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Autore: MichiWants1D    30/05/2012    1 recensioni
Non sai mai cosa ti riserva il futuro.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I've seen love die way too many times when it deserved to be alive.

-Mi mancherai.- mi sussurrò dolcemente all'orecchio.
L'acqua mi riempì l'iride e piccole e profonde lacrime mi rigarono il viso.
Non ci potevo credere. Non potevo credere al fatto che avevo accettato quel lavoro importante per una rivista di moda, in Spagna.
Certo, ero contenta di ritornare nella mia Terra, ma lui adesso era il mio cielo, era diventata quella cosa perfetta che avevo trovato in poco tempo, in due giorni.
Due giorni mi erano bastati per amare davvero.
Lo abbracciai, pensando a tutti i ricordi che sfioravano il mio cuore e vi entravano dentro senza nessuna chiave.
Mi incollai a lui e caddi in un pianto silenzioso.
-Ti amo.- gli dissi fieramente.
Ma non ricevetti risposta.
Aspettai ancora un secondo, poi mi decisi a staccarmi.
Ora le mie lacrime si tiravano l'una dietro l'altra, sempre più in basso.
-Mi aspettavo una reazione diversa.- risposi con franchezza.
Diventò pallido come non mai, se gli avessi messo l'indice e il medio sul polso avrei sentito zero pulsazioni.
Poi spalancò la bocca e iniziò a sbottare.
-Ma che reazione devo avere? Cavolo sono solo due giorni. Io ti voglio bene, ma non ti amo, almeno non ora.- mi urlò contro.
-Sono stati i due giorni più belli della mia vita e cazzo, non me ne voglio andare da Londra.- gli risposi con sempre più goccie d'acqua sul viso.
-Ma tu te ne devi andare. Cioè, è il lavoro più figo che ti abbiano mai offerto.- mi tranquillizzò avvicinandosi e prendendomi la mano destra fredda e penzolante.
La mia mano diventò un fuoco, la fissai per qualche secondo. Ci scaldavamo a vicenda.
-Ma tu cosa ne sai della mia vita? Tu vuoi solo che me ne vada per farti un'altra delle tue alunne ochette.- gli risposi scacciando il folle pensiero dell'amore perfetto e pure la mano che mi aveva afferrato.
Si, era un professore, di musica.
E visto che era tanto bello e giovane, e insegnava alle superiori, che pensate, che il pensiero di una sua alunna tutta culo e tette che se lo farebbe non mi abbia nemmeno sfiorato? No, non è così, anche perchè io lo avevo 'beccato'.
Il giorno prima che mi baciasse era in discoteca con una barbie bionda, che poi era una di quarta liceo.
Rotai i piedi doloranti grazie a quelle maledette scarpe argento tacco nove e corsi, senza sosta.
-Consu, Consu.- iniziò ad urlare.
Poi, ero troppo distante dal fatto che la sua voce raggiungesse le mie orecchie e quindi iniziò a correre anche lui.
Feci in tempo a prendere le chiavi tintinnanti e aprì il portone di casa mia.
Lui rimase li, sotto la pioggia, sotto il mio balcone, sotto il mio cuore.
Mi buttai sul letto in un pianto infinito e chiusi gli occhi dolcemente.


La mattina seguente era lui quello che mi doveva accompagnare all'aereoporto, era lui quello che mi doveva baciare e dirmi addio, era lui quello che doveva essere al mio fianco.
Ma più aumentavo il passo e più sapevo che oramai se ne era andato, via come il vento.
Salì sull'aereo diretto per la Spagna senza fare caso a nessuno.
Porsi una cuffia nell'orecchio e cominciò un mondo.
Selezionai 'Someone like you' di Adele, e si, descriveva come doveva andare adesso la mia vita.
Il ritornello recitava perfettamente bene quello che stava succedendo.
Diceva: 'Non importa, troverò qualcuno come te. Spero solo nel meglio anche per te. Non dimenticarmi, ricordo che dicevi "A volte è dura, amore, ma a volte invece fa male".'
E non lo vedevo li, e quindi mi aveva dimenticato.
Quell'ultimo bacio non c'era mai stato.
Ora dovevo alzare la testa e proseguire una nuova vita.

Sono passati circa cinque anni, ora sono sposata e ho una bambina dolcissima di nome Megan.
Un nome inglese, guarda caso.
Sono felice con mio marito perchè riesce a completarmi e se non fosse per lui adesso sarei tornata in Inghilterra a riprendermi quell'amore perduto, avrei fatto l'ennesimo sbaglio.
Non l'ho più sentito, ma la mia coscienza è pulita, perchè gli avevo detto cosa sentivo dentro, un tempo.
Adesso però non so perchè la mia figliola continua a tirarmi il vestito a palloncino.
Apro gli occhi che hanno ancora più voglia di chiudersi, stavo dormendo.
-Megan, che c'è?- gli chiesi sembrando più tenera possibile.
-Mamma, il citofono suona.- ha tre anni, sapeva pronunciare qualche parola, male, ma la pronunciava.
Vado alla porta e dopo due giri di chiavi tengo la porta socchiusa per sicurezza.
Vedo un uomo abbastanza muscoloso, capelli neri e ciuffo sbarazzino.
-Chi sei?- chiedo impaurita.
-Consuelo, sono tornato a prenderti. Sono quell'amore perduto che non ti ha ancora salutato. Sono Zayn, Zayn Malik.-

  
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