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Autore: Subutai Khan    03/06/2012    2 recensioni
Quando la noia si fa sentire, John e Michael danno il peggio di sé.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ah, se i bambini potessero non crescere mai...”.
“Mi sembra giusto. Niente sesso, niente brivido delle fughe notturne all’insaputa dei parenti, niente prima canna svaccati sul divano di casa con gli amici, niente libertà di uscire alle quattro di mattina a comprare le sigarette. Una meraviglia”.
“Niente mutuo da pagare, niente responsabilità verso mogliemaritofiglinonniziicugini, niente levatacce alle sei del mattino per andare a spaccarsi il culo sotto al sole dodici o più ore, niente pressioni sociali, niente esami da dare. Non mi sembra così tragica”.
“Quel che dici ha un suo perché, è vero. Ma non capisco perché negar loro anche i lati buoni della vita”.
“Scusa, sono diventato melodrammatico. È che, se fossimo rimasti bambini, non saremmo in questa situazione”.
“Oh suvvia, solo perché fra due ore verremo messi al muro e fucilati. Sono i rischi del mestiere quando fai il mercenario e ti catturano perché la tua guida autoctona è un traditore”.
“D’accordo, d’accordo. Ma i miei punti rimangono, no? O ho solo detto stronzate?”.
“Non sto dicendo questo, mi sembrava anche di averlo sottolineato. Però sarebbe ingiusto infliggere ai bambini questa maledizione. Non crescere mai dev’essere tremendo”.
“Perché? Sarebbe un mondo bellissimo”.
“Guarda che non vale affrontare l’esecuzione sotto l’effetto di stupefacenti. Sminuisci il tuo momento ultimo. Io voglio essere lucido”.
“Che ti frega? Sono i tuoi ultimi centoventi minuti di vita. Non farti prendere dalla seriosità, te li rovini”.
“Non accetto lezioni di morale da uno che non sa neanche tenere la testa alta e il petto in fuori di fronte a un plotone”.
“Fai un po’ come ti pare, non me ne fotte una sega”.
“Dolce come una fetta di saint honoré avariata. Non ti smentisci proprio mai”.
“Dovrei?”.
“No, figurati. Anche rimanere fedeli a se stessi davanti alla morte è importante”.
“Tu e la tua filosofia da quattro soldi del cazzo potete anche tacere, sai. Non mi stai rendendo l’attesa più piacevole”.
“Non volevo, difatti. Era una semplice disamina del...”.
“Stai zitto! Non ti voglio stare a sentire!”.
“Va bene, va bene. Non ti disturberò più. Ma tu evita frasi del cavolo come quella lì, per favore. Poi mi sento provocato”.
...
...
...
...
...
...
...
“John?”.
“Sì?”.
“Facciamo un gioco”.
“Fare un gioco? A che pro? E che gioco?”.
“Compatiscimi. Non sono maturo e responsabile come te. Mi sto cagando in mano. E nelle mutande l’ho già fatto”.
“Sì, ho notato l’olezzo. Uff. Che gioco preferisci?”.
“Non lo so, uno qualsiasi. Qualcosa di fattibile. Chessò, carta forbici e sasso”.
“Non ti sapevo così infantile, Michael. Uno come te, che ha sempre cazzo e culo in canna e che poi regredisce a quattro anni per così poco”.
“Allora, lo vuoi fare ‘sto gioco o no?”.
“Sì sì, va bene”.
“John... grazie. Mi aiuti moltissimo, così”.
“Lo so. Mi è sempre piaciuto fare il babysitter”.

La traccia "Ah, se i bambini potessero non crescere mai..." viene dalla community di Live Journal Piscina di Prompt, anche se personalmente io mi rifiuto di usare la parola "prompt", inglesismo gratuito del menga, in favore di un più patriottico "traccia".
   
 
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