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Autore: Berle    29/05/2012    1 recensioni
Come si sono conosciuti i nostri tre eroi, ma con qualche piccolo cambiamento rispetto alla realtà. Immaginate una vecchia periferia stile '70, tre ragazzi diversi, uniti da una sola catena, la musica, i problemi,e, ovviamente le circostanze.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Mike.
Mike Dirnt.

Ho quattordici anni e questa è Rodeo, la mia città.
La mia sporca, vecchia città, quella da cui vorrei evadere .

Ci sono nato qui, ma spero di passarci il minor tempo possibile.
Le mie radici appartengono a questo posto, sia quelle materne che quelle paterne.

I genitori che mi hanno cresciuto da due anni a questa parte, in realtà, sono genitori adottivi, e a proposito di questo, i miei genitori "adottivi" sono divorziati.
Così da un anno vivo con mia madre nel suo piccolo appartamento in centro, mentre il weekend mi tocca fare un salto da mio padre.

Sono un tipo molto solitario, non mi piace aprirmi con le persone, soprattutto quelle che non conosco.Sono un tipo chiuso e mi sembra di aver detto abbastanza. Forse è per questo che le persone mi evitano.Non l'ho ancora detto, ma non posseggo amici. Sono solo, sì. Io e la mia ombra, e a me sta bene così.

La gente di questo posto è maledettamente ottusa.
Tutti uguali.
Tutti falsi.
Si coprono il volto con delle stupide maschere, per apparire quello che in realtà non sono.

Passo la maggior parte delle ore della giornata a pensare e a riflettere.

Sono un ottimo pensatore. Ogni giorno cerco di osservare il mondo con occhi diversi : a volte con quelli innocenti di un bambino, altri con quelli sofferenti di un condannato a morte, con quelli di uno scrittore, di una prostituta e via via discorrendo.Lo esamino, in ogni aspetto con cui esso si presenta e delle volte anche in maniera quasi maniacale!

Esamino passo per passo il cammino delle nubbi, del sole e della luna,i cambiamenti atmosferici, i colori, i germogli sbocciare in Primavera e gli alberi sfogliarsi in Autunno, i comportamenti  dei miei coetanei;ecco,  li osservo come fossero delle rare specie di animali, anche se so che l'unico a essere anomalo sono io.

Ma se c'è una cosa che amo più di qualsiasi altra cosa, quella è l'arte. L'arte e la musica.

Amo disegnare. Ecco, disegnare per me è tutto.

E' quello che mi distrae dalla routine, dai pregiudizi e gli sguardi della gente, dal mondo che mi circonda, dalla mia patetica vita.

Io non disegno solo con le mani o con gli occhi : io disegno con il cuore, con l'anima, come un contadino cotiva la propria terra, come un musicista da vita ad una melodia attraverso il suo strumento incidendo le proprie emozioni, o, come fa un poeta trascrivendo il riflesso del proprio animo su un foglio di carta.

Esamino il mondo intero e lo trascino su carta, attraverso le mie mani, per mezzo dell'arte e così è anche con la musica, non solo sono un ottimo osservatore, ma apprezzo anche ascoltare. Per me "musica" è tutto ciò che per le mie orecchie è lienitivo, può essere una melodia, una frase inaspettata, anche il silenzio a sè può essere  musica, basta cogliere quella nota che si nasconde dietro di esso.

Amo esprimere i miei sentimenti nella musica : le mie lacrime, i miei sorrisi, le mie paure, le mie gioie. Dato che il mio viso è sempre coperto da un'espressione neutra,io mi "guardo allo specchio" osservando le mie opere, non cercando il mio riflesso in un pezzo di vetro.

Posso dire di aver racchiuso la mia felicità in un pezzo di metallo, che è la mia chitarra.

Apprezzo molto l'arte a carattere critico, quella in cui non importa molto la capacità dell'esecuzione, bensì  l'idea e l'originalità con cui esso è stato prodotto : delle vere e proprie proteste alla società sottoforma di arte!

 Spero che qualcuno, un giorno apprezzi le mie opere o la mia musica e riesca a coglierne il significato, anche se ne dubito.


Tengo nella mia piccola stanza un vecchio giradischi anni cinquanta, mi è stato regalato da mio nonno e ci sono molto affezionato.

Mio nonno era come me. Non dimostrava il suo affetto, sembrava anche lui rabioso e sgorbutico. Ma io riuscivo a percepire il suo affetto, mi voleva bene: ne ero più che certo. Apprezzo molto la figura di mio nonno,dicono che io sia la sua perfetta copia, stesso viso,stesso carattere chiuso e solitario e via via dicendo tutte le mie caratteristiche. Ma credo che a differenza sua, non potrei mai voler bene a qualcuno: è come un demone personale.

 Penso che nessuno riuscirà mai a colmare quel vuoto che mi ritrovo dentro. Nessuno rimarrà nel mio cuore, ne una figura materna ne una paterna, ne un amico ne una ragazza. Ne tanto meno il mio ricordo rimarrà nel cuore di qualcun altro. 
  
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