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Autore: fiammettachan    18/12/2006    3 recensioni
è una one shot scritta ancora quando ero a metà del sesto libro...nella vita, a volte, possono succedere delle cose che sconvolgono, che colpiscono al cuore, che fanno soffrire..
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ps..questa l'avevo scritta quando ero a metà del sesto libro, in una sera in cui ero un po' giù.

Se trovate delle incongruenze con la fine del sesto, vi chiedo scusa in anticipo:)

 

NON PASSA GIORNO IN CUI NON MI ODI

 

Non passa giorno in cui non mi odi.

Per non averti saputo aiutare.

 

 

'Sei la cosa più bella che mi sia capitata, devi vivere, d'accordo? Devi rifarti una vita, cominciare daccapo, e trovarti un ragazzo che ti sappai amare, non un codardo come me..'sentii la malinconia uscire dalle tue parole, mentre il sangue sgorgava abbondante dalla ferita infertati, costringendoti a sussurrare in un fil di voce le tue ultime parole: 'Ti amo, Hermione'.

Il tuo ultimo respiro lo percepii sul mio braccio, mi entrò nelle ossa, tanto che fui percorsa da brividi e scossoni.

Silenzio.

Sentii qualcosa di umido premermi negli occhi. Bruciavano, nel pieno dell'incendio più devastante di tutta la mia vita.

A stento cercai di trattenere qualcosa che temevo non essere in grado di controllare.

Non adesso, non ora.

Harry ha bisogno di me. Ha bisogno di noi.

Mi alzai di scatto, lasciandoti al suolo, privo di sensi.

Afferrai la tua bacchetta magica, sporca di sangue, premendola con tutta la mia forza nel petto.

Harry stava fronteggiando Voldemort.

Uno contro uno.

Non c'era bisogno di me.

Io... il mio compito erano i Mangiamorte sopravvissuti.

Uno in particolare.

Feci scorrere lo sguardo, mentre tutto il mio corpo fremeva di una rabbia mai provata prima.

Hermione Granger, la studiosa.

Hermione Granger, quella tranquilla.

Hermione Granger, la voce della ragione.

Gli occhi già infiammati, arsero completamente alla vista di lui.

Lui, quello che ti aveva ucciso.

'PATRONUS!!!!!' urlai con tutta la voce che il mio corpo poteva contenere, in preda ad una rabbia accecante, puntandogli contro la mia bacchetta..

La luce che vi si sprigionò fu qualcosa di accecante.

Il Mangiamorte che mi si trovava davanti venne spazzato via in un attimo. Allora mi girai, colpendo tutti gli altri sopravvissuti.

Ma erano tanti, troppi. Sapevo di non essere in grado di farcela da sola.

Socchiusi gli occhi: 'Ron, ho bisogno di te!'sussurrai...

In in attimo venni inondata da una forza mai provata prima..un energia immensa si impadroniva delle mie gambe, delle mie braccia...come se qualcosa fosse entrato dentro di me..

Qualcosa o Qualcuno.

La tua bacchetta si unì alla mia, fondendosi.

In quel momento, ti sentii respirare dentro di me, ti sentii così vivo..

Ero pronta.

'PATRONUS!!!!!!!!!!!!!!!!!'.

 

 

'Hermione'.

Nero..poi bianco..

'Hermione'.

Quella luce...

Capelli rossi..

'Ron!' sussurrai.

Ma non eri tu.

'Herm, sono Ginny'.

Mi tirai su con immensa fatica. Mi sentivo svuotata. Eppure pesante. La testa mi scoppiava, le mani tremavano. Sangue secco tra i vestiti, tra i capelli.

Sentii il corpo esile della tua sorellina buttarsi contro il mio, tra i singhiozzi.

'Herm , Herm, sei viva!' urlò, se si poteva chiamare urlo, con la voce impastata da pianto.

Nessuno aveva più molta voce, dopo questa battaglia.

'Gi- Gin..' cercai di chiamarla per nome, ma le parole non mi volevano uscire di bocca. Sembravano incatenate in fondo alla gola.

Lei si staccò di me, ed io potei notare che si stavano avvicinando Luna, poi Neville, poi forse Calì...

'Oh' sussultai: 'O, On..' cercai di chiamarti.

Tua sorella doveva aver capito, perchè il suo sguardo si fece cupo. E di espressioni così, su un Weasley, ne ho viste poche.

Scosse la testa, continuando a fissarmi, con la disperazione disegnata sul suo viso.

Ora puoi..

Sentii qualcosa di umido che fremeva per uscire. Qualcosa che incendiava gli occhi, che lacerava il cuore.

Una lacrima.

Hermione Granger è forte.

Hermione Granger sa sempre cosa fare.

Poi due, poi sempre di più.

Piansi per secondi, minuti, ore. Buttai fuori il dolore e la rabbia, mentre il mio povero corpo martoriato veniva scosso da brividi sempre più forti.

Spensi il fuoco, ma non lavai via il dolore.

Poi una mano strinse debolmente la mia.

Mi voltai lentamente: 'Ar- Ay' chiamai.

Sorretto da Neville e Deamus, Harry sedeva vicino a me, gli occhi bagnati e gonfi di lacrime, le braccia piene di tagli, le gambe coperte di lividi. Sangue sulla faccia, sui vestiti.

Anche lui sapeva.

Non potei fare a meno di tirare un sospiro di sollievo nel vederlo vivo, eppure lo odiai perchè tu eri morto.

Odiai Ginny, che cingeva con il braccio sano le spalle di lui.

Odiai Neville, che curava le ferite di Luna con la radice Cicatrizzante.

Odiai Lavanda più che mai, mentre piangeva disperatamente per la tua morte.

Ed odiai me stessa per non essere stata in grado di aiutarti.

Per averti lasciato morire.

Per non essere morta al posto tuo.

 

A distanza di anni, il ricordo di quel giorno è ancora vivo in me.

Sai, Harry e Ginny si sono sposati, ora hanno un bambino che si chiama come te. Gli stessi tuoi occhi azzurri, ma coi capelli neri.

Il nostro amico è un Auror, ci credi?

Mentre la tua sorellina è una mamma a tempo pieno.

E gli altri.. beh, ognuno ha seguito la propria strada, molti li ho persi di vista, ma con alcuni ho mantenuto i contatti. Neville ora lavora in una serra mentre Luna è commessa al negozio di scherzi dei tuoi fratelli.

Ha detto che aveva bisogno di allegria nella sua vita.

In quanto a me, dopo quel giorno, ho perso la voce. Stando ai dottori si tratta di una disfunzione vocale dovuta allo shock.

Stando a me, semplicemente non avevo più niente da dire.

Ora vivo con la famiglia di Harry e tua sorella. Sono tutti carini con me e spesso parliamo di te.

Io ascolto.

Sai, a volte pronuncio qualche parola. E lo faccio solo con Ron junior. Perchè mi ricorda te.

Gli stessi tuoi occhi azzurro cielo.

Lo stesso sguardo da dolce imbranato.

Non c'è giorno in cui non pensi a te, a quello che sarebbe successo se tu fossi sopravvissuto. Mi avresti abbracciata? Ci saremmo messi assieme?

Non passano le giornate senza ch'io non mi odi. In cui non provi una fitta al petto ogni volta che il ricordo di te morente tra le mie braccia mi assale. È insopportabile, la vista del tuo viso contratto in una smorfia di dolore.

Ed io..io che non sono riuscita a salvarti!

 

Non c'è giorno in cui non mi odi.

Per non essere stata capace di aiutarti.

Per averti lasciato morire.

Per non essere morta al tuo posto.

 

 

Una one shot decisamente triste e decisamente non il mio genere, spero comunque che vi piaccia.

Uno dei difetti miei principali è che quando scrivo 'la tiro per le lunghe', do pesantezza alla storia, come credo di aver fatto con questa:(

Spero comunque che vi sia piaciuta, nonostante tutto:P

  
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