Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Pineapple_    30/05/2012    1 recensioni
E' il compleanno di Elisa, ma la giornata non sembra cominciare nel migliore dei modi. Ma chissà, durante il tragitto per la scuola le cose potrebbero cambiare...
"“Oh, ma che carino!” non posso fare a meno di pensare, arrossendo furiosamente. Apre la bocca, come per dire qualcosa, e poi la richiude subito, pensieroso. Ditemi che non sto sognando, e se lo sto facendo, non voglio essere svegliata"
Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tell me I’m not dreaming..
 



Driiiiiiiin
 
Apro gli occhi, infastidita. Mi stiracchio un po’ e con un colpo spengo la sveglia.
 
Non è possibile che siano già le sei e mezza.
 
Maledetta la mia mania di andare a letto tardi. Dovrei alzarmi ma… il letto è così tiepido…
 
“Solo cinque minuti!” mi riprometto, appoggiando la testa sul cuscino. I miei occhi si chiudono, le mie labbra automaticamente dormano un sorriso di totale beatitudine ma…
 
“Tesoooro! Svegliati!!! Il sole splende e un nuovo giorno sta per iniziare!” urla con  aria allegra mia madre, tirando su le tapparelle e togliendomi le coperte.
 
Le scocco un’occhiata omicida e biascico qualcosa come: ” Sono le sei e mezza del mattino, il sole non splende”, poi cerco il lenzuolo che mi è stato brutalmente strappato di dosso e riappoggio la testa sul cuscino.
 
Mossa sbagliata, a quanto pare.
 
“Elisa, alzati. Non me lo far ripetere un’altra volta. È il tuo compleanno, non sei eccitata? Ricordo che ogni volta al mio compleanno ero felicissima e sprizzavo energia da tutti i pori!” continua, ridacchiando.
 
Certo, perché probabilmente la mattina del suddetto giorno non venivi svegliata alle sei e mezza da una cosa urlante che pretende di essere chiamata mamma.
 
“Va bene, ora mi alzo..” Mi infilo le babbucce e vado in bagno, mi lavo, mi cambio e in pochi minuti sono pronta.
Questa giornata andrà male, già lo sento.
Ancora assonnata prendo il pullman e mi siedo di fianco alla mia migliore amica Elisabetta, che subito mi tartassa di domande.
 
“Buon compleannooo! Auguri auguri auguri alla migliore amica che si possa desiderare!” comincia, cantando poi una canzoncina.
 
“Betta, non è il caso” le sussurro, ma lei ride e continua. Alla fine mi lascio contagiare e rido anche io, insieme a parecchie persone vicino a noi, che si uniscono a lei nel coro.
 
Elisa e Elisabetta, strano, no? E invece siamo migliori amiche da sempre, Eli e Betta, solo noi, sempre noi. Non riesco a immaginare come potrebbe essere la mia vita senza di lei.
 
Sono anni che la conosco ma non sono ancora riuscita a capire come faccia ad essere così sveglia alle sette del mattino. Mistero.
 
Finito di cantare, iniziamo a chiacchierare, o meglio, lei parla ed io ascolto: mi chiede cosa voglio fare stasera, mi dice che ha già pronto un regalo e continua per tutto il viaggio a blaterare. Non sono una particolare amante delle feste, non amo andare in discoteca, al contrario di Betta. Preferisco le cose tranquille, magari un buon libro, una poltrona e un camino acceso.
 
Annuisco per assecondarla, quando la mia attenzione si ferma su qualcos’altro: siamo ad una fermata e vedo qualche ragazzo salire, ma il mio sguardo si posa su uno in particolare.
 
Simone, un ragazzo di quarta, un anno più grande di me: non bellissimo, ma nemmeno brutto: capelli biondo scuro, occhi chiari, le lentiggini sul naso: per me, adorabile.
 
Betta si accorge del mio completo disinteresse e smette di giocherellare con i miei lunghi capelli biondi. “Terra chiama Eli, Eli rispondi! No, non risponde. Elisa, smettila di guardarlo con quella faccia da pesce lesso.”
 
“Sssh” la interrompo “Non è bellissimo?” le chiedo con espressione sognante.
 
“Si, Eli, me l’avrai anche ripetuto un milione di volte, ma qui le cose non cambieranno se non ti muovi a fare qualcosa, carina”
 
“Cosa dovrei fare?”
 
“Mah, sicuramente saltargli in braccio e dirgli che lo ami.” Alla mia espressione stupita si ferma “Cosa dovresti fare?!?! Comincia col salutarlo, magari!” mi incita, alzando un po’ la voce.
 
“Betta! Zitta!” le tappo la bocca a forza con le mani. Lei fa finta di soffocare e comincia a ridere.
 
“Ah, Eli, lasciatelo dire, sei senza speranza!”
 
Le rispondo con una linguaccia e appoggio la testa al sedile, chiudendo gli occhi. Le chiacchiere intorno a me sembrano lontane, i suoni arrivano ovattati...
 
Sono in uno stato di beatitudine unica, in quell’attimo perfetto che precede il sonno, quando un gomito mi si pianta con forza fra le costole.
 
“Betta! Che diavolo stai facendo? Ma sei fuori!” le urlo, aprendo immediatamente gli occhi e guardandola con aria furibonda.
 
Lei fa una strana faccia e indica con lo sguardo un punto dietro alla mia spalla.
 
Sbuffando mi giro e.. non posso credere ai miei occhi. Simone è proprio davanti a me, con un’espressione un po’ imbarazzata.
 
“Oh, ma che carino!” non posso fare a meno di pensare, arrossendo furiosamente.
 
Apre la bocca, come per dire qualcosa, e poi la richiude subito, pensieroso.
 
Ditemi che non sto sognando, e se lo sto facendo, non voglio essere svegliata.
 
Gli sorrido con aria incoraggiante. Finalmente si riprende e mi parla: “ Emh, si ciao. Noi non ci conosciamo, o meglio, io ti conosco, cioè, non è che ti conosco proprio, però ti ho visto qualche mese fa allo spettacolo teatrale della scuola e niente, ho saputo che oggi è il tuo compleanno e ti volevo fare gli auguri. Quindi, ecco, auguri” dice tutto d’un fiato, impappinandosi parecchie volte e diventando della stessa tonalità di un papavero.
 
“Ah, e comunque io sono Simone. Che idiota non mi sono neanche presentato!” aggiunge poi, porgendomi la mano.
 
“Grazie, Simone. Elisa!” gli rispondo, sussurrando.
 
Ditemi che non sto sognando. MI HA NOTATA!  Non ci posso credere. Mentre da fuori sembro una normale persona sorridente, dentro di me sto esultando! Non credevo che questo giorno sarebbe arrivato!
 
Mi giro verso Betta, che mi guarda con esultanza. Ah, qui dev’esserci il suo zampino. Non le ho mai voluto così tanto bene!
 
Dopo qualche secondo di silenzio, Simone mi parla ancora: “Allora ti saluto, io vado dai miei amici, magari ci vediamo in giro, eh? Auguri ancora!”
 
E poi, incredibile ma vero, si sporge verso di me. Si avvicina, vedo le sue labbra arrivare, lentamente. Sono vicinissime all’angolo della bocca. Aspetto con ansia di scoprire quanto sia soffice il loro tocco. Si avvicina ancora e…
 
 
Driiiiiiiin
 
Aspetta, cos’è successo? Simone, dove sei? Betta?
 
Apro gli occhi e mi accorgo con orrore di essere nel mio letto. Guardo con aria ansiosa il calendario: eh si, è il ventisei maggio, è il mio compleanno. Di nuovo.
 
È stato solo un sogno? Si, decisamente. Era troppo bello per essere vero.
 
Improvvisamente entra mia madre e urla: “Tesoooro! Svegliati!!! Il sole splende e un nuovo giorno sta per iniziare!”
 
Si. È stato solo un sogno. Mi rassegno e la saluto, dandole un bacio. Lei continua a blaterare e va in cucina a prepararmi la colazione.
 
Mi alzo, mi vesto e in pochi minuti sono sul pullman, come da routine.
 
Questa sì che sarà una giornata di merda, penso con malinconia.
 
Mi siedo accanto a Betta, che inizia a parlare. Stacco il cervello: non ho proprio voglia di ascoltarla, non dopo quel sogno. Peccato che lei sembra accorgersene.
 
“Eli, che hai? Vedo l’ombra nei tuoi grandi occhi blu!” mi dice, scoppiando a ridere.
 
“Betta, sei una cretina!” le rispondo, sorridendo a mo malgrado.
 
Eccoci qui, alla fermata. Adesso lui salirà e andrà a sedersi in fondo al pullman con i suoi amici, come succede sempre.
 
Infatti: sale e si incammina verso il suo posto. Chiudo gli occhi. Non voglio vederlo passarmi accanto, non dopo quel sogno. Non dopo aver avuto l’illusione di averci parlato.
 
Una voce mi distrae dai miei pensieri: “Ehm, si, ciao. Noi non ci conosciamo ma…”
 
Simone continua a parlare, ma io non lo ascolto, perché è tutto come nel mio sogno.
 
Un sogno che diventa realtà? Forse. Speriamo.
 
L’ultima cosa che mi permetto di pensare, prima di abbandonarmi alla dolce voce del ragazzo impacciato davanti a me, è che questa giornata non sarà poi così male.
 
 
Spazio Autrice:
 
Buonaseraaa! Sono di nuovo io!
 
Eccomi alle prese con una storiella originale… WING, l’ho pensata per il tuo compleanno, ma veramente del compleanno ho preso solo il tema, ecco tutto!
 
Grazie a chi ha letto e in anticipo a chi vorrà lasciare un commentino!
 
Spero vi sia piaciuta!
 
Alla prossima!
 
Un bacio,
 
Pineapple_
 
 
  
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Pineapple_