She's an angel with a shotgun.
"I'm an angel with a shotgun.
Fighting til' the war's won
I don't care if heaven won't take me back.
I'll throw away my faith, babe
Just to keep you safe.
Don't you know you're everything I have?
And I
Wanna live, not just survive
Tonight."
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Il
rumore assordante di un'esplosione che non lo lascia libero dal
tormento, la luce rossastra oltrepassa la retina dei suoi occhi verdi e
stanchi, l'odore di bruciato che gli corrode le narici, il calore delle
fiamme che lo raggiungono di colpo. Suda freddo nonostante si trovi in
quello che per lui è l'inferno... poi finalmente si sveglia.
Quel Dean che fino a pochi minuti prima si rigirava nel letto in preda
ai suoi incubi è seduto con la schiena contro la spalliera ed ha
un'aria sconvolta.
Sei tornato nella vita reale, quella che hai cercato senza tregua per anni, quella che tanto volevi... te lo ricordi?
Si passa una mano sulla fronte umida e respira, respira così
lentamente da sentire ancora l'odore della cenere soffocargli i
polmoni: qualche maledizione non glie la vieta nessuno in quella
circostanza... infondo ha ragione ad avercela con il mondo. Al suo
fianco non ha più il "piccolo fratellino" da proteggere, non ha
più un lavoro che potrebbe portargli via la vita, non ha
più preoccupazioni sovrannaturali ore che è tutto finito
però continua a lamentarsi borbottando... eppure il "vissero
tutti felici e contenti" era arrivato anche per lui.
Sul serio? Sognare la Sua morte ogni dannata notte può considerarsi un lieto fine per te?
«Hai fatto dei brutti sogni, Principessa?»
E ora che diavolo succedeva? Da quando aveva anche le allucinazioni?
Alza lo sguardo con il timore di non vederla, di essere diventato
pazzo. Magari era solo Lisa che lo prendeva in giro, anche se... non
poteva farlo, non come faceva Lei.
«Oh ti prego Dean, non farmi la parte del "sono fuori di testa".
Ho viaggiato per troppo tempo per potermi godere la scena come si
deve!»
Appollaiata sul mobile con la sua solita aria autoritaria e
strafottente lo guarda. Un sorrisetto appena accennato le si
dipinge sul volto e lui è completamente disarmato, confuso... e
abbagliato.
Non è una tua impressione Dean: lei è sempre più bella.
Non spiccica una parola, non può credere di aver oltrepassato il limite della stabilità mentale.
«Non
puoi essere qui e -nel caso tu sia un mutaforma o qualsiasi altra
stronzata del genere- ti consiglio di sparire dalla mia vista.»
Sfoggi il tuo tono da duro perchè pensi che non sia davvero lei, non è vero? Non ti avvicini perchè, anche se fosse un mostro, non avresti il coraggio di farle del male.
«Siamo anche di mal umore! Allora non è proprio la serata giusta per quella cena che mi devi», la vede scrollare le spalle con un che di ingenuo nello sguardo mentre salta giù dal mobiletto, volendosi avvicinare a lui: ancora immobile sul letto accanto ad un'altra donna dai capelli corvini, non intenzionata minimamente a svegliarsi. «Sarà per un'altra volta allora, amore!»
Continua a sfotterti e forse è il caso di reagire non credi?
«Come mi hai chiamato?» domanda incredulo ricordando il suo tono la prima volta che lo chiamò così: il suo sorriso splendente ed i suoi occhi brillanti ti venivano incontro, abbracciandoti in quel momento di confusione dove probabilmente volevi ucciderla a mani nude per essersi intromessa in un caso che non era in grado di affrontare... allora te lo ricordi ancora.
«Cosa c'è, hai perso anche l'udito insieme alla personalità ultimamente?»
Questa era una frecciatina e l'hai sentita benissimo. Cosa ne sa lei? Cosa sa del nuovo te, della tua vita perfetta e senza problemi, cosa?
«Va bene, adesso basta». È deciso ad alzarsi. Certo l'abbigliamento non è dei migliori ma di sicuro non sarebbe rimasto lì a farsi prendere per il culo dalla sua illusione o desiderio che fosse.
«Wow, sono dovuta tornare dall'altro mondo per poterti vedere mentre reagisci da vero Dean Winchester... sono quasi commossa!»
Perchè
continua ad insultarti? Perchè farlo se la tua immaginazione
vorrebbe vedere solo il meglio di lei... il suo sorriso contagioso per
esempio. Perchè è arrabbiata con te?
Perchè l'hai
spedita all'altro mondo? Beh, non puoi biasimarla per questo.
«Ascolta,
io non...» non finisce la frase non avendo le parole... forse
perchè non sapeva cosa dire e basta. Iniziava davvero a credere
che fosse lei, in carne ed ossa, non essendo comunque realmente
possibile.
«Devi smetterla. Basta con le stronzate! Quando la finirai di piangerti addosso?»
«Ma
di che diavolo stai parlando, Jo?» la sua voce tuona in risposta
il suo nome che non nominava ormai da tempo. Che strana impressione
faceva: in quel modo si era messo l'anima in pace: si era arreso al
fatto di considerarla reale.
«Smettila di guardarmi in quel modo, smettila di torturarti perchè non hai ucciso nessuno!»
Lei lo crede davvero ed ecco il perchè delle sue urla in quella piccola stanza dove non erano soli.
Il fatto che Lisa non si fosse ancora svegliata era seriamente improbabile.
Dean spalanca gli occhi e si guarda intorno, come se temesse qualcosa
in particolare: spaventare la sua... attuale ragazza? Forse.
Fa
un cenno con la testa alla ragazza dai biondi e lunghi capelli facendo
in modo che lo seguisse fuori da quella casa dal clima ovattato.
Il suo sguardo indeciso: essere arrabbiati, frustrati, contenti o confusi? Sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro.
Già, a proposito di esplosioni.
«Che vuoi da me Jo?» Ora lui è calmo, se lo impone.
Non è mai stato realmente incazzato con lei e per questo gli
risulta difficile parlarle in modo così aggrassivo -se non
esasperato-.
«Voglio
vedere il mio di lieto fine. Quello dove non mi consideri una bambina,
dove guidi la tua macchina con quella fastidiosa musica rock alla
radio. Quello dove non sogni la mia morte credendo che sia successo a
causa tua. Ecco cosa voglio da te, idiota!» Le sue parole
risuonano come uno sfogo, una semplice supplica mascherata dalle urla
che echeggiavano per tutto il giardino.
Il silenzio li avvolge e la penombra li avvicina... proprio come quel giorno nel fottuto market.
Ricordava di averle detto di no.
[«Hai
un altro piano? Hai un qualsiasi altro piano?» gli rispose lei a
malapena prima di spiegare il piano della sua morte.
Eh no, non l'aveva un altro piano... avrebbe tanto voluto averlo ma non vedeva via d'uscita se non quella.]
«Quindi io dovrei far finta di niente? Dovrei andare avanti come se non ti avessi mai permesso di morire per salvare me? Come se non ti avessi mai dato un detonatore tra le mani?»
«Perchè, soffrire anche quando dormi è meglio, secondo te?»
«Non è questo il punto...»
«Ah no? E qual'è allora?»
Litigare puntandovi il dito l'uno contro l'altro non è una clamorosa novità per voi. Sovrapporre parole su parole è la vostra canzone preferita infondo.
«Mi manchi. Questo è il punto». E
chi avrebbe mai pensato che Dean avrebbe mai potuto dire una cosa del
genere? Nessuno, ecco chi. Ma Jo sapeva, lei sapeva sempre tutto
quando si parlava di Dean Winchester.
«È proprio un sogno questo» gli rivela con un amaro sorriso sulle labbra tremanti, non cercando nessun tipo di contatto: nessuno.
Ora è tutto chiaro Dean, stai solo sognando. Non puoi toccarla, non puoi parlarle senza prima morire o andarla a prendere dal paradiso... perchè è là che lei in realtà si trova. Deluso?
«Fammi svegliare allora. Preferibilmente all'istante, mi sento un coglione quando vengo preso in giro.»
«Nessuno ti sta prendendo in giro, stai facendo tutto da solo... perchè ti senti in colpa. E questa è colpa mia.»
Il loro ragionamento prosegue come se fossero in un tribunale: giocano a chi ha più colpe da portarsi sulle spalle. Non è un gioco particolarmente divertente a loro avviso.
«Certo come no, e io sono la fottuta regina d'Inghilterra!»
«Mi
dispiace Vostra Maestà, ma questa è la
verità» risponde sempre sulle sue, continuando a prenderlo
in giro replicando alle sue battute come solo lei sa fare. «Lisa
non è sveglia per questo: non vuoi che si intrometta
adesso. Io ho i capelli lunghi perchè hai una specie di
fissa per le Raperonzolo e, come se non bastasse, sei mezzo nudo solo
perchè sei
egocentrico. C'è qualcosa che ancora non ti convince
tutt'ora?» prosegue aprendosi in un sorriso smagliante.
Proprio
quello che cercavi mentre, nella stanza da letto, ti attaccava nemmeno
fosse diventata un Pittbull inferocito. Contento ora?
«Non sono egocentrico, sono solo consapevole del fatto di essere bello...»
«Attento Playboy, non vorrei che il tuo sogno si trasformasse in un porno!»
Tornano a parlare come se niente fosse successo, come se quella chiacchierata pacifica gli fosse dovuta, come se non si fossero mai lasciati realmente e... radicalmente.
«Dean...»
«Mi sto svegliando, non è così?» Lo capisce quando la figura della ragazza inizia a dissolversi come un sottile velo di nebbia sotto i suoi occhi.
«Ci vediamo dall'altra parte, Dean.»
Sorride
ombrosamente mentre la vede sparire una seconda volta.
Nelle orecchie
quella sua frase che solo loro due sapevano come fosse continuata in un'
altra circostanza.
...
Si sveglia di soprassalto, una goccia di sudore gli riga la fronte e un sospiro si libera dalle sue labbra secche.
Allora aveva ragione, era solo un sogno.
«Dannazione...»
borbotta alzandosi dal letto che condivideva con Lisa, proprio come nel
sogno al quale aveva posto fine senza volerlo realmente.
I suoi passi sono incerti, non sa nemmeno dove si sta dirigendo. I suoi
occhi si fermano sopra quel mobiletto che aveva solo immaginatamente
accolto Jo con le gambe accavallate e il suo sguardo penetrante e nota
un biglietto.
«Sarà
qualche promemoria che Lisa ha dimenticato» si convince non
privandosi però del beneficio del dubbio.
Buongiorno, Principessa!
Devo dire che hai davvero un aspetto orribile quando hai gli incubi!
Ah, dimenticavo: per la questione della cena... sappi che non me ne dimenticherò!
Non
può che sorridere.
Non si chiede come sia arrivato quel pezzo di
carta lì e tantomeno vuole saperlo.
Sa solo che non appena Lisa
si sarebbe svegliata l'avebbe avvertita della sua pertanza.
Doveva tornare nella sua Impala con la musica dei REO nello stereo pronta a sfondargli i timpani.
Glie lo doveva.
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Note dell 'autrice:
I miei sogni
meriterebbero gli Oscar, li amo per questo! Magari ditevi voi se ho
motivo di vantarmene o meno.
Potete anche essere cattivi con le
critiche, accetto tutto quello che ha un fondo di ragione! xD
Ah, la canzone all'inizio
è dei "The Cab" e si intitola appunto "Angel With A Shotgun".
Ho
scritto tutto questo ascoltando a ripetizione quella canzone.
Ascoltatela, ne vale davvero la pena *_*