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Autore: _Ash    28/05/2012    4 recensioni
fan fiction ambientata dopo il 13 film "L'Inseguitore Corvino". Conan è scampato per un pelo all'organizzazione,o così crede. nuovi membri e nuovi pericoli lo attendono, coivolgendo tutti quelli con cui ha avuto dei contatti, fino ad arrivare allo scontro finale...
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Heiji Hattori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Questa ff fa parte di un sogno, un sogno strano che feci una notte di anni fa.
La mattina mi svegliai e di fretta presi il block notes che ero solita portarmi in giro, proprio per scrivere qualsiasi cosa mi venisse in mente, qualche appunto o spunto per i miei libri o altro…ed è qui che scrissi la trama di quel poco che riuscìì a ricordarmi. Mi sarei ripromessa di scriverlo per il meglio ed ecco qui.

finalmente dopo mesi, mi son convinta a pubblicarla! la trama non l ho ancora ben definita, apparte il finale, quello so già come andrà...^^
questa ff è ambientata dopo il 13 film L'inseguitore Corvino, bellissimo film e dopo averlo visto mi sono immaginata come potrebbe finire DC e per farlo ho voluto usare come spunto il sogno fatto, appunto.
spero che l'abbiate visto tutti il film, se non la'evete visto vi consiglio di vedervelo, non solo perchè è bellissimo,ma anche per capire la mia ff e per non rovinarvelo ^^
detto questo, non mi resta che augurarvi una buona lettura!

CAPITOLO 1: IL GIOCO VIRTUALE

Era una tiepida mattina di Aprile, circa le sei e mezza del mattino.
Nella grande città di Tokyo c’era chi era già al lavoro, si potevano vedere le prime macchina per le strade, biciclette e pedoni. E altri che erano ancora a letto, nel mondo dei sogni.
In un palazzo con delle vetrate denominata “Agenzia Investigativa Goro” un bambino, nel suo futon aprì gli occhi, ancora assonnato. Si alzò e si strofinò gli occhietti azzurri, si guardò intorno per orientarsi e accanto a se stava il letto dell’uomo con i baffetti, il padre della ragazza che amava: Goro dormiva profondamente e russava, la sua espressione beata e felice.
Il bambino si mise gli occhiali neri, sbadigliò e alzò il braccio per arrivare alla maniglia della porta chiusa. La aprì, andò in bagno, prese lo sgabello per arrivare al lavandino e si lavò il viso e i dentini. Si vestì e mangiò qualcosa. Era presto per svegliare qualcuno, così decise di andare giù nell ufficio di Goro a pensare un po’. Si distese sul divanetto che di solito ospitava i clienti,mise le braccia sotto la testa e si mise a riflettere…e, senza accorgersene, si addormentò.

Il pomeriggio arrivò in fretta e senza nessuna novità o cliente.
Goro si mise nel suo ufficio a guardare la mini tv, spaparanzato sulla sedia con qualche birretta, Ran era occupata con le pulizie di casa, mentre Conan…stava andando dal Dottor Agasa.
Arrivato, suonò il campanello e gli aprì la piccola scienziatina
“Ciao Kudo, aspettavamo solo te.” Gli disse nel suo solito tono.
“Buongiorno anche a te Ai”
seduti sul divano c’erano i quattro bambini, loro amici.
“Ha ,Conan ciao!” lo salutò esuberante Ayumi
“Ciao Conan!” lo salutarono in coro anche Genta e Mitzuhiko.
“Ora che ci siamo tutti…andiamo!” annunciò Agasa e i detective Boys risposero con altrettanto entusiasmo, alzando il pugno al cielo e urlando un “siii!!” ovviamente Conan e Ai si esclusero.
“Senta dottore…si può sapere dove stiamo andando?” chiese seccato Conan che era seduto davanti con Agasa, mentre quest’ultimo guidava.
“ma come? Non ricordi?? Dobbiamo andare alla presentazione di un nuovo videogioco digitale di un mio vecchio amico. Si tratta di una specie di realtà virtuale..”
“ha…” il bambino sbuffò e si mise a guardare fuori dal finestrino, mentre i bambini erano molto eccitati.

Arrivarono davanti ad un edificio molto grande, con ampie scalinate e le porte scorrevoli per entrare ed uscire. All’interno era tutto arredato come un cinema. C’era un bancone dove venivano servite ogni genere di alimentari tipici del cinema: pop corn, patatine, caramelle, dolci e bibite e i bambini si fondarono subito! Ai e il dottor Agasa li guardavano divertiti, e quest’ultimo andò a prendere i biglietti prenotati.
“dottore, dov’è Shinici?” chiese sottovoce Ai.
Agasa si guardò intorno ma non lo vide
“non saprei…forse è andato in bagno.” Concluse
“hm. Oppure in cerca di qualche delinquente” scherzò lei
“ ...e se anche fosse?” ed ecco la voce di Conan spuntare da dietro alla bambina con i capelli ramati, la quale gli fece un cenno e si avviò verso i loro amichetti.
“ragazzi, avete visto quante cose buone da mangiare!?” disse Genta, gli occhi che brillavano di felicità.
“sei sempre il solito Genta!” disse Ayumi ridendo
“ma non dimenticate che siamo qui per provare questo fantastico videogioco!” disse Mitzuhiko con l’indice alzato.
“già!un gioco in realtà virtuale, che emozione!” riprese Ayumi
Agasa e gli altri si avviarono verso l’entrata e il cinema iniziò a riempirsi di gente.
“ecco ragazzi, fila D…” Agasa iniziò a cercare i loro posti e quando li trovò, sui sedili rossi vi erano appoggiate delle bamboline
“che belle!” disse la piccola Ayumi
“ma…che cosa sono?” disse Genta, prendendo la sua in mano
“sono delle bamboline, ovvio..” gli rispose in tono seccato.
“questo lo so anch io!!” ribattè arrabbiato l’amichetto.
“ma…guardate!queste bamboline siamo noi!” disse Ayumi e a quell’affermazione Conan sorrise.
Esatto, le bambole rappresentavano la squadra dei giovani detective,erano delle miniature somiglianti ai piccoli bambini, ognuna messa nel posto assegnato a loro. Nessuno per4ò sapchi le aveva messe, eccetto Conan.
Esatto.
Era stato lui a metterle li, per far loro un pensiero carino.
Purtroppo i bambini non gli diedero molta importanza perché le buttarono per terra e Conan ci rimase molto male, tantè che rimase in silenzio tutto il tempo, non scambiò più nessuna battuta con nessuno. La sua testa era piena di pensieri…
Mi sento diverso…li sento così lontani…per quale motivo hanno buttato le bamboline?
Aveva attorno a se una strana sensazione, una sensazione di solitudine ed piccolo vuoto. Poi venne la sensazione di pericolo,ma arrivò gradualmente per sparire all’istante.
“ragazzi mi raccomando, non fate chiasso e divertitevi!” li raccomandò Agasa facendogli l’occhiolino.

   
 
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