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Autore: Tsukino Chan    19/12/2006    1 recensioni
L'atmosfera natalizia spesso dona nuove flagranti ispirazioni a noi autori. Purtroppo non sempre si realizzano in brevi racconti da leggere sotto l'albero. A volte possono essere accantonati perchè hanno una trama già sentita, altre per la pigrizia che ci invade nei freddi giorni invernali. Spesso non vedono la luce semplicemente perchè son pensieri e frasi sconnesse, che ci frullano in testa senza meta. Ciò che leggerete non ha senso, potrei definirlo un'esperimento. State attente o anime prave/ ancor da trovar è il timon di questa nave/ ma se aspirate alla follia/buon pro vi faccia la compagnia...
Genere: Generale, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un cappello da strega viola si muove tra gli scaffali della biblioteca

Un cappello da strega viola si muove tra gli scaffali della biblioteca.

Nell’aria sopra di lui un demone dalle ali metalliche svolazza pigramente.

-Manca meno di una settimana, e devo ancora scrivere la storia natalizia!- sbuffa una voce femminile.

-Così poco tempo e non ho uno straccio d’idea!-

-Sei stressante... Fattucchiera, non sai cosa scrivere, non scrivere. Punto.-

-Devo, scrivere qualcosa, qualsiasi cosa! È una questione di principio!-

Il demone si appoggia all’estremità di una scaffalatura, osservando indolente la figura vestita di viola che parla sotto di se.

Lei volta il viso verso l’essere, mostrando all’aria alcune ciocche castane e le labbra color vinaccia.

-Fatti venire un’idea!- sussurra aspramente.

-Perché dovrei?- ribatte piccato.

Se qualcuno li potesse vedere, vedrebbe gli occhi di lei sgranarsi.

-Sei la mia musa, Idiota! Hai presente l’entità superiore che dovrebbe dare l’ispirazione a noi comuni mortali? Disgraziatamente tu sei registrato sotto il mio nome con il titolo di Musa Ispiratrice Personale. Quindi lavora!-

-Non posso. Il neurone è in ferie.- commenta serafico.

-Vengo lì e ti strozzo!- urla un po’ meno serafica.

-Da quando sai arrampicarti, fattucchiera?-

-Ti spezzerò ogni grammo di materia solida a tua disposizione, demone dei miei ciufoli!-

- Dei tuoi ciufoli?-

-Retrogrado di stato inferiore al microrganismo monocellurare in stato embrionale, spazzatura cosmica nell’infinito bidone spaziale, inventati qualcosa! Qualsiasi. cosa.-

Lui sogghigna divertito.

-Una bella Vm18! Poi se ci sono scene che non capisci posso sempre mostrartele.-

Riceve addosso vari volumi, accompagnati da epiteti poco carini sulla sua natura.

Sbuffando le ordina di prendere carta e penna, intanto lui un’idea la trova.

-Una storiella natalizia, la mielenza è scontata.. Scrivi strega delle mie pantofole.-

-Pantofole?-

Sbuffa nuovamente ed inizia la narrazione.

-Palle di neve e zucchero filato...disse il giovane appena stregato.-

-Sono rime! Tu non le sai fare le rime!-

-Ah... Peccato

disse il pino

al lontano pellegrino.-

Il silenzio crea il gelo.

-Ch’io sia strana non lo celo

ma la tua parlata

ha assunto una forma scalettata.-

Lui la guarda in modo assorto

-Dimmi, forse ti feci torto?

Le tue rime fanno pena,

dunque mangiai pesante a cena,

cerca almeno di non trascrivere

anche quello che non fa ridere!

Case, alberi, folletti di Natale

Ginestre e accusa legale,

spiegami tosto

il motivo per cui la favella non va a posto

si interrompe a metà riga

nun ci capisco più una spiga!-

-Taci, taci, maledetto

non pensar a ciò che va letto

se tornerò alla normalità

quella carta brucerà pure oltre l’eternità

e tu, mio piccolo demonio

diventerai un atomo di carbonio

peste, fiumi, mari rosa

non mi spiego questa cosa.

Stupida musa del coretto

attiva subito quel cervelletto

Che così non ci voglio restare

A parlare in prosa voglio tornare!-

Gli si avvicina minacciosa

armata più che a iosa

ma il poveretto non connette

il neurone partito per le alte vette.

Ancora non sanno che li ha colpiti

quel bacillo delle rimatiti

che più delle baciate non sa fare

studiando ancora l’elementare

Son vittime a caso

lui le ha scelte a naso

cascando male

data la musa e quello che vale.

Nemici giurati son dei bei versi

poiché troppo presi dai cieli tersi

nella lontana infanzia non seguitarono

le dotte lezioni non rimembrarono

ed eccoli oggi, ragazzi ignoranti

che di non saper far rime ne fan vanti.

Si dicono odiati dalla poesia

narrano solo di passanti per via

caravelle, nibbi e fortunale

per lor la poesia si fa viva a natale

con strofe strane

che non azzittiscono neppure le rane.

Ma pensate al povero Bacillo

che ignora tutti, pure il buon grillo

convinto che nella testa di quel tegame

di sicuro passerà l’esame,

in fin dei conti ha infettato una musa,

anche se acida, che la fantasia usa

e con lei ha preso anche la sua protetta

altro che mercato e super offerta!

S’inchinano i commedianti

a dame e furfanti

una sola cura questi effetti può lenire

ma per essa la storia deve finire,

solo chiudendo il sipario

i due smetteran di parlare,

e poi c’è un orario

da rispettare.

 

 

Tempesta, fritto misto magistrale

vorrei augurarvi un Buon Natale

perdonatemi questa follia

a volte la testa se ne va via

Un grande bacio dal Caos a tutti

Credo che andrò a gettarmi tra i flutti...

 

Tsukino Chan

 

  
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