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Autore: MissDiggory    30/05/2012    1 recensioni
La lotta mentale di Clint Barton sotto il legame del Tesseract, il controllo del suo corpo da parte di un estraneo, il dolore inflitto e il dolore che percepisce.
Clint pov. accenni di Loki-Clint.
"seguito" di As long as I need you.
Genere: Angst, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tanto per iniziare, questo è il seguito di "As long as you need me"; ma non c'è un ordine preciso di lettura, possono essere concepite assieme o anche separatamente, non c'è nessun obbligo!
Più che altro spero vi piacca, be' fatemi sapere! Un bacione!


As long as you need me; and even after.

Fermati.

Smettila.
Maledizione!
Basta!
 
Lui è tutto.
È un Dio.
Il suo Dio.
A volte Hawkeye teme che la testa sia sul punto di scoppiargli.
Adora Loki, egli è tutto ciò che ha sempre desiderato: un padrone, un Dio potente e non ha nessuna intenzione di tradirlo. Mai.
E la lotta interna con il vecchio Clint a volte lo distrae dai suoi compiti e soprattutto detesta la sensazione di avere qualcuno di troppo nella testa.
Si chiede spesso che cosa l’abbia poi portato a combattere dalla parte dello S.H.I.E.L.D.; sa perfettamente che loro sono il bene: ma perchè dovrebbe voler combattere al loro fianco?
Thor, fratellastro del suo signore, combatte per loro.
Thor.
Che creatura inutile.
Come ha potuto distruggere così una persona che amava come un fratello.
Che diceva di amare come un fratello.
Evidentemente non era vero.
Nessuno ama Loki come lo ama Clint Barton.
Darebbe la sua vita per lui.
 
Dare la vita.
Lasciami andare.
L’oblio.
Anelo solo l’oblio.
L’incoscienza.
Non voglio sentire più niente.
Non voglio ricordare più niente.
Non voglio fare nient’altro che scomparire.
Mai più.
 
Hawk ha imparato che non era solo Loki ad osservare i suoi pensieri e la sua mente con il Tesseract, ma anche lui riusciva ad avere una percezione dei ricordi del suo Signore.
E aveva visto.. aveva sentito il dolore nei suoi ricordi e nelle sue parole: ogni volta che arrivavano quei momenti, si promise che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farlo pensare ad altro.. per alleviare il dolore.
Ovviamente non poteva parlarne apertamente con Loki, questo avrebbe solo peggiorato la sua arrabbiatura portandolo a fare qualche sconsideratezza che avrebbe mandato all’aria tutti i loro piani di distruzione.
Scoprì che una distrazione sessuale funzionava perfettamente e lo aggradava molto, anche se spesso poi la sua rabbia si riversava su di lui.
 
Non voglio pensarci.
Mi viene da vomitare.
Non pensarci.
Smettila.
Lasciami andare!
 
Ma gli andava bene, vedeva la gioia e il piacere che provava nell’infliggergli dolore e Clint lo lasciava fare.
Provava quasi un senso di liberazione mentre Loki comandava il Tesseract e stringeva lingue infuocate attorno al collo e al corpo, il dolore impediva alla sua testa di scoppiare, e di pensare: gli impediva di dare retta a quella parte di lui che continuava a lottare: Loki aveva una predilezione per quella sua parte ribelle, avere qualcosa da assoggettare e a cui procurare dolore e sofferenza.
Vuole sentirlo supplicare.
Per quanto lui possa chiedere perdono, invocare e supplicare, è dalla sua parte ribelle che cerca di ottenere suppliche.
 
Maledetto.
La pagherai!
Non ho mai supplicato nessuno e non inizierò con lui!

Pagherai per tutto quello che mi stai costringendo a fare!
 
Proteggerò Loki a costo della mia vita in questa guerra.
Farò ciò che mi ha ordinato.
Ucciderò Natasha Romanoff.
 
Non la toccherai.
Mai!
 
Gli risale una risata lungo la gola, che spezza il silenzio della sua stanza.
<< oh, se la ucciderò >> ride, guardandosi allo specchio. << e non fare tanto l’eroe. Tu la vuoi morta tanto quanto la voglio io. Ricordi cos’è successo a Budapest, no? >>
 
Spari.
Polvere.
Frecce.
Proiettili vicini.
Troppo vicini.
Le orecchie che fischiano.
I capelli di Natasha.
Macerie.
Buio.
Luce.
Smettila!
 
<< è anche colpa sua >> ribadisce, osservando la propria pelle deteriorare lentamente. << lo sai, eppure continui a proteggerla, perché? >>
O meglio, il perché lo sa: condividono gli stessi ricordi; sa che è anche colpa di Nat se ha perso tutto ciò che amava, oltre il suo lavoro.
Basterebbe che si arrendesse anche lui al potere di Loki, lui che è così perfetto e potente, Loki non gli recherebbe mai dolore.
 
Guarda!
Mi sto decomponendo.
Ed è colpa di Loki.
Adesso mi sta recando dolore.
Lasciami andare!
Dio, Bruce, mi dispiace.
Se ciò che ti provoca l’altro è in parte come questo..
Mi dispiace.
 
Una stilettata di dolore, quanto basta per farlo cadere a terra in uno spasimo, e sa di essere richiamato all’ordine, manda al diavolo la propria parte riluttante e il riferimento a quella creatura e corre ad iniziare la nuova parte del progetto per andare a recuperare Loki che a quanto pare ha finito la propria parte del piano.
Attaccare in un momento propizio per il suo signore, e quel momento è arrivato.
Smette di pensare e obbedisce ciecamente agli ordini, muovendosi in silenzio e in disparte, fino a quando non incrocia la rossa.
Sorride dentro di se mentre si avventa su di lei.
Vuole vedere il suo sangue circondarla come un letto di rose rosse attorno a lei e ai suoi meravigliosi – fastidiosi – capelli cremisi.
Ma non si aspettava il forte colpo alla testa.
Perse coscienza.
E svanì.
 
Grazie, Nat.
Lasciami scivolare nell’oscurità che mi ha sempre circondato.
Lasciami morire.
Lasciami tornare da lei.
 
<< Svegliati >> ringhiò Natasha strattonando il corpo incosciente di Hawk, sbottò vedendo che non si riprendeva, e lo tirò lontano dall’azione, al sicuro.
 
––
 
C’è stato un momento.
Un singolo istante.
Mentre puntava la freccia alla fornte di Loki.
In cui ha sentito qualcosa.
Un ricordo.
Doloroso.
Ma il dolore, una volta tanto, non era suo.
Sentì il dolore e le preoccupazioni del Dio attraversargli la spina dorsale.
Abbassò impercettibilmente l’arco.
Non lo avrebbe ucciso.
Non poteva.
Quella creatura e tutto il suo dolore.
Anche lui meritava una seconda possibilità.
Se si fosse rifiutato di seguire il fratello a casa, l’avrebbe ferito, bloccandolo a terra.
Avrebbe avuto una chance, per redimersi.
 
Alla fine l’ho salvato.
Sono stato al suo fianco fino a quando Loki ne ha avuto bisogno nella stretta del Tesseract.
E sono stato al suo fianco anche dopo.
 



  
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