Figlia dell'erba che cresce sui tetti della case coperte di polvere.
Selvaggia dai piedi nudi in frenetica danza sulle tenere corolle, da
mani forti sulla ruvida corteccia.
Eco dii lande dove la terra dorme agitata.
Non rosso nelle vene, ma linfa di vetro.
Occhi di verde pietra preziosa, capelli a sfiorare le caviglie, poi
per rude colpo di lama,
a ondeggiare sui fianchi.
Un sorriso: il cielo si adorna del sole;
fronte corrucciata: cicatrici di lampo ne squarciano il velo,
nubi si ammassano, la rabbia suona la melodia dei tuoni.
E si nutre di speranza,
si placa per dolci parole
Note:
è una drabble/semi poesia dedicata a un personaggio nata dalla fantasia di una mia cara amica. Tale personaggio si chiama Cloe ed è una fata di primavera, irlandese, ma con qualche legame anche con il Giappone (Irlanda e Giappone sono i posti che tale mia amica chiama "I luoghi della magia").
Le fate non hanno sangue, ma linfa; inoltre un cambiamento di umore in Cloe può provocare tempeste.
Il primo "verso" è un riferimento a "Gente di dublino" di Joyce.
La terra che dorme agitata è il Giappone.
Enjoy