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Autore: Nicolessa    03/06/2012    2 recensioni
Questa piccola storia non è altro che un mio sogno su Dean e Jo: la mia coppia preferita di Supernatural.
Diciamo che tutto avviene dopo la morte di Jo. E ho detto tutto.
Un faccia a faccia che mi ha fatto rabbrividire anche nel sonno.
Enjoy!!
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Jo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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progetto


She's an angel with a shotgun.






"I'm an angel with a shotgun.

Fighting til' the war's won
I don't care if heaven won't take me back.
I'll throw away my faith, babe

Just to keep you safe.

Don't you know you're everything I have?

And I

Wanna live, not just survive

Tonight."



                                                                                                 
*********************************


 

Il rumore assordante di un'esplosione che non lo lascia libero dal tormento, la luce rossastra oltrepassa la retina dei suoi occhi verdi e stanchi, l'odore di bruciato che gli corrode le narici, il calore delle fiamme che lo raggiungono di colpo. Suda freddo nonostante si trovi in quello che per lui è l'inferno... poi finalmente si sveglia.
Quel Dean che fino a pochi minuti prima si rigirava nel letto in preda ai suoi incubi è seduto con la schiena contro la spalliera ed ha un'aria sconvolta.

Sei tornato nella vita reale, quella che hai cercato senza tregua per anni, quella che tanto volevi... te lo ricordi? 


Si passa una mano sulla fronte umida e respira, respira così lentamente da sentire ancora l'odore della cenere soffocargli i polmoni: qualche maledizione non glie la vieta nessuno in quella circostanza... infondo ha ragione ad avercela con il mondo. Al suo fianco non ha più il "piccolo fratellino" da proteggere, non ha più un lavoro che potrebbe portargli via la vita, non ha più preoccupazioni sovrannaturali ore che è tutto finito però continua a lamentarsi borbottando... eppure il "vissero tutti felici e contenti" era arrivato anche per lui.

Sul serio? Sognare la Sua morte ogni dannata notte può considerarsi un lieto fine per te? 

«Hai fatto dei brutti sogni, Principessa?»

E ora che diavolo succedeva? Da quando aveva anche le allucinazioni?
Alza lo sguardo con il timore di non vederla, di essere diventato pazzo. Magari era solo Lisa che lo prendeva in giro, anche se... non poteva farlo, non come faceva Lei.
«Oh ti prego Dean, non farmi la parte del "sono fuori di testa". Ho viaggiato per troppo tempo per potermi godere la scena come si deve!»
Appollaiata sul mobile con la sua solita aria autoritaria e strafottente lo guarda. Un sorrisetto appena accennato le si dipinge sul volto e lui è completamente disarmato, confuso... e abbagliato.

Non è una tua impressione Dean: lei è sempre più bella. 

Non spiccica una parola, non può credere di aver oltrepassato il limite della stabilità mentale.
«Non puoi essere qui e -nel caso tu sia un mutaforma o qualsiasi altra stronzata del genere- ti consiglio di sparire dalla mia vista.»

 

Sfoggi il tuo tono da duro perchè pensi che non sia davvero lei, non è vero? Non ti avvicini perchè, anche se fosse un mostro, non avresti il coraggio di farle del male.

 

«Siamo anche di mal umore! Allora non è proprio la serata giusta per quella cena che mi devi», la vede scrollare le spalle con un che di ingenuo nello sguardo mentre salta giù dal mobiletto, volendosi avvicinare a lui: ancora immobile sul letto accanto ad un'altra donna dai capelli corvini, non intenzionata minimamente a svegliarsi. «Sarà per un'altra volta allora, amore!»

 

Continua a sfotterti e forse è il caso di reagire non credi? 

 

«Come mi hai chiamato?» domanda incredulo ricordando il suo tono la prima volta che lo chiamò così: il suo sorriso splendente ed i suoi occhi brillanti ti venivano incontro, abbracciandoti in quel momento di confusione dove probabilmente volevi ucciderla a mani nude per essersi intromessa in un caso che non era in grado di affrontare... allora te lo ricordi ancora.

 

«Cosa c'è, hai perso anche l'udito insieme alla personalità ultimamente?»

 

Questa era una frecciatina e l'hai sentita benissimo. Cosa ne sa lei? Cosa sa del nuovo te, della tua vita perfetta e senza problemi, cosa?

 

«Va bene, adesso basta». È deciso ad alzarsi. Certo l'abbigliamento non è dei migliori ma di sicuro non sarebbe rimasto lì a farsi prendere per il culo dalla sua illusione o desiderio che fosse.

«Wow, sono dovuta tornare dall'altro mondo per poterti vedere mentre reagisci da vero Dean Winchester... sono quasi commossa!»

 

Perchè continua ad insultarti? Perchè farlo se la tua immaginazione vorrebbe vedere solo il meglio di lei... il suo sorriso contagioso per esempio. Perchè è arrabbiata con te?
Perchè l'hai spedita all'altro mondo? Beh, non puoi biasimarla per questo.

 

«Ascolta, io non...» non finisce la frase non avendo le parole... forse perchè non sapeva cosa dire e basta. Iniziava davvero a credere che fosse lei, in carne ed ossa, non essendo comunque realmente possibile.
«Devi smetterla. Basta con le stronzate! Quando la finirai di piangerti addosso?»

«Ma di che diavolo stai parlando, Jo?» la sua voce tuona in risposta il suo nome che non nominava ormai da tempo. Che strana impressione faceva: in quel modo si era messo l'anima in pace: si era arreso al fatto di considerarla reale.
«Smettila di guardarmi in quel modo, smettila di torturarti perchè non hai ucciso nessuno!»

Lei lo crede davvero ed ecco il perchè delle sue urla in quella piccola stanza dove non erano soli.
Il fatto che Lisa non si fosse ancora svegliata era seriamente improbabile. 

Dean spalanca gli occhi e si guarda intorno, come se temesse qualcosa in particolare: spaventare la sua... attuale ragazza? Forse.

Fa un cenno con la testa alla ragazza dai biondi e lunghi capelli facendo in modo che lo seguisse fuori da quella casa dal clima ovattato. 
Il suo sguardo indeciso: essere arrabbiati, frustrati, contenti o confusi? Sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro.

Già, a proposito di esplosioni. 

«Che vuoi da me Jo?» Ora lui è calmo, se lo impone.
Non è mai stato realmente incazzato con lei e per questo gli risulta difficile parlarle in modo così aggrassivo -se non esasperato-.

«Voglio vedere il mio di lieto fine. Quello dove non mi consideri una bambina, dove guidi la tua macchina con quella fastidiosa musica rock alla radio. Quello dove non sogni la mia morte credendo che sia successo a causa tua. Ecco cosa voglio da te, idiota!» Le sue parole risuonano come uno sfogo, una semplice supplica mascherata dalle urla che echeggiavano per tutto il giardino.
Il silenzio li avvolge e la penombra li avvicina... proprio come quel giorno nel fottuto market.
Ricordava di averle detto di no.

 

[«Hai un altro piano? Hai un qualsiasi altro piano?» gli rispose lei a malapena prima di spiegare il piano della sua morte.
Eh no, non l'aveva un altro piano... avrebbe tanto voluto averlo ma non vedeva via d'uscita se non quella.]

 

«Quindi io dovrei far finta di niente? Dovrei andare avanti come se non ti avessi mai permesso di morire per salvare me? Come se non ti avessi mai dato un detonatore tra le mani?» 

«Perchè, soffrire anche quando dormi è meglio, secondo te?»

«Non è questo il punto...»

«Ah no? E qual'è allora?»

 

Litigare puntandovi il dito l'uno contro l'altro non è una clamorosa novità per voi. Sovrapporre parole su parole è la vostra canzone preferita infondo.

 
«Mi manchi. Questo è il punto». E chi avrebbe mai pensato che Dean avrebbe mai potuto dire una cosa del genere? Nessuno, ecco chi. Ma Jo sapeva, lei sapeva sempre tutto quando si parlava di Dean Winchester.

«È proprio un sogno questo» gli rivela con un amaro sorriso sulle labbra tremanti, non cercando nessun tipo di contatto: nessuno.

 

Ora è tutto chiaro Dean, stai solo sognando. Non puoi toccarla, non puoi parlarle senza prima morire o andarla a prendere dal paradiso... perchè è là che lei in realtà si trova. Deluso? 

 

«Fammi svegliare allora. Preferibilmente all'istante, mi sento un coglione quando vengo preso in giro.»

«Nessuno ti sta prendendo in giro, stai facendo tutto da solo... perchè ti senti in colpa. E questa è colpa mia.»

Il loro ragionamento prosegue come se fossero in un tribunale: giocano a chi ha più colpe da portarsi sulle spalle. Non è un gioco particolarmente divertente a loro avviso.

«Certo come no, e io sono la fottuta regina d'Inghilterra!»

«Mi dispiace Vostra Maestà, ma questa è la verità» risponde sempre sulle sue, continuando a prenderlo in giro replicando alle sue battute come solo lei sa fare. «Lisa non è sveglia per questo: non vuoi che si intrometta adesso. Io ho i capelli lunghi perchè hai una specie di fissa per le Raperonzolo e, come se non bastasse, sei mezzo nudo solo perchè sei egocentrico. C'è qualcosa che ancora non ti convince tutt'ora?» prosegue aprendosi in un sorriso smagliante. 

Proprio quello che cercavi mentre, nella stanza da letto, ti attaccava nemmeno fosse diventata un Pittbull inferocito. Contento ora?

 
«Non sono egocentrico, sono solo consapevole del fatto di essere bello...»

«Attento Playboy, non vorrei che il tuo sogno si trasformasse in un porno!»

 Tornano a parlare come se niente fosse successo, come se quella chiacchierata pacifica gli fosse dovuta, come se non si fossero mai lasciati realmente e... radicalmente.

«Dean...»

«Mi sto svegliando, non è così?» Lo capisce quando la figura della ragazza inizia a dissolversi come un sottile velo di nebbia sotto i suoi occhi. 

«Ci vediamo dall'altra parte, Dean.» 
Sorride ombrosamente mentre la vede sparire una seconda volta.
Nelle orecchie quella sua frase che solo loro due sapevano come fosse continuata in un' altra circostanza.

 

                                                                                 


                                                                                                               ...


 

Si sveglia di soprassalto, una goccia di sudore gli riga la fronte e un sospiro si libera dalle sue labbra secche.

Allora aveva ragione, era solo un sogno. 

 

«Dannazione...» borbotta alzandosi dal letto che condivideva con Lisa, proprio come nel sogno al quale aveva posto fine senza volerlo realmente. 
I suoi passi sono incerti, non sa nemmeno dove si sta dirigendo. I suoi occhi si fermano sopra quel mobiletto che aveva solo immaginatamente accolto Jo con le gambe accavallate e il suo sguardo penetrante e nota un biglietto.

«Sarà qualche promemoria che Lisa ha dimenticato» si convince non privandosi però del beneficio del dubbio.


 

Buongiorno, Principessa!

Devo dire che hai davvero un aspetto orribile quando hai gli incubi! 

Ah, dimenticavo: per la questione della cena... sappi che non me ne dimenticherò!


 

Non può che sorridere.
Non si chiede come sia arrivato quel pezzo di carta lì e tantomeno vuole saperlo.
Sa solo che non appena Lisa si sarebbe svegliata l'avebbe avvertita della sua pertanza. 
Doveva tornare nella sua Impala con la musica dei REO nello stereo pronta a sfondargli i timpani.
Glie lo doveva.                                                                                        

 

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Note dell 'autrice:

I miei sogni meriterebbero gli Oscar, li amo per questo! Magari ditevi voi se ho motivo di vantarmene o meno.
Potete anche essere cattivi con le critiche, accetto tutto quello che ha un fondo di ragione! xD

Ah, la canzone all'inizio è dei "The Cab" e si intitola appunto "Angel With A Shotgun".
Ho scritto tutto questo ascoltando a ripetizione quella canzone.
Ascoltatela, ne vale davvero la pena *_*

  
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