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Autore: Bake di Cera    30/05/2012    1 recensioni
Un anno perso, si potrebbe dire, e in effetti sarebbe un aggettivo del tutto adatto a descrivere la situazione di stallo che si è creata tra noi.
A me piace pensare, però, che il tempo che ho speso nell'amarti non sia un tempo da buttare via.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un anno.

Un anno perso, si potrebbe dire, e in effetti sarebbe un aggettivo del tutto adatto a descrivere la situazione di stallo che si è creata tra noi.

A me piace pensare, però, che il tempo che ho speso nell'amarti non sia un tempo da buttare via.

Non so quando realmente io mi sia arresa al fatto che per me non eri solo un ragazzo tra i tanti: ricordo la prima volta che ti ho visto e ho pensato che non sorridessi mai, mentre suonavi la chitarra, ma i miei occhi non erano presi da te, a quei tempi.

Ricordo quando ti ho richiesto l'amicizia su Facebook e il tuo stato era una battuta molto divertente e rimasi stupita, avendoti giudicato una persona seria, senza spirito.

Ricordo quando questa opinione venne sviscerata dal mio corpo, nel momento in cui iniziammo a parlare: eri simpatico, brillante, ironico, fantastico.

Bastava questo a farmi perdere la testa per te? No, forse no. Eppure iniziai a mandarti messaggi, ad arrossire quando mi sorridevi dal palco, a desiderare di scherzare con te.

Probabilmente, con me stessa, il fatto che tu mi piacessi era una nozione accettata da tempo, ma non volevo affatto esternarlo, come se mi sembrasse assurdo: del resto, non sei il mio tipo. Ah no?

Ma poi mi sveglio: sì, voglio che gli altri lo sappiano, sì, mi piace, sì, è quello giusto.

E qualcosa cambia.

Esci più spesso, mi chiami, mi mandi messaggi, non ti perdi un mio commento su Facebook, non smetti di sorridermi da quel palco.

Sono persa di te.

Una sera sei talmente adorabile con me, che ancora oggi, a distanza di mesi, mi fa male pensarci.

Mi accarezzi i capelli, mi guardi, cerchi di stare continuamente con me, mi fai i complimenti.

Sono persa di te.

E poi cosa è successo? Non lo so, ancora adesso non capisco cosa esattamente sia successo.

Sì, è arrivata lei, sì, è diventata la tua ragazza, ma perché?

Come hai potuto spezzare qualcosa di magico tra noi, che stava per nascere, che era ancora fragile, ma che avrebbe potuto diventare eterno.

Forse non lo sai nemmeno tu.

So solo che mi guardi ancora, so solo che mi cerchi ancora, so solo che ti confidi con me e sei geloso se provo a distogliere gli occhi da te.

Mi hai creato una prigione intorno, e lo sai.

E io ti amo, benché delle volte ti disprezzi per la tua superficialità nello scegliere una persona che al tuo fianco non fa che farti apparire ridicolo.

Un anno perso, forse è vero. Ma c'è ancora quella voce dentro di me, che sussurra maligna che vincerò io, alla fine.

Lo voglio davvero un premio che mi ha rifiutata per qualcosa di così frivolo?

Diavolo, sì, lo voglio ancora disperatamente.

E lo avrò.




Perdonatemi, è una storia molto personale, non ha nessuna pretesa letteraria e l'ho pubblicata qui, perché non si trovasse.

Chiunque volesse leggerla, però, è il benvenuto.

DarkAeris

   
 
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