01/06/2012
7 recensioniYour
eyes left to die
Rufy si avviò verso la prua della sua nave, la sua tanto cara Thousand Sunny, e si appoggiò al parapetto, inziando a scrutare l'oceano.
Sapeva bene che giorno era, sapeva bene cosa accaddeva un anno esatto fa; era un pensiero che non riusciva a leversi di testa per quanto si sforzasse.
Un anno esatto fa morì il suo sorriso, la sua felicità, il suo mondo. Era un anno esatto di sofferenza.
Tutte le sue certezze crollarono nell'esatto istante in cui suo fratello si accasciò tra le sue braccia privo di forza e di vita; nel esatto istante in cui Rufy si ritrovò da solo, senza avere le forza di piangere, di urlare; nella sua mente si presentava solo l'immagine di suo fratello che gli diceva:
<< Ma come pensi che io sia morto, non morirò mai. >>
Un anno fa, Ace Pugno di Fuoco morì, abbandonando così Cappello di Paglia.
Rufy scosso dai ricordi si accasciò sul pavimento della nave, scoppiando in un pianto disperato.
La ciurma, udendo le sue grida strazianti accorse a prua, senza sapere bene cosa fare o cosa dire.
"Mi avevi promesso che non saresti mai morto!" sibilò a denti stretti mentre le lacrime non volevano fermarsi e continuavano a rigargli il viso.
"MI AVEVI PROMESSO CHE NON SARESTI MAI MORTO!" alzando lo sguardo sull'oceano deserto, urlò di nuovo questa frase, quasi a voler che Ace in qualche modo la riuscisse a sentire.
Zoro, il primo caro amico di Rufy, si avvicinò al suo capitano; gli posò una mano sulla spalla non trovando le forze per rassicurarlo, visto che lui stesso si ritrovava la vista apannata dalle lacrime. Stava male lui, che ha condiviso solo qualche giorno con Ace, non voleva immaginare in che stato d'animo si trovasse Rufy al momento.
"Prima di morire mi disse che per lui era più importante salvare me che avere fama e gloria - raccontò Cappello di Paglia a Zoro, che senza fare una piega ascoltava il dolore dell'amico - e che era grato a tutti per averlo amato nonostante fosse un buono a nulla "
Dopo aver concluso la frase gli scappò una risata, che fece rimanere interdetto Zoro, così come tutta la ciurma che pian piano aveva raggiunto i due compagni.
"Ero...ero più importante io - disse mantenendo il sorriso, che però veniva contrastato dagl'occhi doloranti e dal viso rigato di lacrime - ma in quel momento non aveva capito quando lui fosse importante per me. Si mise in mezzo salvandomi, perchè voleva che il suo fratellino vivesse ancora, e si sacrificò per me" continuò il suo monologo calcando l'ultima frase.
"E così mi lasciò solo, perchè lui voleva far la parte dell'eroe; purtroppo gli sfuggì un piccolo dettaglio allora: se se ne fosse stato fermo facendo sì che io affrontassi il mio destino, bello o brutto che sia, sarebbe stato meglio. Perchè io non posso continuare a vivere con la consapevolezza che non rivedrò più il suo sorriso furbo, che non lo incontrerò più neanche di sfuggita mentre navigo per i 4 mari. E questo non riuscirò mai a perdonarglielo."
I continui singhiozzi causati dal pianto quasi gli impedivano di riprendere aria nei polmoni; aveva consumato tutte le lacrime possibili ed immaginabili, ed ora era allo stremo delle forza, sia fisiche che mentali.
Si alzò e spostò la mano di Zoro dalla sua spalla; si appoggiò nuovamente al parapetto della nave con però gli occhi rivolti al cielo.
"Aveva promesso che non sarebbe mai morto e che avrebbe assistito all'incoronazione del mio sogno. Lui credeva in me. E io credevo alle sue promesse. Anche se ora, sono rimaste solo parole..."
Note dell'autrice:
Questa è la mia prima fan fiction che scrivo su One Piece e volevo scrivere qualcosa sulla morte del mio personaggio preferito; tutto ciò è nato durante una deprimente giornata scolastica, in cui le nubi dense e grige mi ricordarono tanto gli episodi di Marineford. Mentre la scrivevo piangevo xD Ma lasciate perdere me, sono un caso eclatante!
Spero che questo sgorbio di fiction vi possa piacere almeno un pochino, anche se ino ino!:)
Baci, alla prossima!
DeiiHsy Deathly
Rufy si avviò verso la prua della sua nave, la sua tanto cara Thousand Sunny, e si appoggiò al parapetto, inziando a scrutare l'oceano.
Sapeva bene che giorno era, sapeva bene cosa accaddeva un anno esatto fa; era un pensiero che non riusciva a leversi di testa per quanto si sforzasse.
Un anno esatto fa morì il suo sorriso, la sua felicità, il suo mondo. Era un anno esatto di sofferenza.
Tutte le sue certezze crollarono nell'esatto istante in cui suo fratello si accasciò tra le sue braccia privo di forza e di vita; nel esatto istante in cui Rufy si ritrovò da solo, senza avere le forza di piangere, di urlare; nella sua mente si presentava solo l'immagine di suo fratello che gli diceva:
<< Ma come pensi che io sia morto, non morirò mai. >>
Un anno fa, Ace Pugno di Fuoco morì, abbandonando così Cappello di Paglia.
Rufy scosso dai ricordi si accasciò sul pavimento della nave, scoppiando in un pianto disperato.
La ciurma, udendo le sue grida strazianti accorse a prua, senza sapere bene cosa fare o cosa dire.
"Mi avevi promesso che non saresti mai morto!" sibilò a denti stretti mentre le lacrime non volevano fermarsi e continuavano a rigargli il viso.
"MI AVEVI PROMESSO CHE NON SARESTI MAI MORTO!" alzando lo sguardo sull'oceano deserto, urlò di nuovo questa frase, quasi a voler che Ace in qualche modo la riuscisse a sentire.
Zoro, il primo caro amico di Rufy, si avvicinò al suo capitano; gli posò una mano sulla spalla non trovando le forze per rassicurarlo, visto che lui stesso si ritrovava la vista apannata dalle lacrime. Stava male lui, che ha condiviso solo qualche giorno con Ace, non voleva immaginare in che stato d'animo si trovasse Rufy al momento.
"Prima di morire mi disse che per lui era più importante salvare me che avere fama e gloria - raccontò Cappello di Paglia a Zoro, che senza fare una piega ascoltava il dolore dell'amico - e che era grato a tutti per averlo amato nonostante fosse un buono a nulla "
Dopo aver concluso la frase gli scappò una risata, che fece rimanere interdetto Zoro, così come tutta la ciurma che pian piano aveva raggiunto i due compagni.
"Ero...ero più importante io - disse mantenendo il sorriso, che però veniva contrastato dagl'occhi doloranti e dal viso rigato di lacrime - ma in quel momento non aveva capito quando lui fosse importante per me. Si mise in mezzo salvandomi, perchè voleva che il suo fratellino vivesse ancora, e si sacrificò per me" continuò il suo monologo calcando l'ultima frase.
"E così mi lasciò solo, perchè lui voleva far la parte dell'eroe; purtroppo gli sfuggì un piccolo dettaglio allora: se se ne fosse stato fermo facendo sì che io affrontassi il mio destino, bello o brutto che sia, sarebbe stato meglio. Perchè io non posso continuare a vivere con la consapevolezza che non rivedrò più il suo sorriso furbo, che non lo incontrerò più neanche di sfuggita mentre navigo per i 4 mari. E questo non riuscirò mai a perdonarglielo."
I continui singhiozzi causati dal pianto quasi gli impedivano di riprendere aria nei polmoni; aveva consumato tutte le lacrime possibili ed immaginabili, ed ora era allo stremo delle forza, sia fisiche che mentali.
Si alzò e spostò la mano di Zoro dalla sua spalla; si appoggiò nuovamente al parapetto della nave con però gli occhi rivolti al cielo.
"Aveva promesso che non sarebbe mai morto e che avrebbe assistito all'incoronazione del mio sogno. Lui credeva in me. E io credevo alle sue promesse. Anche se ora, sono rimaste solo parole..."
Note dell'autrice:
Questa è la mia prima fan fiction che scrivo su One Piece e volevo scrivere qualcosa sulla morte del mio personaggio preferito; tutto ciò è nato durante una deprimente giornata scolastica, in cui le nubi dense e grige mi ricordarono tanto gli episodi di Marineford. Mentre la scrivevo piangevo xD Ma lasciate perdere me, sono un caso eclatante!
Spero che questo sgorbio di fiction vi possa piacere almeno un pochino, anche se ino ino!:)
Baci, alla prossima!
DeiiHsy Deathly