Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: Cleofede94    30/05/2012    15 recensioni
Marissa Smart: noiosa, seria, super organizzata, rompe le palle peggio di tua madre, impeccabile, mai in ritardo, ordinata, perseguitata dalle sue manie di perfezione, dipendente dai giudizi altrui, sostenitrice di sani principi morali, non fa mai una figura di merda in pubblico.
Louis Tomlinson: cretino, idiota, buffone, disordinato, pieno di senso dell’umorismo, simpatico, allegro, disorganizzato, fuori di testa, se ne fotte del giudizio altrui, sfacciato, collezionista di figure di merda, la sua morale? Carpe Diem.
E’ come tentare di attaccare fra loro due calamite di carica opposta.
Come sperare di vedere il sole e la luna nello stesso cielo.
Come accendere il fuoco con un fiammifero bagnato.
Volete innescare una bomba? Mettete questi due nella stessa stanza.
“Ma gli opposti si attraggono... “.
Davvero?
Non era piuttosto, gli opposti si assalgono?
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

30 Maggio 2012



Porco cazzo come mi fa male la testa.
Non capisco più nulla.
Diamine, non sono mai stata così intontita e confusa in tutta la mia vita.
Mi viene da vomitare, ma che cacchio ho mangiato!?

Oggi è Domenica.

Bene, così posso riposarmi e stare altri cinque minuti a letto.
Sicuro che non abbia niente da fare, oggi? Dovrei controllare sull'agenda.
Aspetta, oggi che giorno è? Si, lo so che è domenica, ma che giorno è?
E' impossbile che io non lo sappia, so sempre che giorno è.

Maggio, vero? Il...ehm...trenta? Trenta Maggio.
Oh, cavolo. Non può essere il trenta maggio.
Magari siamo in un altro anno.
Magari nel 2024.
Oggi non è mica il 30 Maggio 2012.
Che cazzo dici, eh. Non prendermi per il culo.
Oggi è...
OH CAZZO MALEDETTO IMPESTATO E SOTTERRATO.
OGGI E’ 30 MAGGIO 2012.
E HO IL PRANZO CON I PARENTI!

Marissa spalancò gli occhi e si scaraventò giù dal letto. La testa le ondeggiò avanti e indietro facendole vedere doppio.
Sto per vomitare.
Devo sapere che ore sono, devo sapere che ore sono.

Lo stomaco le faceva così male che le sembrava di aver appena ingurgitato la diarrea di un elefante condita con sottaceti e frutti di mare avariati.
<< Maledetta troia di una sveglia..ma come cacchio... >>, la voce le morì in gola non appena riuscì ad aprire leggermente gli occhi e a mettersi in piedi.
Si guardò intorno, smarrita e appoggiò la mano a quello che avrebbe dovuto essere un comodino.
Le serviva tremendamente uno specchio, sentiva di avere i capelli sciolti e sicuramente sconvolti, e la cosa non le piaceva affatto.
Ma ora che lo guardava bene, non era il suo pavimento quello sotto ai suoi piedi.
E quello non era il suo muro. Il candido muro della sua magnifica stanza.
Alzò gli occhi e... quella non era la sua stanza.
Aspetta, ma quella non era proprio la sua casa.
Corrugò la fronte, non le piaceva affatto questo gioco.
E quello? Oh, quello non era nemmeno il suo letto.
Cazzo, lo stomaco.
Si portò una mano alla fronte tentando di raddrizzarsi e di ricordare che cosa cavolo le fosse successo, ma quello che le si parava nella memoria era soltanto uno schifosissimo buco nero intervallato da momenti di nausea rivoltante.
Ma che ho fatto ieri? Dove sono!? Perchè non me lo ricordo??
Aprì gli occhi e osservò bene la stanza sconosciuta.
Aveva voglia di morire.
E poi, quell’uomo nudo steso sul letto non le diceva proprio niente.
Aspetta.
Sgranò gli occhi.
C’era un uomo nudo nel suo letto!?
Cioè, non nel suo letto, perché non era il suo, tecnicamente.
C’era un uomo nudo nello stesso letto in cui aveva dormito lei!?
Si getto uno sguardo addosso e trattenne l’urto del vomito.
Anche lei era nuda.
Okay, devo mantenere la calma.
<< AAAHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHH >>, lanciò l’urlo più forte di tutta la sua vita, entrando in piena crisi.
Il ragazzo che dormiva beatamente nudo nel suo letto, cadde a terra per lo spavento.
<< Ma che cazzo! >>, esclamò alzandosi in piedi.
Marissa si portò le mani davanti agli occhi per evitare di vedere il suo organo genitale, ma mentre tentava di reggersi al comodino si ricordò improvvisamente che anche lei era nuda. Si gettò a peso morto sul letto e tirò a se il lenzuolo coprendosi.
Nessuno doveva vederla in quello stato, specialmente uno sconosciuto.
La cosa era alquanto raccapricciante.
<< Chi cazzo sei tu!? Che cosa ci faccio qui!? Di chi è questa casa!? Mi hai rapita, brutto porco maledetto!! >>, strillò avvicinandosi a lui sempre con la mano davanti alla faccia.
<< Mi hai violentata! AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOO BRUTTO PORCOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO >>, urlò ancora, cominciando a girare su se stessa tentando di scappare ma andando a sbattere contro qualsiasi cosa, perché continuava a tenersi gli occhi coperti.
<< Ehy, ehy, calmati! Non ti ho rapita un cacchio di niente! Sei venuta a casa mia di tua spontanea volontà! >>, rispose di rimando il povero ragazzo.
<< AAAAHHHHHHHHHAAAAHHHHHHH >>, continuava ad urlare lei imperterrita. << Che cosa ci faccio qui!? Mi hai drogata! Ecco la spiegazione! Ecco perché sto malissimo e non ricordo nulla! Si, è l'unica soluzione! >>, tentò di convincersi lei, scioccata.
Non poteva credere di essere a casa di uno sconosciuto, nuda, senza sapere come esserci arrivata, il 30 Maggio 2012.
Tolse per sbaglio la mano dalla faccia.
<< E copriti per l’amor di Dio! >>.
Lui si infilò un paio di boxer velocemente.
<< Okay, sono vestito, ma calmati, maledizione! Ma che cazzo ti fumi la mattina!? Ieri siamo entrati in questa casa insieme, non ho drogato nessuno! Accidenti, ma sei impazzita!? >>
<< Oh, mio dio. Oh, mio dio. Oh, mio dio! Chi diamine sei tu!? Voglio andare via di qui! Non so nemmeno come ti chiami! Dimmi che non l’abbiamo fatto, ti prego! >>, pregò.
Lui tentò di avvicinarsi ma indietreggiò non appena la vide perndere il controllo.
<< Scusami, mi spiace, ma si, l’abbiamo fatto. Ieri sera eri leggermente brilla e...cioè, sembravi leggermente brilla, adesso ho scoperto che ti eri praticamente fumata un cannone di marijuana >>, constatò guardandola in volto.
<< Cosa!? Che cosa!? No, no, no, no, no, no, no! >>, strillò, <<  Devo andare a quel cazzo di pranzo! Che ore sono! Che giorno è oggi! Chi cazzo sei tu!? Oggi è 30 Maggio 2012! >>, iniziò a strillare come una pazza, gironzolando furiosamente per la stanza, cercando i suo vestiti.
Si infilò gli slip in fretta e furia e si poggio allo stipite della porta boccheggiando.
Le veniva da vomitare e le girava la testa come se fosse ubriaca.
Non poteva crederci, no.
Lei, in quello stato di trans, era inammissibile.
<< Ti serve una mano? >>, le si avvicinò il ragazzo.
Lei si riscosse immediatamente, spalancando gli occhi.
<< No! Non toccarmi, brutto maniaco pervertito! Dove sono i miei vestiti?? >>, strillò.
Lui si morse un labbro, quasi divertito dalla situazione.
<< In realtà sono sparsi un po’ per la casa, dovresti controllare al piano di sotto >>
Oh, merda. Ma che cazzo ci ho fatto con questo, Bungee Jumping mentre scopavamo?
Marissa iniziò a scendere le scale velocemente, ogni tanto tenendosi alla ringhiera per non cadere. Arrivata al piano di sotto, lo strano ragazzo la tirò per il lenzuolo.
<< Guarda che puoi anche smettere di agitarti in quel modo...oggi non... >>
<< Sta zitto! Brutto porco! >>, lo apostrofò lei voltandosi verso di lui e tirando il lenzuolo verso di lei.
<< Ti ho già detto che non ti ho rapito! Eri strafatta! >>
<< NON ME NE FREGA UN CAZZO! TI SEI APPROFITTATO DI ME, CHINQUE TU SIA! >>
Lui si portò una mano alla testa massaggiandosi le tempie.
<< Harry, mi chiamo Harry Styles >>, la accontentò.
Lei indietreggiò ancora, attraversando tutto il salotto.
<< BENE, HARRY STYLES, SEI UN PORCO MANIACO CHE VIOLENTA LA GENTE! >>.
Ad un certo punto Marissa si accorse che lo strano ragazzo aveva alzato una mano e la stava salutando.
Ma perché cazzo mi saluta!? Ma fa uso di stupefacenti che gli causano problemi alla vista?
Non mi sta nemmeno guardando, è anche strabico.

<< Piantala di salutarmi! Non ti conosco! >>, lo rimproverò seccata.
Lui si lasciò sfuggire una risata. << Non stavo salutando te, ma loro >>, alzò un indice e indicò un punto alle sue spalle.
Marissa si voltò.
E in tutta la sua esistenza, questa fu la cosa che rimpianse di aver fatto per tutto il resto della sua vita.
Rimase pietrificata.
Morta.
Immobile come una pietra a fissare quattro volti che la guardavano divertiti.
Chi tra le risate, chi tra la sorpresa, chi tra la più totale indifferenza.
No, lei, Marissa Smart, aveva appena fatto la sua prima figura di merda in pubblico.
Vabbè, il pubblico era soltanto di quattro persone, ma non importava. Si era comunque messa in ridicolo.
Uno di loro, dagli occhi chiari e i capelli scuri, era tranquillamente seduto ad un tavolino, in pigiama, e sorseggiava un caffè. Un altro, biondo e con gli occhi azzurri, la fissava trattenendo a stento le risate. Quello moro, scuro di carnagione, osservava la scena impassibile, come se fosse la cosa più naturale del mondo ritrovarsi in casa una pazza sclerotica che alle otto del mattino strillava come un gallina in calore. Mentre quello castano dai capelli color miele aveva gli occhi sgranati e la bocca spalancata. Marissa notò che la sua, forse, era l’espressione più normale fra quelle che si ritrovava davanti in quel momento. Ma si accorse anche che lo sguardo di tutti era rivolto ad un punto fisso del suo corpo.
Lei era di spalle a loro, con la testa girata ad osservarli. Il lenzuolo tirato al petto per nascondere le tette, e le mutande che le coprivano a stento il culo.
Quindi dietro, sul fondo schiena, non aveva altro se non i suoi slip.
E tutti quanti le stavano fissando il culo, notò.
Non che il suo culo avesse qualcosa di particolare.
Ma cosa vuoi aspettarti da una banda di stupratori seriali affamati di sesso che va in giro a drogare le ragazze e a violentarle per poi raccontare che hanno ceduto al tutto di loro spontanea volontà?
Ma come vi permettere? Mi avete presa per una delle tante puttanelle che vi scopate in autostrada?
<< PORCA MERDA, MA QUANTI CAZZO DI MANIACI VIVONO IN QUESTA CASA!? C'E’ UN ALLEVAMENTO!? >>, gridò schifata.
Ebbe un’altra fitta allo stomaco.
Doveva sapere che ore erano, doveva lavarsi, farsi i capelli. Si sentiva tremendamente male ad apparire davanti alla gente in quello stato, non era lei.
<< Hazza, ma che hai combinato questa volta? >>, domandò tranquillamente quello dalla pelle scura.
<< Ma io niente! E’ lei che hai dei problemi psicologici! >>
<< Scusa, chi ha problemi psicologici!? >>
Poi si ricordò del suo appuntamento.
<< Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo! Devo vestirmi, devo andare a quel pranzo! Oggi è 30 Maggio!! Porca puttana! >>
<< Ti ho detto che è pazza! >>, esclamò Harry a quel punto.
<<< Tu! >>, lo minacciò la mora.
Si, Marissa era mora. Capelli scuri sul marrone, non molto lunghi ma sempre legati, occhi neri, abbastanza alta. Soffriva di androfobia(paura del sesso maschile), ma non perché non fosse attratta dagli uomini, ma perché era convinta che potessero distrarla dai suoi obiettivi principali. Marissa organizzava ogni singolo particolare della sua vita e odiava sentirsi persa e smarrita, proprio come in quel momento.
<< Ridammi i miei vestiti!  >>, continuò.
<< Mi hai rovinato la giornata! Adesso arriverò in ritardo! Tutti mi odieranno, non mi ricordo nemmeno più come mi chiamo! Ho perso l’autobus delle otto e mezza, non mi ritrovo più con i miei calcoli, non so chi diamine tu sia! E per l’ennesima volta ho ragione quando dico che gli uomini non servono a un cazzo! >>, sbottò sfogandosi e portandosi una mano alla testa disperata. Le girava ancora.
A quel punto, il ragazzo dai capelli scuri e gli occhi azzurri si alzò dalla sua sedia lasciando la tazza ancora piena di latte sul tavolino. Si avvicinò ad un altro ragazzo, quello dai capelli miele, e gli prese dalle mani dei vestiti. Poi si diresse verso Marissa sorridendo, infastidito.
<< Ci stavamo giusto chiedendo di chi fossero questi cenci, ma ora che lo abbiamo capito... >>
Cenci?
<< Nessuno ha la minima voglia di rovinare la tua squallida vita organizzata e perciò, benché tu abbia un culo da paura, ti pregherei di smettere di urlare come un tacchino che sta per essere squartato nel giorno del ringraziamento... >>.
Man mano che il discorso del ragazzo andava avanti, lei si innervosiva sempre di più diventando paonazza, e il fatto che il resto dei ragazzi continuasse a sghignazzare le dava ancora più sui nervi.
<< Dato che ho già un terribile mal di testa. E prova a chiamarci ancora una volta porci pervertiti e ti rinchiudo in uno stanzino insieme a Saw l’enigmista. Quindi adesso, prendi questi cazzo di vestiti in mano, li indossi, anche al contrario, non mi interessa come, e sparisci >>
Un’altra fitta di nausea le prese lo stomaco e la testa.
Sto per vomitare.
<< Se non ti dispiace, vorrei, cortesemente, finire la mia colazione. Ah, e oggi non è 30 Maggio 2012, ma siamo a Febbraio >>, concluse finalmente lui, guardandola come se si stesse rivolgendo ad un bambino di tre anni.
Febbraio?
La faccia di Marissa divenne verde.
<< Comprendi? >>
Lei lo guardò fisso, e si posò una mano sullo stomaco.
Aveva bisogno di un bagno.
Lui continuava a fissarla irritato.
Non credo di sentirmi tanto bene.
Lei si portò una mano alla bocca e provo a dire qualcosa.
Ma tutto quello che le uscì, andò a finire direttamente sulle pantofole del ragazzo.

Ora, vi chiederete: ma come fa un discorso a finire sulla pantofole di una persona?
Facile: ci vomiti sopra.



















Ed eccomi qui con la seconda storia!
Insomma, vi avevo detto che era su Louis, no!? u,u
Come partenza non c'è male, vero? LOL
No, vabbè, lo so che fa schifo adesso, ma voi sapete che il meglio lo do sempre alla fine. xD
(Bugia) è.é
Spero solo che la cretinità di questo capitolo e le stronzaggini che verrano in seguito non vi scandalizzino più di tanto.
Purtroppo le mie storie iniziano(e finiscono) con una serie di nonsense da premio oscar. (non è un complimento che mi faccio da sola)
Comunque, per chi è la prima volta che legge le mie cacchiate, è libero di sbizzarrirsi leggendo questa storia, sempre mia: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1009229&i=1 
Sto per pubblicare l'ultimo capitolo! ç.ç Che tristezza! T.T
E per chi, ancora, volesse rompermi un po' le pallinne, sono anche qui: 
https://twitter.com/#!/CleofeDe
Buona notte, people!
Dehihihohoh! v.v

   
 
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Cleofede94