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Autore: YouStinkOfBlue    29/05/2012    3 recensioni
-Signorina Payne.. Lei è entrata solo ora, vero? Oggi la lascio perdere, ma le devo parlare in privato, venga con me, mi segui..- mi disse con quella sua voce bassa. Ok, era il preside, ma cazzo se era figo. Era giovane.. Una trentina d’anni, massimo trentotto.
Lo seguii fino al suo ufficio e mi sedetti sulla MIA sedia.. Ormai c’era la forma del mio sedere su quella sedia.
-Ok, signorina Payne.. Senta.. Ha visto com’è disastrosa la sua pagella?- mi chiese, come se non sapesse la risposta. Annuii leggermente, poi lui continuò. –Bene.. Lei è una ragazza intelligente, può fare grandi cose.. Ti vedo spesso scrivere sul computer e ho ipotizzato che lei stesse scrivendo una storia e la cosa mi consola, anche perché lei in lettere e letteratura classica e moderna ha voti alti.. Solo quelli sono i voti buoni che ha.. Così ho deciso di affidarti un tutor. Ho notato che il signor Tomlinson, Louis Tomlinson, è in tutti i tuoi corsi ed è anche bravo.. Oggi pomeriggio, alle ore 16.00 a casa sua, ti aspetta- mi disse lentamente, come suo solito.
Restai a bocca aperta. “Oddio, un tutor no!” pensai scocciata. Purtroppo non potevo rifiutare.
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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What you want, what you need has been right here.


Prologo.

Alex

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Era un normalissimo giorno di pioggia e le persone correvano in tutte le direzioni, cercando di proteggersi dalle gocce di acqua salata. Come delle prede continuavano a correre i passanti, cercando di raggiungere, senza bagnarsi, la propria meta.
Quasi a nessuno piaceva la pioggia, tranne a me, Rain.
Nata in un giorno di pioggia, presi molta simpatia per quell’agente atmosferico. Ma ‘Rain’ non era il mio vero nome, Alex lo era. E’ inutile spiegare il perché di quel soprannome, non è difficile da capire.
Io, una giovane diciottenne, saltavo nelle pozzanghere, correndo come se fossi una bambina.
Quasi nessuno riusciva a capire il mio comportamento, quasi nessuno riusciva a capire questa mia simpatia verso la pioggia.
Ah, ancora non mi sono presentata.
Sono Alex, Alexandra Bonnie Payne, semplice ragazza, vita da normale adolescente, anche se parecchio solitaria. Sono alta circa 1,70 metri, capelli rossi, occhi verde chiaro. Ho un fratello, ma sono completamente diversa da lui. Io preso da mamma e lui da papà, con dolci occhi color nocciola e capelli ricci color miele. Ma come carattere eravamo simili: dolci, simpatici, amorevoli e protettivi, ma irritabili e suscettibili.

Ero in estremo ritardo, ma poco mi importava, tanto passavo tutta la giornata dal preside.
Forse avrei marinato la scuola, o forse no.. Mi sarei fatta portare via dal vento, sicuramente.
La pioggia aumentava e non potei di certo stare chiusa dentro un aula, con una bella giornata di acqua.
“Etchiù”. Uno starnuto mi convinse a fermarmi e a riposarmi in uno Starbucks.
Entrai attraversando la grande porta di vetro a testa bassa, lasciando delle impronte sul pavimento con gli stivali da pioggia azzurri.
-Un cappuccino con cacao, grazie.- dissi al barista, prendendo il cellulare: un nuovo messaggio.
“Rain dove sei? Dovevamo andare insieme a mensa e mi hai lasciata sola..”
Era Amber, la mia migliore amica, la mia unica amica.
Non risposi al messaggio, non ne avevo voglia, non volevo abbandonare i miei pensieri.
Presi dalla borsa dei soldi e pagai il barista, per poi prendere il mio cappuccino e poggiare la tazza sulle labbra, iniziando a bere.
Mi girai di spalle al bancone e fissai la gente che parlava amorevolmente. Famiglie facevano colazione insieme, ridendo e scherzando.
Chiusi gli occhi per qualche istante pensando alla mia famiglia.. Ma io l’ho avuta una famiglia? Io ho una famiglia? Mia madre è assente e se la fa con uomini diversi ogni giorno, mio padre è morto e.. l’unico che mi rimane è mio fratello, mio fratello Liam. Lo adoro.. E’ la mia ancora di salvezza, il mio migliore amico, oltre che mio fratello maggiore e mio protettore.
Passai un oretta a fissare una sola famiglia: quella che assomigliava più alla mia, quella che doveva essere la mia, ma non lo era mai stata.
Mi alzai e uscii dallo Sturbacks camminando lentamente. Aveva finito di piovere, per mia sfortuna e fortuna, contemporaneamente. Mi sarei presa una bella broncopolmonite così.
Mi diressi verso scuola, non mi andava di restare fuori da sola, era inutile. Infondo avevo saltato solo le prime due ore.. le altre le potevo semplicemente seguire.
Camminai ancora più lentamente, come se i piedi mi fossero diventati due sassi.
-Ops, scusami..- una voce si scusò, dopo avermi buttata per terra. Andava di fretta e aveva dei fogli in mano.
-Ehi! Stai attento la prossima volta!- mi alzai e lo guardai in faccia. Forse lo conoscevo o forse no.. Sicuramente lo avevo visto, ma non era mio amico.
-Scusami ancora.. Spero tu stia bene, ora devo scappare, ciao!- disse velocemente, per poi scappare via. Ma che gli era preso, boh!
Sbuffai a lungo e continuai la mia “camminata” verso scuola.
Appena misi piede nel cortile mi sentii prendere per un braccio.
-Ma che cazz..?!- esclamai, fermandomi appena notai che fosse il preside a tirarmi.
-Signorina Payne.. Lei è entrata solo ora, vero? Oggi la lascio perdere, ma le devo parlare in privato, venga con me, mi segui..- mi disse con quella sua voce bassa. Ok, era il preside, ma cazzo se era figo. Era giovane.. Una trentina d’anni, massimo trentotto.
Lo seguii fino al suo ufficio e mi sedetti sulla MIA sedia.. Ormai c’era la forma del mio sedere su quella sedia.
-Ok, signorina Payne.. Senta.. Ha visto com’è disastrosa la sua pagella?- mi chiese, come se non sapesse la risposta. Annuii leggermente, poi lui continuò. –Bene.. Lei è una ragazza intelligente, può fare grandi cose.. Ti vedo spesso scrivere sul computer e ho ipotizzato che lei stesse scrivendo una storia e la cosa mi consola, anche perché lei in lettere e letteratura classica e moderna ha voti alti.. Solo quelli sono i voti buoni che ha.. Così ho deciso di affidarti un tutor. Ho notato che il signor Tomlinson, Louis Tomlinson, è in tutti i tuoi corsi ed è anche bravo.. Oggi pomeriggio, alle ore 16.00 a casa sua, ti aspetta- mi disse lentamente, come suo solito.
Restai a bocca aperta. “Oddio, un tutor no!” pensai scocciata. Purtroppo non potevo rifiutare.
Mi feci spiegare la strada e poi filai fuori dall’ufficio.
-RAIN! Sei qui, che bello! Proprio per ora di pranzo, mi hai salvata dagli sfigati!- esclamò una voce fin troppo familiare: Amber.
-Amber… Dai, andiamo a mangiare che ho fame.. Devo raccontarti una cosa.- le dissi prendendola a braccetto, dirigendomi verso la mensa con la mia rossha preferita(dopo di me).


 

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SPOON'S CORNER
Ok, eccomi con la mia seconda FF! 
L'altra è ancora incompleta, lo so, ma avevo scritto questa storia già da tempo, l'avevo anche pubblicata come storia originale, ma nessuno l'ha cagata.
Così ci ho cambiato un po' i nomi e l'idea e adesso eccomi qua, con questa nuova storia.
Bhé, da come avete capito la protagonista è un'amante della pioggia, sorella del nostro amorevolefobicodeicucchiai Liam.. 
La storia sarà conentrata la maggior parte su Tommo, ma gli altri ci saranno ugualmente, non vi preoccupate v.v
I capitoli saranno naturalmente più lunghi (forse).. 
Questo è solo il prologo e spero che la storia vi appassioni ;)
Ah, io Rain la immagino come Bonnie Wright (Ginny di Harry Potter *^*).. Ragazza che amo ♥
Bhé, che altro dire..
Continuate a seguire la storia e se vi va, passate anche nell'altra:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=946959&i=1
A
h, a 3 recensioni pubblico il primo capitolo (già pronto :3)
Much love, peigon. 

xx ♥
-Panda carotoso(?)


 

  
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