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Autore: KuroBBgdr    01/06/2012    0 recensioni
Da qui questa stanza che vivo solo una volta alla settimana per circa due giorni cerco di godermi l'aria, il sole e tutto il resto perché qui è tutto diverso. Non importa se qui attanaglia il male so per certo che non è colpa sua, lo comprendo ma non lo posso giustificare e il mio odio per lui è incondizionato.
Vincitrice del primo posto al terzo contest del Kuroshitsuji - Black Butler - GDR
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: +_Nahash_+
Titolo: Un risveglio come tutti gli altri.
Protagonista: Sven Dubois.
Personaggi che compaiono: Sven Dubois (viene citato Saul,Salazar e un suo amico Misha)
Genere: Introspettivo- diario.
Rating: Verde.

Come è bello il sole di mattina visto da quassù, mi è sempre piaciuto osservarlo dalla finestra della mia stanza. Lo osservo perchè riempie il mio cuore di un tepore mai conosciuto prima, sarà per tutta quell'ombra che solitamente attanaglia le mie interiora.
Non lo osservo da quel posto lugubre solitamente guardo la luna li. Quel luogo per me è la notte, non la parte meravigliosa e affascinante della notte -che potrei paragonare alla mia anima-no è quella parte tenebrosa e oscura imperscrutabile quella che stupirebbe chiunque nonostante si aspettino sempre il peggio da me.
Da qui questa stanza che vivo solo una volta alla settimana per circa due giorni cerco di godermi l'aria, il sole e tutto il resto perché qui è tutto diverso. Non importa se qui attanaglia il male so per certo che non è colpa sua, lo comprendo ma non lo posso giustificare e il mio odio per lui è incondizionato.
I miei fratelli non ci sono mai qui e neanche Misha è con me. Lui non può uscire neanche una sola volta, l'unico giardino che ha visto, l'unico luogo da cui può osservare il sole e le stelle è da quel maledetto posto.
Non so se a lui tra l'altro interessi scrutare le stelle o il sole ma se così fosse mi piacerebbe stendermi su quel manto verde e mal curato a fissare il notturno cielo. Tutto questo però non è che possibile e per tanto rimarrà un sogno bello quanto irraggiungibile.
Come dicevo prima i miei fratelli non ci sono qui... Saul è grande ormai e vive a casa con la sua famiglia, la sua disgraziata famiglia. Come vorrei impedirgli di fare gli stessi errori di nostro padre ma purtroppo è impossibile anche per lui.
Vorrei stargli vicino ma, mi respinge e non c'è rimedio ad ogni modo io gli resterò accanto anche se lui non lo vorrà.
Il mio gemello non è in casa sicuramente si troverà nella dimora del nonno e gli starà insegnando ogni cosa.
Io fingo di non voler imparare, faccio il discolo anche se non vorrei, mi insegnano la disciplina a forza ed io rispondo con la ribellione. Non ci posso fare niente questi sono i miei unici momenti di libertà e per tanto voglio godermeli.
La mattina ha un sapore diverso qui, mi sveglio appositamente di buon'ora proprio per vedere il sole dare il meglio si se.
Lo fisso per ore, ovviamente non lo guardo direttamente altrimenti la sua calda e forse luce mi accecherebbe, mi basta vedere la mattina e come tutte le cose brillano sotto di lui.
Calore è questo che da il sole ed è questo che manca a me... quel luogo è così angusto e freddo.
Non posso stare tutto il giorno qui, mio padre presto rientrerà dalla caccia o da altre faccende che gli spettano ed io non posso restare qui altrimenti gli darei un buon motivo per infrangere ciò che di sereno c'è in me ora.

Chiuse il diario riponendolo al sicuro nel suo piccolo nascondiglio segreto. Lo teneva nascosto sotto una mattonella che puntualmente sollevava all'interno del camino.
Se Salazar avesse trovato quel diario sicuramente lui sarebbe stato punito e questo di certo non lo avrebbe giovato.
Aveva tredici anni e già era un uomo, un incosciente e irresponsabile uomo. Un'irrequietezza dovuta dal suo impeto e dalla sua castrata libertà.
Cosa ne sarebbe stato di lui? Nessuno poteva saperlo ne tantomeno Sven, ma di certo non sarebbe voluto restare ancora una volta li dentro in quel ricovero per matti come lo chiamavano, in quel manicomio.
L'unica cosa che non gli dispiaceva di quel posto era Misha e quando pensava a lui non gli era poi così amaro il pensiero di tornare.

Sono stato a casa di mio nonno, ho raggiunto mio fratello così abbiamo potuto studiare. Mephisto è così ligio agli studi, così ligio al dovere. Lo vedevo li eretto sulla sedia, con quella sua postura impeccabile che rispondeva in altro impeccabile modo a tutte le domande che il nonno gli poneva.
Arrivai in ritardo e il mio dolce nonno non mi disse niente, nonostante lui badasse alla puntualità in modo quasi spasmodico, non mi disse niente. Sapeva del mio dolce vizio, non so come ma lo sapeva, era a conoscenza del fatto che io amavo guardare il sole al mattino.
Si arrabbiò però quando io facevo scena muta, non rispondevo alle sue domande e sul suo volto leggevo la sua delusione. Era rammaricato perché io non potevo studiare ma era ancora di più dispiaciuto perché conosceva il motivo per il quale io non potevo applicarmi.
Di certo lui mi avrebbe voluto vedere sereno, so che mi avrebbe voluto tenere con lui ma mio padre era vivo e non glielo avrebbe mai permesso.
A volte li sentivo discorrere sulla mia sorte, mio nonno che si batteva per me andando contro suo figlio. Ho visto Ludwig piangere una volta perché aveva litigato con Salazar. Non poteva salvare ne me ne il proprio bambino.
Povero nonno. Nonostante questo io lo faccio disperare, non ho voglia di studiare, neanche qui, io voglio giocare, spiccare il volo come il dio Horus quando perlustrava volando dall'alto tutto l'antico Egitto.
Mi diverte il sistema che Ludwig ha escogitato per farmi essere sereno e allo stesso tempo apprendere la sua lingua, adesso mi parla solo in tedesco ed io oggi per magia gli ho risposto d'impulso, correttamente e inconsciamente. Sul suo volto un sorriso e sul mio anche. Gioia, forse questa è una bella giornata ma domandi si torna in gabbia.

  
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