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Autore: 12032008    30/05/2012    0 recensioni
-Non siamo nell'800. Possiamo denunciarli. La mafia non ...-
Mia madre mi guarda. Vedo una donna stanca di questa vita. Una donna che morta da tempo.
-Niente scuse. Dovrai farlo. Tu dovrai fare tutto quello che è possibile con lui. Il caso è chiuso-.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#1#

-Mettiamola così, tesoro: tuo padre è ricercato da dei mafiosi. Io non lavoro, non ho mai lavorato, e il mio permesso di soggiorno sta per scadere. Tu sei la nostra unica speranza- .
-Non siamo nell'800. Possiamo denunciarli. La mafia non ...-
Mia madre mi guarda. Vedo una donna stanca di questa vita. Una donna che morta da tempo.
-Niente scuse. Dovrai farlo. Tu dovrai fare tutto quello che è possibile con lui. Il caso è chiuso-.
La porta sbatte.

So che non avrete capito niente. Ma da qualche parte dovevo cominciare .. Ora vi spiego.
Mio padre è un commerciante d'armi russo. Pochi mesi fa, la mafia se l'è presa con lui perchè ha cominciato a pretendere una fetta più grande di guadagno. E' diventato così insistente che l'hanno rapito.
La situazione economica di casa, ora come ora, è senza speranza. Ufficialmente fottuti.
C'è solo una soluzione: che io mi sposi con un uomo ricco e potente che recuperi mio padre, che sistemi tutto economicamente e bla bla bla.
Non voglio farlo. Sono l'unica in casa ad avere un'istruzione seria, e so che queste cose si facevano anni fa. E' decisamente immorale.
Il problema però non è solo la casa. Mio fratello Viktor ha un cancro. Fa la chemioterapia in una clinica privata, perchè all'ospedale non ci sono le attrezzature necessarie.
Sono terapie costose. Molto costose.
Ora come ora, lavoro come cameriera e come barista, ma il mio stipendio è basso, e basta a malapena per la casa.
Sto camminando da mezz'ora in su e in giù per la stanza. Mi fermo davanti allo specchio e mi guardo. Vedo una ragazza stanca, ma bella. Capelli corti e biondi, occhi grigi un po' selvaggi. Corpo che attrae gli uomini.
Non voglio, penso. Ma devo.
Viktor sta migliorando. Non posso permettermi stupidità. Ne va della sua vita.
Bussano alla porta.
-Perché la mamma piange?- Viktor mi fissa dalla porta, poi entrae si mette sul letto.
Mi giro di scatto. -Cosa?-
-Piange. Dice che gli è entrato qualcosa nell'occhio, ma per me non è vero- annuisce, sinceramente preoccupato.
Questo è il bambino che voglio uccidere? Non posso. Non ce la faccio. Il pensiero che se lo prenderebbe la morte è troppo duro anche per una tipa tosta come me.
L'egoismo non deve prevalere.
Sorrido a Viktor -E' un po' triste e basta. lasciala stare, vedrai che fra poco si riprende. Vuoi mangiare qualcosa?-
Lui annuisce -Prima vado a giocare fuori, poi vengo-
-Ok, ti chiamerò io .... - gli sorrido di nuovo e vado in cucina.
Mia madre è sopra una sedia che si asciuga le lacrime.
-Lo farò. Ma solo per Viktor- dico. Preparo da mangiare a mio fratello e vado fuori.
  
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