“No, guarda che se continui così quest’esame non lo passerai mai”
dissi rivolgendomi alla mia migliore amica.

“Tu pensa per te, guarda che ci riesco” mi rispose stizzosamente.

La guardai, e aggiunsi “riprendiamo a studiare dai.”

*I can't be no superman. But for you I'll be super human.* squillava il mio cellulare,
Flavia lo prese al volo e rispose lei al posto mio “Sii pronto, Silvia è occupata”
rispose una voce adulta lì per lì Flavia non riuscì a capire chi era, il cellulare prendeva anche poco,
ma le bastarono poche parole per saltare in aria e urlare come una pazza …
Londra, Appartamento, Periferia … Corsi subito da lei “cos’è successo?”
ancora piena di gioia mi disse “E’ Andrew è Andrew” iniziai a saltare con lei,
poi capì che forse era il caso di ritornare a essere una persona seria e parlare con Andrew.

“Si Andrew sono Silvia, scusa ma il cellulare non prende bene dicevi?” chiesi elettrizzata
“Se eri ancora interessata per quell’appartamento nella periferia di Londra” mi rispose con chiaro accento inglese,
guardai Flavia e con l’emozione a mille dissi “Sì, Andrew certo” poi feci una pausa “
solo che prima dovrei tenere quest’esame sai com’è” lui rise e disse “si capisco, tienimi aggiornato” “Ciao Andrew” “Ciao Silvia”.
La chiamata finì in quel preciso istante, allora guardai Flavia e le dissi ancora più convinta di prima
“dobbiamo superare questo stramaledetto esame” “Ovvio” mi rispose ridendo.

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La sveglia suonò, sobbalzai dal letto, mi alzai, e la prima cosa che feci, fu accendere il PC e entrare sulla loro pagina,
visitare uno per uno i loro profili, viste le ultime novità presi la cartella e mi recai a scuola con un’amica per tenere questo stramaledetto esame,
ormai lo scritto me l’ero tolto mancava l’orale … Passarono non so quante ore e mancava una persona e sarebbe toccato a me,
*I can't be no superman. But for you I'll be super human.* chiamata in arrivo da Flavia, “Pronto, Girl” dissi ansiosa “allora come ti è andata?
"Io ancora devo entrare” Flavia si mise a ridere “Io anche ho l’ansia a mille” mentre Flavia mi parlava vidi la porta dell’aula aprirsi
Roberto era uscito ora toccava a me “Girl devo riattaccare tocca a me” dissi quasi piangendo “in bocca a lupo” mi disse tranquillizzandomi,
anche se era evidentemente anche più agitata di me.

Passai un’ora interminabile dentro quell’aula non sapevo più come uscirne, ogni volta che un professore apriva bocca, avevo voglia di evadere,
vedevo quella finestra e la voglia di prendere e buttarmi fuori e partire FINALMENTE, era troppa, ma ero lì inchiodata su quella sedia,
con i loro sguardi accusatori, non riuscivo quasi a respirare fino a che finalmente sentì la voce del commissario dire
“Grazie Silvia, puoi andare” Finalmente respirai forse per la prima volta da quando ero entrata in quell’aula,
un respiro profondo non so quanto fosse durato, mi alzai salutai, e uscì da quell’aula.