dove arriva?

Rovista tra i libri, sulla scrivania, guarda sotto il letto, in mezzo ai cd poi guarda la maglietta per terra. Si muove leggermente, a ritmo col ronzio.

Brrrrrrrrrrr

Si tuffa sul cellulare. È lei. Sta chiamando. Sta chiamando me, proprio me. Anche se l'ho appena lasciata mi sta chiamando.

Rispondi.

Brrrrrrrrrrr

No. Non posso. Vorrà sapere il perchè, avrebbe tutto il diritto di chiederlo. Il problema è che non lo so. Lo sapevo ma ora non lo ricordò più. Non mi sembra più valido. Suona solo come una grande cazzata.

Brrrrrrrrrrr

Continua a suonare. Non posso rispondere, cerca di capire. Cerca di capire tutto. Lo so, è difficile. Io non posso spiegartelo ma tu devi capire. Devi essere forte, amore.

Amore, ancora ti chiamo amore anche se due ore fa ti ho lasciato. Ancora ti chiamo così perchè due ore fa ti ho lasciato ma non so il perchè.

Smette di vibrare.

Ci rinunci? Rinunci anche a me? No, non farlo, per favore. Ti prego, non puoi lasciarmi andare così. Non voglio perderti. E solo ora mi rendo conto che l'unica cosa che avrei dovuto fare era risponderti. Prendere quel cellulare vibrante e rispondere. Perchè diavolo non l'ho fatto? Tu volevi parlarmi, lo volevo anche io. Perchè non ho risposto? Chissà che volevi dirmi. Sento l'irrefrenabile curiosità di saperlo ora.

Chiamata inoltrata.

 

E adesso che fa, mi richiama?

Ciao.

Ciao.

Pausa di silenzio. Se mi chiede come sto, riattacco.

Mi stavi chiamando?

Si.

Come mai?

Volevo capire.

Capire cosa?

Perchè?

Non lo so.

Come puoi non saperlo?

Non mi sembra più valido.

Quindi mi lasci senza un motivo valido, giusto?

Si.

Pausa. Sto per piangere, a dirotto.

Non voglio.

Nemmeno io.

Che diavolo vuol dire che...

Shhhh..non parlare.

Come...

Non parlare, lasciami ascoltare il tuo respiro.

Sto piangendo.

Smettila.

Di fare che?

Di piangere.

Non posso.

Perchè?

Perchè mi hai lasciato.

Vorrei essere lì e asciugare quelle lacrime.

Lo vorrei anche io.

Pausa. Odio questo silenzio.

Mi manchi.

Anche tu mi manchi.

Ormai sono in un mare di lacrime.

Io non capisco, cosa significa tutto questo?

Significa che forse mi sono innamorato.

Di un'altra?

No, di te.

E allora mi lasci?

L'ho fatto.

Ma non sai il perchè...

Infatti.

Allora perchè mi chiami?

Volevo parlarti.

Per dirmi cosa?

Nulla, volevo solo sentire la tua voce.

Non so che dire.

Scusami.

Ti prego, dimmi perchè.

Non posso, te l'ho detto. Non lo so.

È assurdo.

Lo so.

Tu tu tu.

 

 

Cade la linea. E adesso?

Merda, ho finito il credito.

La porta sbatte, il cancelletto si apre improvvisamente per poi essere subito richiuso violentemente.

Sta andando da lei, la rivuole, non sopporta l'idea di averla persa, ancor meno di averla persa per sua scelta. Cammina rapidamente, passi lunghi e rapidi. Il vento gelido tra i capelli ma non sente freddo. Deve raggiungerla, in fretta.

Magari sono ancora in tempo, magari non ci ha ancora rinunciato. Ha detto che gli manco, l'ha detto con rabbia però. Non lo so, non so cosa succederà, non so come reagirà. Non so nemmeno casa pensare.

Voglio solo che sia di nuovo mia.

  
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