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Autore: Silver Pard    28/05/2012    1 recensioni
Una raccolta di fic semi-dimenticate scritte per il meme di Sherlock, con un numero sproporzionato di cross-over e almeno un cinquanta percento di probabilità di essere completamente crack.
Genere: Comico, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU, Cross-over, Raccolta, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota della traduttrice: Di quest’autrice ho una storia estremamente creepy su Sherlock che non riuscirò a finire praticamente mai, I suppose. Comunque sia, nel frattempo, comincio questa raccolta di fic che vanno dal breve al molto breve, a tema abbastanza vario ma sostanzialmente leggere. E in certi casi molto lol. Aggiungerò avvertimenti man mano che ce ne sarà la necessità.
I “prompt” originali pensavo di tenerli in inglese, dal momento che non sono la cosa più importante… non c’è una ragione precisa, per cui se a qualcuno dà fastidio posso anche tradurli. L’aggiornamento sarà… non lo so ancora, ma ehi, tanto fino alla prossima stagione c’è tempo.
Ciao :)

Nota dell’autrice: Era questione di cancellare o postare qualcosa, e ho tirato una monetina. Dal momento che sono incapace di arrivare a un compromesso tra le due alternative, invece di scorrere le mie storie cliccando cancella, ho deciso di provare a trovare tutte fic scritte per il meme di Sherlock che avevo dimenticato. Perciò, si parte con le più vecchie (diciamo).



Prompt: John and Sherlock at a crime scene where the victim has been decapitated, and Sherlock asks Lestrade if he can have the head after the case is solved, which starts an argument between John and Sherlock about getting a new head when they still have to old one in the fridge. With everyone else at the crime scene just watching them in horror.



Domestic Debate ~ Dibattito Domestico






« No » dice John.

« Ma- »

« No » ripete John, in un tono che palesemente non ha visto la luce del giorno dai tempi dell’Afghanistan, un tono da “dio-mi-è-testimone-se-non-obbidisci-subito-ai-miei-ordini-ti-apro-il-culo.” Donovan si rilassa appena. Lestrade sa che il meglio sta per venire. « Sherlock, abbiamo già una testa mozzata, ricordi? È in frigo. »

All’apparenza, Lestrade è l’unico che si aspettava una cosa del genere. Stranamente, molte persone credono ancora che John sia sano di mente, nonostante sia il coinquilino volontario di Sherlock Holmes e scriva post sugli omicidi sul suo blog.

« Sì, ma quella serve per un esperimento completamente diverso! »

« Non abbiamo dove metterla! »

« Non fate sul serio » interviene Anderson debolmente. Nessuno se lo fila neanche di striscio.

« Il tavolo della cucina » ribatte Sherlock trionfante.

« È già ricoperto dei tuoi esperimenti chimici. Non voglio tornare a casa e scoprire che sei inavvertitamente riuscito a creare uno zombie. »

« John, non essere ridicolo » sbuffa lui. « Nessuna delle sostanze con cui sto attualmente lavorando potrebbe mai suscitare una reazione nella carne morta che non sia, forse, la distruzione. Senza contare che, uno zombie dotato solo di testa? Non sarebbe terrificante, sarebbe patetico. »

« Io in quella cucina ci preparo da mangiare! » John si tira i capelli con un’aria esasperata. Gli agenti sembrano vagamente nauseati e completamente atterriti dalle sue priorità.

« Ma se c’è un ristorante cinese a due passi! »

« Dovremmo conservarlo per forza al fresco, altrimenti – tu stai pensando di metterlo sul caminetto, dii la verità. »

« Ma io ho bisogno di misurare il tasso di decomposizione a temperatura ambiente! Empiricamente! »

« Tu vuoi soltanto che la carne marcisca per poter avere un altro Yorick. »

« Mi manca il mio teschio » ammette Sherlock. L’espressione sul suo viso si avvicina molto a un broncio. « Mi annoio quando non ci sei, e parlare ad alta voce da solo è da pazzi. »

« Perché parlare con un teschio è tutta un’altra cosa. »

« Sì » conferma Sherlock, apparentemente ignaro del sarcasmo che trapelava da quelle parole.

Lestrade fa un colpo di tosse. John fa segno di aver riconosciuto il suo tentativo di attirare la loro attenzione, mantenendo lo sguardo truce su Sherlock. Sherlock non è ancora riuscito a cancellare le sue innate buone maniere, ma si sta prodigando per il loro smantellamento graduale, attento. Per esempio, i convenevoli sono diventati irrilevanti e superflui.

« Non mi pare di avervi mai dato il permesso di prendere la testa. »

Sherlock si volta e porta finalmente la sua totale attenzione su Lestrade. « Ma Lestrade- »

« Quel tizio avrà una famiglia, Sherlock. Qualcuno che vorrà seppellirlo. Probabilmente con la testa dov’è. »

« Dettagli! Irrilevante! È morto, che importa se marcisce sottoterra con la testa oppure no? »

Si ferma. Tutti lo fissano, in attesa che recepisca il messaggio. Lui guarda John. « … Ho sbagliato di nuovo? »

« Un po’ » risponde lui, gentilmente.

« Pensavo ci stessi lavorando » dice Donovan seccamente. « Che facesse parte della tua duplice funzione di traduttore-sherlockiano e umanizzatore-sherlockiano. »

« Credo che stia funzionando al contrario » commenta Anderson.

Sherlock sospira. « Beh, se non posso avere la testa, noi ce ne andiamo. Vieni, John. »

« Ma Sherlock, l’omici- »

« Non vi ho dato abbastanza indizi? Se non riuscite a risolverlo entro cinque ore, vi mando un sms. »
   
 
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