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Autore: Wany97    29/05/2012    2 recensioni
Questa Fict nasce dal desiderio di dare una storia ai quattro favoriti della settantaquattresima edizione degli Hunger Games. Come è stata l'edizione per Clove, Cato, Marvel e Glimmer? Diciamo che non sono una grande fan di quelle storie in cui si distinguono nettamente buoni e cattivi. Da questo principio, nasce la fict. Spero vi piacerà e sperò mi recensirete. Per criticare o anche dare consigli!!
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2.

Una nullità. Lo dice suo padre, quell'uomo così fiero e severo, che lui non ha mai smesso di deludere. Una schifosa nullità. Lo dice sua madre, che cinguetta felice con tutti gli altri ragazzi. Lo dice lei, che mai l'ha degnato di uno sguardo vero, sincero. Lei, che è stata con molti ragazzi, ma mai con lui. Lei, che dovrà uccidere, per dimostrare di non essere una nullità.

Marvelporta in silenzio il boccone d' arrosto alle labbra.
Prima di cominciare a tritarlo coi denti. Poi ancora, ancora. Sarebbe più vorace, non fosse per la velocità del treno. Non fosse per gli Hunger Games. Mio figlio non ha fegato. Quelle parole rimbalzano nella sua testa. Parole pronunciate da suo padre, nel suo studio, assieme al suo collega ed amico.
Pensava che lui non lo sentisse. Ma invece, Marvel era appoggiato dietro alla porta. Sentiva tutto.
Non l'ha mai avuto, non è come me. è una continua, costante delusione. Il conduttore, Marcus, civetta qualcosa con lei. Glimmer.
Marvel la guarda di sott'occhi da tutta la sera.
Si comporta come una regina, perfettamente a suo agio nel lusso. Ha una risata cristallina, va molto d'accordo con quelli di Capitol City. Ed anche con i loro due mentori. Brutus e Aira. Loro affermano che le troveranno una parte perfetta da recitare, per gli Hunger Games.
Dicono che piacerà molto al pubblico. Di lui, invece, non hanno detto molto. << Sono sicura che troveremo qualcosa anche per te >> Afferma Aira, ad un certo punto della cena. << Sei importante nel tuo distretto, dopotutto >> è vero. Lui è importante. Per questo tutti cercano di farselo amico. Per i soldi di papà. << Sono sicuro che i vostri stilisti si saranno messi di buona lena per farvi degli abiti indimenticabili! >> Dice Marcus << Sarete fantastici! >> Ad un certo punto, la cena rischia di rifarsi viva nello stomaco di Marvel. Diventa improvvisamente pallido
<< Qualcosa non va? >> Chiede Aria, gentile.
Lui annuisce << La cena... Non credo di averla digeri.... >> S'alza in piedi, lancia un occhiata fugace verso Glimmer e scatta verso la cabina predisposta per il bagno. Vomita tutto nella tazza, senza che nessuno venga a chiedergli come sta. Sembra faccia apposta a deludermi.
Le parole di suo padre vibrano nella sua mente, mentre l'ennesimo boccone d'arrosto sale dallo stomaco. è debole di stomaco, dannazione. Ripensa a suo padre. Lo ricorda complimentarsi con i suoi amici per i risultati ottenuti in alcune gare. Ed ignorarlo completamente. Lui, che arrivava sempre fra il secondo ed il terzo posto.
Lui, che tentava invano ogni singolo giorno di compiacerlo. In un modo o nell'altro. Ma solo vincendo gli Hunger Games ce l'avrebbe fatta. Ma per farlo deve uccidere Glimmer. La sexy del distretto uno. Ha una cotta per lei da sempre.
Non è il solo, ovviamente. In molti le sbavano dietro. Ma lei non l'ha mai nemmeno degnato di uno sguardo, di un sorriso. Marvel ripensa all'occhiata che lei gli ha lanciato quando si è diretto velocemente verso il bagno.
Un'occhiata di disgusto.
Un' occhiata di ribrezzo.
Eppure,lui non rinuncerà a conquistarla.




 
"Ecco cosa fa tua figlia, quel mostro che ho accettato di allevare! Tortura lucertole nel bosco! Ma cosa dovevo aspettarmi da una donna incapace come te? Solo un mostro!" Suo padre, che urla contro sua madre "E pensare che ti ho anche sposata! Dovresti essermi grata!" Sua madre, che scappa dai suoi pugni. Urlando "Ed io allora? Non l'ho mai voluta! Ne te, ne lei! Tu ti sei gettato addosso a me! Hai fatto tutto TU. Ho anche provato ad abortire, ma non ha funzionato!"

Clove guarda in silenzio il riepilogo delle mietiture alla tv, assieme a Cato, al presentatore, e ai due mentori.
Si concede del tempo per elaborare sentenze sugli altri tributi. Quelli del primo, pensa, saranno alleati abbastanza buoni. Almeno non staranno d'intralcio, spera. Anche se del ragazzo non ne è certa. Quanto alla tipa, Glimmer, pensa che arriverà presto ad odiarla. Gli altri tributi vengono sorteggiati l'uno di fila all'altro.
Ma non ce ne sono molti che catturano l'attenzione di Clove. Un ragazzo molto grosso dell'undici. Una volontaria nel dodici. Ghignia quando vede la ragazzina dodicenne. E ghigna ancora, quando pensa a come farà fuori quella Katniss.
Cato non sembra impressionato da nessuno, naturalmente. Probabilmente avrà gettato solo una vaga occhiata a quello dell'unidici. Poi è ora di andare a dormire. Clove si avvia verso la sua camera, accanto a quella di Cato. Sta per aprire la porta ed entrare, quando sente la sua voce << Ehy, aspetta >> Si volta. Il ragazzo che dovrà uccidere per soppravvivere la sta scrutando << Hai intenzione di far parte dell'alleanza dei distretti più forti? >> Le chiede. Lei lo guarda << Sai come ci chiamano, gli altri tributi? >> Chiede Clove. Lui annuisce
<< I favoriti >> Clove fa un cenno d'assenso << Già. Sai, non sono tipa che ama la compagnia >> Aggiunge << Quindi, non credo >> << Lo so >> Risponde lui, pronto << Ho sentito parlare di te >> Una pausa, mentre la ragazzina s'irrigidisce
<< Sarai la mia prima vittima >>
Dice lui improvvisamente
<< Ti giuro che sarai la mia prima vittima, se non accetterai l'alleanza. Non farai nemmeno in tempo ad arrivare al tuo coltello >> Questa è una minaccia. Poi, lui entra nella sua stanza, chiudendosi la sua porta alle spalle.  Clove resta immobile dalla sorpresa, ma poi entra in stanza.
Non può nulla, contro Cato. Non senza i suoi coltelli. Ma lui può riuscire a farla fuori prima che li prenda con un solo pugno. L'ha incastrata. è l'unica cosa a cui pensa, prima di addormentarsi. Cato ha ancora gli occhi aperti, quando lei è già calata nel mondo dei sogni. Quelle parole erano uscite d'impulso, che gliene importava a lui, di quella ragazzina? Perchè sprecare tempo per guadagnarsi la sua alleanza?
Quella notte non dormì.


Angolo della squinternata:
Allooooora, ecco il secondo capitolo. Lo ammetto, è stato un azzardo la minaccia di Cato, e ho ripensato mille volte di cambiarla... Ma ho deciso di lasciarla, perchè prevedo sviluppi significativi in futuro^^
E mi serve per un' ideuzza^^^
Che dire, spero mi farete sapere cosa ne pensate voi. E anche di Marvel!! Sto cercando di mettere un po in rilievo quel ragazzo che viene ignorato molto spesso!
Grazie
Wany
  
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