Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Mirokia    01/06/2012    10 recensioni
“Con me. Per sempre.” Mormora, e chiude gli occhi, con una calma interiore che spaventa. Prosegue dicendo che lo ama, lo ama tantissimo, poi probabilmente s’addormenta.
Le farfalle sono morte. Tutto è morto con Louis.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Le farfalle

 

 

 

Non gli importa se è per finta. Non gli importa se con lei finge. Può fingere come può non farlo. Ma quello che Harry sa di certo è che lui non è capace di fingere. E che non l’ha mai fatto.

Singhiozza nel momento in cui si mette la mano davanti alla bocca e si scruta senza troppa attenzione nello specchio del bagno. L’altra mano è all’altezza del petto e stringe la pelle fino a lasciare segni rossi, mentre le palpebre s’aprono e si chiudono velocemente, tentando di trattenere quelle lacrime che fanno sempre meno fatica a sgorgare.

Si chiede se vivere col dolore che morde le interiora possa essere considerato effettivamente vivere. Si chiede se sia possibile amare qualcuno a tal punto da avere la mente, il corpo, la vita completamente paralizzati nel suo pensiero, di cosa fa, di con chi parla, di chi abbraccia, di a chi sorride. Si chiede se sia possibile che le sensazioni positive legate ad una persona possano essere troppe e pesare sulle spalle come un macigno, e spingere verso il basso, e fare male che potresti morire.

Harry porta il polso ad asciugarsi le lacrime che non sono ancora scese, in un gesto ormai automatico. Si vergogna un po’ della scenata di ieri sera. L’ennesima scenata di gelosia. Si è detto un centinaio di volte che ha da sopportare, lei adesso è con loro, appiccicata come una cozza, pronta ad entrare negli obiettivi dei paparazzi, e Louis è con lei, sempre. Sempre. Sempre.

Quindi ieri ha pianto. Ha urlato tanto da provocare le lamentele di metà albergo. Perché Louis ha ragione, deve piantarla di fare il bambino e accettare le cose come stanno, e capire che è per il bene della band che sta facendo tutto questo.
E Harry urlava “E a me non pensi? Perché non pensi a me?” e persino Louis, che non sa fare altro che prendere qualunque minimo avvenimento con leggerezza, ha aggrottato le sopracciglia, perché mai aveva visto Harry disperarsi a quel modo. Le guance e il mento bagnati di lacrime, i capelli arruffati perché scompigliati dalle mani che tremavano frenetiche, le labbra viola dallo sforzo.
E Louis gli ha ordinato di smetterla, “Cosa diavolo ti salta in mente?!”, e lo scuoteva, gli diceva di tranquillizzarsi, che adesso c’era lui e tutto sarebbe andato per il verso giusto, che erano soli e avrebbero passato la notte insieme.
E Harry ha avuto la sensazione che Louis parlasse a quel modo per metterlo a tacere, per farlo smettere di frignare, e s’è sentito un tale ripiego, un tale sfogo per le noie di Louis, che s’è limitato a singhiozzare, e non ha opposto resistenza quando il più grande l’ha trascinato sul letto e gli ha passato le mani sotto la canottiera macchiata di lacrime.
“Mi ami?”
E lui zitto, a baciare il collo di Harry.
“Mi ami ancora?”
E quello zitto, a stringergli i polsi, a fargli segno di stare in silenzio a sua volta, mentre scivolava sulla sua pelle, e non sembrava più la cosa più naturale del mondo. Non più.
“Louis, dimmi che mi ami.”
“Stiamo parlando e piangendo un po’ troppo stasera, o sbaglio?” aveva risposto, forse infastidito, forse frettoloso.

Si stringe i ricci leggermente sudati, perché è proprio tanto che Louis non gli dice quelle due parole per cui sospira da tutta la vita. Si dice che probabilmente è così, Louis non lo ama più, magari non l’ha mai amato, e s’è divertito. Chi può biasimarlo? Ha vent’anni ed è famoso in tutto il mondo, e giustamente vuole potersi divertire. E Harry non può credere che a diciott’anni abbondanti abbia già deciso con chi voler passare il resto della propria vita. Con una persona che lo sta mettendo in ginocchio, che lo smonta pezzo per pezzo, che gli annoda intestino e cuore, che nutre le farfalle che gli svolazzano nello stomaco. E poi le uccide.

E Harry sente che sono morte un’altra volta. Col sangue freddo che neanche lui sapeva di avere, esce dal bagno con gli occhi asciutti, addosso solo un paio di boxer bianchi. Lancia uno sguardo sul letto e, come s’aspettava, Louis è ancora avvolto nelle lenzuola a pancia in su, mentre respira pesantemente con la bocca socchiusa, una mano sullo stomaco e l’altra vicino al capo.
Harry percorre con gli occhi ogni lineamento del suo volto, non avvertendo altro che il vuoto dentro di sé, e sente una voragine aprirsi all’altezza dell’addome al pensiero che qualcuno glielo sta portando via. E’ così, Louis non gli ha detto che lo ama perché pensa a qualcun altro, vuole andare via con qualcun altro, vuole passare il resto della vita con qualcun altro. Qualcuno che non è lui.

“No.” Dice Harry a mezza voce, e Louis muove impercettibilmente le labbra, ma resta addormentato. Ed Harry sembra muoversi automaticamente quando si allunga a recuperare il proprio cuscino e lo poggia delicatamente sul volto sereno di Louis. Quello s’agita nello stesso momento in cui sente le vie respiratorie impedite, ma la pressione che Harry esercita sul cuscino non gli permette di vincere la partita. Si divincola, le gambe si muovono freneticamente, le mani graffiano il volto di Harry, che non si scompone e preme ancora, gli occhi spenti e incoscienti.
Poi Harry capisce che è finita, perché Louis ha smesso di muoversi. Il corpo è molle e abbandonato, le mani sono ricadute entrambe sul materasso, le gambe non tremano più. Il ragazzo solleva il cuscino e trova l’altro con gli occhi socchiusi e con la bocca aperta in cerca di aria, ma tutto è fermo, tutto è tranquillo, esattamente come poco prima che Louis si divincolasse.
Harry e la sua lucidità terrificante si distendono accanto al corpo di Louis, e lo abbracciano, con possessività, sentono chiaramente come il calore emanato fino a qualche minuto fa stia svanendo lento.
Mormora qualcosa, Harry,  e ancora non si rende conto di nulla. Vuole solo che Louis non s’allontani, che non vada da lei, che non scappi da nessun altro.
“Con me. Per sempre.” Mormora, e chiude gli occhi, con una calma interiore che spaventa. Prosegue dicendo che lo ama, lo ama tantissimo, poi probabilmente s’addormenta.
Le farfalle sono morte. Tutto è morto con Louis.

 

 

 

 

§

 

 

 

 

Non chiedetemi da dove è saltata fuori questa roba creepy. Ero semplicemente in vena lol
Sicuramente non piacerà come il genere fluff o erotico, però è qualcosa con cui ho sempre voluto cimentarmi. Spero abbia comunque lasciato un segno, anche piccino. <3

Saluti al #THEGAYS <3


Mirokia

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Mirokia