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Autore: mangakagirl    28/05/2012    9 recensioni
Tokyo. Estate torrida.
Cosa accadrà quando Conan, dopo la morte inaspettata e inspiegabile di Ran, la rivedrà per le strade di Beika?
Haibara e Hattori credono che stia impazzendo, ma dovranno ricredersi quando alla Festa delle Celebrità di Tokyo la stessa ragazza si presenterà loro con il nome di Ran Morikawa, figlia dell'omonimo proprietario di una delle ditte più importanti del Giappone.
Chi è questa ragazza e perchè, dopo svariate uscite con Hattori, Kazuha e uno Shinichi sempre più confuso, quest'ultimo verrà quasi assassinato a casa sua da una sua amica?
Qual è il vero obbiettivo di questa strana ragazza che cambierà per sempre la vita di Shinichi?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Never Forgot You

1.

-Domani saranno tre mesi- disse atono Conan camminando accanto ad Haibara, una delle tre persone che gli era stata più accanto negli ultimi tre mesi. La bambina annuì perdendo lo sguardo sui piccoli Ayumi, Genta e Mitsuiko che ridevano camminando davanti a loro. Si voltò verso l’ex liceale e gli fece un piccolo sorriso.
-Verrò con te pomeriggio-
Lui annuì perdendo a sua volta lo sguardo sul cielo azzurro che si stagliava sopra le loro teste e che ricordava vagamente i suoi occhi…


***
 

Lasciò scorrere le lacrime sul volto, senza nasconderle: ormai non le tratteneva da tempo. In ginocchio, davanti ad una piccola lapide su cui vi era inciso un nome troppo importante, piangeva silenziosamente perso nell’assordante silenzio che regnava nel cimitero di Beika, dove solo i grilli cantavano annoiati sotto il caldo cocente di giugno.
Ai spuntò alle sue spalle, dopo averlo lasciato solo per dieci minuti com’era solita fare, e versò dell’acqua nel vaso di fiori appoggiato sul marmo bianco della tomba. Quel rito si ripeteva da tre mesi: lei o Hattori lo accompagnavano quasi tutti i giorni lì, andavano a prendere l’acqua per i fiori lasciandolo da solo, perso nei suoi pensieri, a parlarle. Era raro che lo lasciassero andare senza nessuno, perché il ragazzo rimaneva ore e ore a contemplare quella lapide, la lapide del suo amore, e non mai riusciva a staccarsene per tornare a casa.
-Ciao amore- sussurrò Shinichi fissando gli ideogrammi incisi sul marmo: Ran Mouri. -Domani saranno tre mesi che te ne sei andata, e ancora stento a crederci…- continuò senza curarsi che Haibara ascoltasse tutto. La bambina vi era abituata e lo lasciava fare: dopotutto chi era lei per impedirgli di parlare con la ragazza che aveva sempre amato?
-Mi manchi tanto. Le cose sono sempre più diverse senza di te. Hattori verrà a trovarci domani, credo si fermi quasi due settimane… Tuo padre continua a bere, ma questa non è una novità, vero?- chiese sorridendo come se lei potesse rispondergli, ma la risposta non venne e Conan abbassò il capo con amarezza mentre le lacrime scivolavano a terra attirate dalla forza di gravità.
-Già…- aggiunse in un sussurro - nulla è come era prima, senza di te -
Haibara sospirò inginocchiandosi a sua volta e contemplò la lapide che già conosceva a memoria per via della quotidiane visite. Fissò qualche secondo gli ideogrammi del nome della ragazza e ascoltò in silenzio le dolci parole che, come ogni volta, le rivolgeva il ragazzo.
Parlava al presente: quante volte aveva cercato di convincerlo a decidersi di parlare di lei al passato? Sapeva che era difficile da accettare, ma Shinichi doveva farsi una ragione della sua morte, per quanto ingiusta e inavvertita fosse stata… eppure lui non lo faceva. Sembrava quasi che non la sentisse quando glielo diceva.
Dopo all’incirca mezz’ora, Haibara fissò l’orologio mentre Kudo taceva da qualche minuto, e decise che per quel giorno sarebbe potuto bastare: era stati lì quasi un’ora.
-Kudo, vieni…- disse piano alzandosi e prendendogli una mano per sollevarlo da terra. Il ragazzo annuì, anche se sarebbe rimasto per tutta la vita lì, accanto a lei, e si alzò stringendogli la mano, come a ringraziarla, poi la lasciò dolcemente. Si avviarono all’uscita del cimitero sentendo il sole picchiare violentemente sulle loro teste.
Conan svoltò a destra con la bambina e camminò piano, guardandosi attorno senza vedere veramente ciò che lo circondava: negozi, studentesse in divisa delle medie e del liceo, bambini insieme alle proprie mamme, auto sfreccianti per la strada, marciapiedi affollati di gente in giacca e cravatta che tornava con l’aria stravolta dagli uffici… Una chioma castana, lunga fin sotto le spalle, e un paio di occhi azzurro-lilla che si guardavano attorno con aria occupata lo stravolsero facendogli perdere un battito.
Non ne era sicuro, ma… somigliava terribilmente a…
-RAAAAAAANN!- urlò cominciando a correre a perdifiato schivando persone, bambini e biciclette. Si faceva spazio tra la folla con le mani, aprendosi a fatica piccoli varchi, e non sentiva minimamente Haibara che lo chiamava correndogli sconvolta dietro. Il suo obbiettivo era davanti a lui e ignorava le sue grida, ma non era disposto a mollare: quella era Ran, non si poteva sbagliare…
-KUDO!- urlò la piccola scienzata col fiatone e, cercò allungando una mano, di afferrarlo per un polso, ma il ragazzo scattò in avanti con più foga e tenne gli occhi fissi sulla chioma castana che si muoveva velocemente zigzagando tra la folla. Una donna gli tagliò la strada e. arrivato all’incrocio, perse di vista la ragazza che inseguiva poggiando le mani sulle ginocchia  respirando faticosamente. Haibara sbucò da un gruppo di vecchiette che parlavano occupando tutto il marciapiede, impedendo alla gente di passare come se fossero nel salotto di casa loro, e gli si parò davanti con il fiatone.
-Sei… sei impazzito…?- ansimò poggiandosi una mano sul petto, cominciando a guardarsi attorno come stava facendo il ragazzo con espressione disperata -Kudo!-
-Ran… era qui… stava camminando su questo marciapiede… L’ho persa di vista, dannazione!- imprecò Shinichi guardandola finalmente negli occhi. Haibara trattenne il fiato qualche secondo e lo guardò con espressione dapprima sconvolta, poi seria. Lo afferrò per le spalle e disse decisa:
-Kudo, che stai dicendo? Ma che hai…?-
-Haibara, credimi. Ran era qu…-
-Kudo, Ran è morta- aggiunse lei interrompendolo. Gli occhi dell’ex liceale si incupirono di botto: sentire pronunciare quelle parole per l’ennesima volta era la cosa peggiore che potesse capitargli. La bambina sospirò, sapeva che gli faceva male, ma continuò per il suo bene: - Non tornerà… non può tornare. Cerca di essere realista, ti sei sicuramente sbagliato…-
Shinichi annuì fissando l’asfalto mentre un lieve pizzicorio, che ricacciò subito indietro, cominciò a farsi strada nei suoi occhi.
-Torniamo a casa ora- disse Haibara lasciandogli andare le spalle, gli afferrò una mano e cominciò a guidarlo tra il traffico umano, facendo attenzione a non finire per terra.



Mangakagirl’s Corner:
Minna Konnichiwa! X)
Sn tornataaaaaaaa! Yeeeeee! ^.^
Nd tutti: nn potevi stare dv stavi??? -.-
E no! Sn qui! E sn qui con la famosa storia ke dovevo pubblicare da un mese, ovvero da qnd ho finito di pubblicare Trio KHK! Pardon x il ritardo clamoroso!!!! >.<
Allora allora… primo chappy! L’attesa vi ha ripagato o volete prendermi a pomodori già dall’inizio??? *^* please! Non fatelo!
Nn preoccupatevi vedendo il chappy corto: è solo il primo di ben 29 lunghi chapters!
La storia nn è molto malinconica, tranquilli! Ci sn scene romantiche… scene comiche… scene tristi… scene d’azione… insomma, il mio solito stile! ;)
Fatemi sapere assolutamente ke ne pensate lasciando un commentino, ancke piccolo piccolo, per favore!
Arigatò! by Mangakagirl! ^.^
  
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