(dolce riposo malato d‘amore)
Del male che passo dopo passo
Ti allontana da me.
Il fetore delle parole
Di questi ipocriti commensali
Che circondano il tuo malato capezzale
Come fiere affamate
Che solo il tuo sordo dolore sembra in grado di sfamare,
Appesta l’aria
Troppo fragile per farti da scudo
E impedirti di respirarle.
….la tua voce brilla allorquando siamo solo noi,
Naufraghi e ancore nello stesso frangente
Che si respirano l’anima
Disperati di quiete.
Solo la notte, sorridente, c’č amica.