Sabato, 28.05.2012
Caro diario,
non è quanto meno triste che i personaggi delle mie fanfiction abbiano più vita sociale e sessuale di me?
È sabato sera, e io sono sotto un piomone delle winx a sperare che qualcuno recensisca le mie storielle.
D' accordo, sta sera ho la febbre, ma le altre sere era diverso? Quando stavo bene e la serata aspettava me? No.
Sono sempre stata qui, tutta la vita, a guardare i cartoni su italia uno, mentre tutti gli altri 17enni erano in giro a divertirsi, com' è giusto che sia.
Sindrome di Asperger, ha sentenziato ineternet. E, forse, mi sono sentita un po' sollevata.
Mi sono detta: allore c'è un perchè!
Mi si è accesa la lampadina e ho capito che quando gli altri pensavano che fossi strana, avevano ragione.
Non sono strana, sono solo diversa. Neurodiversità, ricordi?
Me lo ripeto, ma chissà perchè l' etichetta che mi hanno affibbiato gli altri è anche quella che mi suona meglio: strana.
Guardo i miei tacchi, belli, rosa, nuovi. Terribilmente nuovi. Dolorosamente nuovi.
Chissà se li rimetterò più, se ne avrò l' occasione. Il fatto è che se uno non ha amici non viene invitato alle feste, non ha diciottesimi a cui andare, serate in discoteca da ballare. E se uno non va alle feste non conosce nuova gente, quindi non ha amici e si ritrova a non andare alla feste. È un circolo vizioso, ma io non ho ne i mezzi, ne le capacità di romperlo.
Busognerebbe essere capaci di socializzare, per farlo.
Perchè non so mai qual' è la cosa giusta da dire?! Questa cosa mi fa sentire così sbagliata.
Ma infatti io li capisco, gli altri, che mi ritengono una stronza e mettono in giro voci sul mio conto?: me ne sto li, in silenzio, con la mia migliore faccia da snob schifata dal mondo, per paura che qualcuno mi rivolga la parola, perchè morirei di paura se lo facesse.
In realtà, però, capisco perchè mi ritengono una stronza, ma non proprio perchè mettono in giro voci su di me.
Che senso ha? Alla fine loro che ci guadagnano?
Ma forse è una di quelle cose che io, nella mia diversità, non posso capire. Tanto ormai mi sono rassegnata.


Lunedí, 28.05.2012

Caro diario,
io vorrei solo capire che strada devo prendere, non chiedo tanto.
Vorrei solo sapere: questo, è quello che vuoi fare. È li, un punto fermo, un obiettivo. Quindi lascia perdere tutto quello che non c'entra niente e prendi al volo tutto quello che ti ci porta.
Ma non lo so! Io non lo so! Smettela di chiedermelo!
Voglio studiare? Cosa? Voglio lavorare? Quale lavoro? Voglio vivere del mio talento? Perchè, davvero c' è un talento?
Smette tutti di dirmi che dovrei scrivere per vivere perchè, si, lo so da sola che è questo che amo fare, e so anche che è l' unica cosa che sono capace di fare, ma ora non resta che chiederci: c'è talento?
Perchè non esiste uno stupido test che ti dice si, sei brava, puoi fare la scrittrice, o no, non sei capace, lascia stare. È tutto così...annebbiato!
Vorrei solo essere più razionale, più con i piedi per terra, capace di ragionare sul mondo nel mondo.
E invece mi sembra di non viverci più da un po', nel mondo.
Forse, sono diventata troppo piccola per questo mondo così grande.


Martedí, 29.05.2012

Caro diario,
a volte penso: ma perchè non posso prendere la via più facile? Dove sta scritto che quella più dura è quella giusta? Che alla fine di una salita sdrucciolosa me ne verrà qualcosa?
E la via più semplice è il suicidio. Perchè la vita già è in salita, se in più hai il peso dei ricordi sulle spalle, come un macigno che ti incolla al pavimento e grava su ogni tua capacità di ripresa, diventa quasi una scalata in verticale.
Potessi piangerli tutti, questi ricordi, inizierei ora e non smetterei più.