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Autore: BellatrixWolf    30/05/2012    3 recensioni
"ROY... MUSTANG!" Gluttony urla al suono di quel nome, di quelle parole, le ultime che aveva sentito dalla sua Lust prima... prima che... non poteva nemmeno pensarci. Roy Mustang era quello che l'aveva uccisa, l'aveva detto Envy. Roy Mustang era quello che doveva pagare per la sua scomparsa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gluttony, Lust
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola fic su Lust e Gluttony. Sono arrivata al 13esimo manga di FMA e ci son rimasta malissimo quando, qualche numero fa, Lust è morta, e ancora peggio mi ha fatta sentire la reazione di Gluttony. Quindi eccoci qui.
Come ovvio a me appartiene solo la fic, i personaggi e il manga no! (Altrimenti sarei assieme agli Homunculus con una Pietra Filosofale al posto del cuore in questo momento, e non qui a scrivere!)
Enjoy.



"Lust! Lust! Posso mangiarlo? Eh? Posso?" Gluttony aveva preso per la maglia un ragazzino che, terrorizzato, scalciava e urlava insultandolo.
Lust gli lanciò un'occhiata annoiata e si accese una sigaretta. "Fa' pure." disse poi con indifferenza.
L'homunculus spalancò la bocca e ingoiò vivo il ragazzo.  Smise di urlare.
Gluttony aprì le fauci in un sorriso soddisfatto e con un tonfo si mise a sedere a terra, giocherellando con le proprie tozze mani. Lust sospirò e gli poggiò una mano sulla testa.
Gluttony era proprio come un bimbo. Un grosso bambino pronto a divorare chiunque e qualunque cosa, è vero, ma pur sempre un bimbo. Lust era la sua sorella maggiore, quella che più di tutti era legata a lui, che gli voleva bene, che lo proteggeva; era per lui un punto di riferimento e di conforto. Certo, c'erano anche altri homunculus, ma nessuno era come lei, perché lei era il suo palo, la sua ragione, e anche se non voleva darlo a vedere, Lust ne era felice, poiché lo vedeva come l'unico fratello degno di fiducia, di stima, persino di affetto.
"Gluttony, torna da Envy, ho un lavoro da fare." La donna lanciò via la sigaretta e si raddrizzò.
"Dove vai?" Lui la guardò confuso e perplesso, quindi si alzò per seguirla, ma Lust lo fermò.
"Vado a uccidere l'alchimista di fuoco." ghignò "L'alchimista di fuoco... Roy Mustang." Quindi si voltò e si allontanò, mentre Gluttony tornò a sedersi.
"Roy Mustang..."
*      *     *
"ROY... MUSTANG!" Gluttony urla al suono di quel nome, di quelle parole, le ultime che aveva sentito dalla sua Lust prima... prima che... non poteva nemmeno pensarci. Roy Mustang era quello che l'aveva uccisa, l'aveva detto Envy. Roy Mustang era quello che doveva pagare per la sua scomparsa.
Dolore, rabbia, furia. Fame. Doveva ucciderlo, fargli male, mangiarlo, eliminarlo, fargliela pagare cara. Assunse la sua forma originale, quella di finto portale della Verità, e cominciò a seguire il maledetto Roy Mustang.
Doveva mangiarlo. L'alchimista di fuoco doveva pagare. Il bastardo doveva morire. Gluttony doveva vendicare la sua Lust.
  
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