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Autore: xwishyou    30/05/2012    5 recensioni
Che poi, sostanzialmente, come fai a separare Harry e Louis? È scientificamente impossibile. Loro sono un unico essere. Una sola persona. Come si può pensare di separarli? È ridicolo.
Sono come legati da un filo invisibile. Se fai del male ad uno, automaticamente, colpisci anche l’altro.
[ ATTENZIONE: questa storia ha accenni di rapporti sessuali tra Louis ed Harry ]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wanna scream out, no more hiding. 

Wanna scream out, no more hiding.
Don'
t be afraid of what's inside.
Gonna tell ya you'll be alright.
In the aftermath.
(
Aftermath di Adam Lambert)

 

Tutto questo è come un dejà-vu, tutto già vissuto, milioni di volte; la porta che sbatte, le urla, la loro firma su un pezzo di carta che loro chiamano “contratto”. Com’è possibile contrattare per l’amore? Con quale coraggio si fa una cosa del genere?

Che poi, sostanzialmente, come fai a separare Harry e Louis? È scientificamente impossibile. Loro sono un unico essere. Una sola persona. Come si può pensare di separarli? È ridicolo.
Sono come legati da un filo invisibile. Se fai del male ad uno, automaticamente, colpisci anche l’altro.

I discorsi disperati ed esasperati, quelli di quando sono stanchi e non ce la fanno proprio più.
Quelli di quando vogliono mollare.
Quando “magari possiamo starli a sentire” si dicono, con gli occhi gonfi, la voce rotta dal pianto silenzioso, tra un gemito e l’altro. Non resistono nemmeno trenta secondi.

Ricominciano a scoparsi, a far scontrare i loro bacini, ad avere la bocca piena di seme dell’altro. Perché loro lo sanno, devono arrendersi, non c’è rimedio. È diventata una cosa più grande di loro stessi. Perché, no, non possono separarsi, ed entrambi hanno questa consapevolezza. Non possono stare separati. Louis è entrato dentro Harry, in qualunque senso, ed ha affondato le sue unghie troppo a fondo, nel piccolo cuoricino di un Harry Styles sedicenne. Ed adesso Harry è cresciuto, e crede che averlo incontrato sia la cosa più bella che gli sia mai capitata in tutta la sua vita. Non che fosse così lunga, comunque.
 
Sono troppo dipendenti l’uno dall’altro. Separarsi vorrebbe dire uccidere entrambi.  Sono l’ossigeno dell’altro. È una cosa così banale, eppure così vera.
Harry ci vive, di Louis. E se Louis avesse l’ossigeno per respirare, ma non avesse Harry, non servirebbe a nulla, vivere. E la stessa cosa vale per Harry, che ha molto più bisogno del compagno di quanto quest’ultimo ne abbia di lui.

Che poi, se ci pensiamo, non sono stati loro a scegliere di innamorarsi. Non si sono svegliati, un giorno, e lo hanno deciso.
È come se il destino avesse voluto crearli per essere perfetti, assieme. 

Louis, però, in qualche modo, riesce a dissimulare, parlare d’altro, guardare altrove, evitare l’altro.
Così non è per Harry.
Styles ha bisogno di Tomlinson ogni istante della sua vita. E Louis, a questo punto, non può che dargliela vinta e lasciarsi toccare e baciare ovunque, quando Harry ne ha bisogno e si avvicina.
 
E, a volte, proprio non capiscono come le fans possano credere al fidanzamento con Eleanor ed alle nuove fiamme di Styles. Non capiscono come non si rendono conto.
 

Perché se, quello che c’è nei loro occhi, quando si guardano, non è amore –un amore malato e disperato-, gli altri componenti del gruppo, non sanno più in cosa credere.
Perché loro hanno capito.
 
Tra le altre cose, Louis ed Harry, non sono omosessuali.
Loro non provano attrazione per gli uomini.
Solo per Louis ed Harry, rispettivamente.
 
Ed Harry non riesce ad immaginarsi senza Louis.
È inconcepibile.
È come la Terra senza Sole.
Buio. Tenebre. Distruzione. Dolore.
 
Tecnicamente, Harry, sarebbe pronto ad uscire allo scoperto.
Ma non il suo compagno.
Louis ha troppa paura.
Louis è terrorizzato.
È Harry quello che ogni volta si avvicina, si espone troppo.
È Harry quello che cammina per le strade con la maglia “love is equal” e l’espressione fiera.
 
Louis si è accettato da tempo.
Non ha accettato, però, le conseguenze di tutto questo.
Lui non resisterebbe all’odio, agli insulti.
Ad Harry farebbero male, certo, ma sarebbe capace di resistere, per Louis, per il loro amore.
 
Perché Harry ci ha pensato.
Lui è debole, fragile, sensibile, ma con Louis al fianco sarebbe capace, perfino, di scalare una montagna.
Ad Harry non interessa il giudizio della gente.
Non per quanto riguarda il loro amore.
Non in questo caso.
 
E ci si può giurare sopra che, se non fossero una band e se i manager non facessero altro che ricordare loro di mettere a rischio la carriera degli altri tre, loro, di questo successo, ne farebbero pure a meno.
Ne farebbero a meno perché, in quel modo, starebbero insieme.
Perché il loro amore è ciò che più conta.
Perché avere una carriera non è niente, per loro, se non hanno l’altro al loro fianco.
 
In qualsiasi momento, in qualsiasi situazione, Louis sembra sempre così felice di essere con Harry. Ed Harry lo sa, e questo rende felice pure lui.
Niente lo rende più entusiasta di sapere che, il suo fidanzato, è felice a causa sua.
 
Uno dei manager ancora lì, davanti a loro, ad urlare e sbraitare che tutto questo sta diventando troppo, che non possono proseguire con questa relazione.
Al solito, insomma.
 
Deve essere come minimo mezz’ora che sono chiusi in quello stanzino.
Non ascoltano, perché nemmeno loro ne possono più.
Perché tutto questo sta diventando troppo anche per loro.
D’altronde, loro non vogliono altro se non potersi amare liberamente.
 
“Rispeditemi a casa, al college, dove volete, ma Louis viene con me” dice, allora, Harry.
Cala il silenzio nella stanza.
Nessuno dei due aveva mai avuto il coraggio di dire qualcosa, di solito.
Ma questa volta, Harry, ha preso l’iniziativa.
E Louis lo guarda, sorridendo, in quel modo speciale che ha ogni volta che guarda Harry, ed è terribilmente felice per quella semplice frase che non riesce a parlare.
E Louis non deve nemmeno parlare, perché ha detto tutto Harry.
Perché il suo Harry ha sempre le parole giuste, per quanto riguarda loro.
Ed Harry lo sa che Louis non dice niente perché le sue parole valgono anche per lui, e sorride, perché anche in un momento d’inferno come quello, lui, non riesce a pensare ad altro se non alla loro complicità ed al sorriso stampato sulla faccia del suo fidanzato.
Non pensano a niente altro, perché, in effetti, a loro non interessano tutti quei rimproveri già sentiti e risentiti.
E pure il manager se ne è reso conto.
In fondo, lui, lo ha sempre saputo che quei due, non lo ascoltavano, non lo ascoltano e mai lo faranno.
Perché anche il manager, che non è troppo sciocco, si è accorto che quei due si amano davvero.
Allora, semplicemente, esce, sbattendo la porta, e li lascia soli.
 
Aspettano qualche secondo.
Si guardano negli occhi, silenziosi.
Si avvicinano.
Si avventano sulle labbra dell’altro.
E, mentre si spogliano dei vestiti, mentre il cazzo di Louis entra dentro Harry, mentre si baciano e lasciano segni sul corpo dell’altro, non pensano più al rimprovero di poco prima.
Non pensano più alle fans, a tutto ciò che possono perdere, ai loro amici.
Pensano al desiderio che provano l’uno dell’altro.
Pensano a quanto si amano, anche se non se lo dicono, in quel momento.
Pensano a quel momento, che è solo loro.
Pensano a Louis ed Harry, e a quanto suonino bene i loro nomi accanto.


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Un grazie speciale ad Alessia, senza di lei, questa cosa, non sarebbe esistita.
C'è parte di lei, in questa shot.
Grazie per essere l'amica che sei.
Dedicata al #THEGAYS e ai 200 membri superati.
So che voi siete abituate a cose diverse, mi dispiace.
Ma sto lavorando per imparare a scrivere cose rosse, e poter essere brava come voi, un giorno.
Vi amo, tutti.
Siete una delle cose migliori che mi siano mai capitate.

Per il resto delle persone, spero vi sia piaciuta.
Con tanto amore,
Breen.

 
   
 
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