Era una mattina come tutte la altre, ma Chiaki non riusciva a chiudere occhio, così il ragazzo iniziò a girarsi nel letto, facendo attenzione a non disturbare il suo compagno, poi si soffermò ad osservarlo:                                   
“Sembra un angelo… è bellissimo…” pensò il ragazzino percorrendo il profilo della mascella pronunciata di Tori con un dito.                                               
“è perfetto…” continuò nella sua mente.                                                  
La camicia del pigiama era sbottonata e permetteva di intravedere il petto scolpito di Tori, così Chiaki iniziò a tracciare cerchi tra i pettorali e gli addominali dell’uomo, stravaganti disegni che cominciarono a ricoprire il suo corpo. Dopo alcuni minuti si mise ad osservare i suoi fluenti capelli, di un colore ramato miscelato ad un castano nocciola, in conclusione un colore quasi indefinibile e luminoso, il quale irradiava di luce il viso dell’uomo addormentato.                   
Gli occhi di Tori erano chiusi, ma Chiaki sapeva bene che erano di un colore terra d’ambra e con una macchiolina più chiara sulla parte superiore dell’iride, gli occhi erano una delle parti preferite da Chiaki, ma quella che davvero adorava erano le labbra, le sue bellissime, perfette ed espressive labbra, quelle che lo tenevano incollate a Tori nei loro momenti più belli.                                              
A quei pensieri così passionali e piacevoli Chiaki venne preso da un impulso: quello di baciare Tori, così non ci pensò due volte e posò dolcemente le sue labbra su quelle del compagno, poi, dopo essersi assicurato che il suo partner non si fosse svegliato, si girò lentamente cercando di riprendere sonno, e quando chiuse gli occhi gli passarono per la mente tre piccole e semplici parole, che pur sussurrandole riecheggiarono nel silenzio dell’alba appena apparsa.                      
–Ti amo Tori- ignaro che qualcuno avesse potuto sentirlo, si accucciò al suo cuscino, quando due forti braccia lo cinsero da dietro per poi stringerlo dolcemente, in seguito mani esperte iniziarono ad accarezzargli schiena e spalle, infine, un sussurro quasi soffiato rimbombò nell’orecchio di Chiaki:                         
-Ecco cosa mi fai mentre dormo… beh, questo spiega perché faccio sempre sogni splendidi…- disse quasi ridendo Tori, ma con un tono così passionale da far quasi svenire il povero Chiaki.                                                               
-M-ma… da quanto sei sveglio?!- domandò il ragazzino ormai in preda ad uno spasmo nevrotico.                                                                        
–Da un po’…- rispose l’uomo tranquillo.                                                             
–Q-quindi hai sentito tutto?!- Chiaki stava per avere un infarto.                         
–Diciamo da quando hai iniziato a giocare con le dita sul mio petto- rispose l’altro accarezzandogli i capelli.                                                                     
–E comunque… ti amo anche io Chiaki… davvero tanto- aggiunse dopo.                        
   Il ragazzo si voltò e vide il radioso sorriso di Tori.                                         
–Ma dal momento che tu hai inziato la partita… ora sarò io a dirigere i giochi…- disse l’uomo con un tono malizioso e attirandolo a sé. Chiaki sussultò e arrossì, capendo che quella mattina Tori era particolarmente di buon umore.