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Autore: Linny    20/12/2006    2 recensioni
Il kitsune argentato fece scorrere gli occhi ambrati sul testo. Una taglia era stata messa sulla sua testa. Il gioco ora poteva iniziare.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2

Kurama93: Grazie per aver commentato anche questa mia fanfic, mi ha fatto molto piacere, e stai pur sicura che continuerò tutte le storie che ho in corso ^^, purtroppo anche se dovevo terminare "Sole e Luna" non ho resistito ad iniziarne una nuova ^^" (sono un caso senza speranza...sopratutto quando si tratta di Yoko *ç*).

Capitolo 2

Con passo nervoso Yomi iniziò a varcare il lungo corridoio che conduceva alla Sala del Consiglio, dove, come ogni giorno, vi si chiudeva per diverse ore lo youkai dai lunghi capelli argentati e dagli unici occhi ambrati che riuscivano ad esprimere unicamente gelo.

Il secondo in comando dell’esercito di Yoko, si bloccò improvvisamente, trattenne il respiro mentre dalla tasca del soprabito sfilò un foglio, lo spiegò per leggerlo nuovamente, solo quando il suo sguardo arrivò all’ultima parola ricominciò a respirare. Chiuse gli occhi mettendo via il pezzo di carta. Sapeva benissimo cosa doveva fare, ed era una tra le cose più semplici: giungere alla fine del corridoio, bussare alla porta, entrare e consegnare il foglio.

Se tutto fosse andato per il meglio, forse se la sarebbe cavata con qualche taglio, altrimenti…sospirò, nulla poteva fermare la furia dello Yoko una volta che essa aveva inizio.

Riprese il cammino, non poteva tirarsi indietro. Prima o poi lo youkai argentato avrebbe scoperto la taglia che era stata messa sulla sua testa. Vivo o Morto. Quelle parole erano scritte in un carattere maggiore rispetto al resto del testo. Quella faccenda non prometteva nulla di buono. In breve tempo il demone si trovò a bussare alla massiccia porta, attese immobile e non ricevendo alcun ordine, la aprì.

Seduto su di una poltrona ricoperta di una soffice stoffa vellutata rossa con i supporti interamente in oro, vi stava un Kitsune dall’aria annoiata, la testa era sorretta dalla mano sinistra, mentre la destra teneva una rosa scarlatta, o meglio, la sua inseparabile compagna. Quando lo sguardo del suo superiore si posò su di lui, Yomi deglutì.

-Avvicinati- fu solo un sussurro, ma nel silenzio della sala, risuonò come un urlo. O forse era solo il timore del demone dai lunghi capelli neri come la pece a farlo sembrare tale.

Ubbidendo immediatamente all’ordine appena ricevuto, Yomi si avvicinò allo youkai e quando fu giunto a pochi passi da lui si inginocchiò in silenzio. Si morse il labbro inferiore appoggiando sul freddo pavimento il foglio che lo aveva condotto sino a lì. Anche se teneva il capo chino, Yomi poteva sentire su di sé lo sguardo gelido della volpe, e questo gli bastava per capire che aveva scelto un pessimo momento. Ma ormai era in ballo e doveva ballare.

-Cosa vuoi Yomi?- domandò atono la volpe rigirando tra le dita la rosa.

-Tutti i villaggi sono gremiti di questi manifesti- iniziò a raccontare Yomi nervoso sfiorando il foglio –Sarebbe meglio dire che non vi è luogo nell’intero Makai in cui non ve ne sia almeno uno- concluse alzando lo sguardo per vedere la reazione del Kitsune.

Yoko appoggiò la mano con il fiore sul bracciolo, e poi sollevò il capo. Se lo youkai era accorso al suo cospetto per metterlo al corrente di quel fatto, decisamente su quel bando doveva esserci scritto qualcosa che lo riguardava da vicino. Assottigliò gli occhi riducendoli a due fessure, poi con l’eleganza che lo caratterizzava si alzò dalla poltrona di velluto per avvicinarsi allo spettro. Yomi restando inginocchiato osservò il continuo avvicinarsi del Kitsune, quando questo fu a pochi passi da lui chinò immediatamente il capo e prese tra la mano il pezzo di carta. La volpe si fermò a pochi centimetri dal suo vice, incrociando le braccia. Il demone dai lunghi capelli neri gli porse l’oggetto che aveva fatto nascere il bisogno di quell’incontro senza osare guardarlo direttamente.

Rapidamente lo youkai argentato fece scorrere gli occhi ambrati sul testo, imprimendo ogni singola parola nella propria memoria. Arrivato alla fine, sul volto diafano comparve un ghigno. Qualcuno aveva avuto il coraggio di mettere una taglia sulla sua testa. Mai avrebbe pensato di trovare un giorno un essere che tenesse così poco alla propria vita. Divertente pensò Yoko accartocciando il manifesto.

-Alzati- ordinò a Yomi con gli occhi che parevano risplendere di una strana luce.

-Yoko, questa è una faccenda molto seria. Come hai letto, Akikazu ha messo una taglia su di te, tutti ne saranno già a conoscenza- iniziò a spiegare il demone.

-Dovrei averne paura?- chiese cinico la volpe.

Yomi tacque un attimo. Doveva rispondere ciò pensava veramente?

-Si- disse deciso fissando con intensità le iridi dorate del compagno.

La rosa rossa, tra le mani dello Yoko, si tramutò nella Rose Whip. Fu solo un gesto durato pochissimi secondi, ma bastò per squarciare un braccio allo spettro che gli stava dinanzi. Lo youki della volpe divampò in un attimo. La risposta di Yomi non gli era piaciuta. Se quello che c’era scritto su quel foglio era vero, voleva dire che dei cacciatori di taglie si sarebbero messi sulle sue tracce, a meno ché non lo avessero già fatto. Per una cosa tanto banale doveva nascondersi? Le iridi ambrate erano colme d’ira. Lo stava sottovalutando. E quel che peggio, era che fosse proprio Yomi a farlo. L’aura demoniaca del Kitsune esplose senza che quello che era considerato il migliore del suo esercito potesse preparare una difensiva. Yomi tossendo sangue cadde a terra con l’intero corpo coperto di ferite più o meno gravi. Yoko osservò con disprezzo il ragazzo steso e con indignazione mormorando un -Idiota- si diresse verso la porta passando sopra al corpo del suo vice.

Prima di uscire dalla Sala del Consiglio, Yoko tirò una corda azzurrina che scendeva dal soffitto proprio accanto alla porta, poi si avviò per il corridoi. Arrivato a metà di esso, due guardie arrivarono di corsa e si fermarono davanti a lui.

-Siamo ai vostri ordini Signore- annunciarono in coro dopo aver fatto il consueto saluto militare.

-Portate ciò che resta di Yomi nei sotterranei ed attendete il mio arrivo- ordinò atono la volpe riprendendo a camminare.

-Si- risposero insieme per poi dirigersi immediatamente a svolgere l’ ordine appena ricevuto.

500.000 denari…valgo così poco caro Akikazu? si chiese il kitsune con un ghigno credo che presto dovrò farti un’altra visitina.

   
 
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