-Li vedi??? Li vedi?- urlo a Madison.

–No, c’è questa capellona davanti a me!- mi risponde lei,- No, aspetta… forse ho visto qualcosa!!-.

-Tipo?- le chiedo.

-…Boh!- ride lei.

Madison è la mia migliore amica. La conosco dalla scuola materna. Praticamente siamo nate insieme. Mi piace perché mi dice sempre tutto quello che pensa, senza mettersi troppi

problemi.

Siamo in mezzo alla folla piena di ragazzine sguaiate che urlano come pazze, sbracciandosi, cercando di farsi vedere dai One Direction. Alle 16.00 Madison mi ha letteralmente

trascinato a vedere il loro concerto. “Per una volta che vengono in Italia, non perdiamoceli!”, mi ha detto. Veramente io non sono loro fan. Ho ascoltato qualche loro canzone, e mi

piace il loro aspetto, ma niente di più. Mentre Madison… lei è pazza di loro. Specialmente di quello con gli zigomi più evidenti degli altri… quello che a me sembra una specie di

scimmietta simpatica: Louis. Bah, tutto questo splendore a me non sembra, ma…contenta lei!


I nomi degli altri non li so. Mi sembra che quello riccio si chiami qualcosa tipo “Zayn”, o “Niam”. Mi sembra. Mentre quello biondo credo si chiami “Liam”, o qualcosa del genere… però

non sono sicura.

-Mi ricordi un’altra volta i loro nomi?- chiedo a Madison.

-Uff, ancora? Scriviteli la prossima volta!- mi risponde lei,- Allora, escludendo Louis, quello figo con i capelli neri corti si chiama Zayn; quello ricciolino con la faccia tenera è Harry; quello

castano si chiama Liam, e quello biondo irlandese si chiama Niall-.

“Bene”, penso. “Non ne ho azzeccato uno”.

Una volta finito il concerto, i cinque ragazzi erano andati in camerino a rinfrescarsi o a fare non so cosa, e poi sono ricomparsi in piazza ad accogliere le fan e a firmare autografi. Lì ci

siamo anche noi, ma purtroppo ci siamo accorte troppo tardi del loro arrivo e siamo finite dietro, dove, ovviamente, non si vedeva niente.

-Ma possibile che dopo aver ottenuto gli autografi, queste qui non si spostino????- si lamenta Madison.

-Se fossi tu al loro posto, e ti troveresti Louis davanti a te, talmente vicino da toccarlo, ti sposteresti?- le chiedo, provocandola.

Lei si limita a guardarmi male e a dire:- Lo verificheremo tra un po’, fidati-.

Io non sono così tanto ansiosa di incontrarli. Onestamente, sono andata lì solo a fare compagnia alla mia amica.

Aspettiamo altri dieci minuti, in mezzo alle urla. Poi, si calmano.

-Se ne sono andati- afferma una ragazza davanti a noi.

Riesco a vedere la faccia di Madison sprofondare nella delusione. Mi dispiace per lei. La stringo in un abbraccio e le dico:- Vedrai, li incontrerai anche tu, me lo sento-. Lei si limita ad

annuire.

Ad un certo punto, dietro di noi si sente un rumore: un cancello che si apre. Ci giriamo tutti. Sta uscendo una macchina nera. Tutte le ragazze urlano, ancora più forte di prima.

Corrono verso la macchina.

-SONO LORO!- urla Madison, e si unisce a loro verso la corsa. -Forza, Kath, vieni anche tu!!!-.

Vado anche io verso di loro, ma senza correre: camminando a passo tranquillo. Ad un certo punto sento una musica provenire da dietro di me. Mi giro e vedo gli One Direction posti

a mo’ di scacchiera, che iniziano a cantare.

Lo notano anche le fan, che urlano:-Sono lìììììì!!!- . Mi giro di nuovo e me le vedo arrivare addosso. Spalanco gli occhi. Non vedo via di scampo. Sto ferma, sperando solo che mi

scansino.

In due secondi sono a terra.

-Kath! Stai bene??- sento la voce di Madison preoccupata. Si china verso di me, e mi tiene per le spalle. Io cerco di sollevare, ma non appena stacco la testa dal pavimento non vedo

niente. Inizia tutto a girare.

-Non proprio- le dico. Mi porto una mano alla testa, come se stessi cercando di farla smettere di girare.

-Vuoi che ce ne andiamo?- mi chiede Mad.

-Ma stai scherzando? Non ti farei mai perdere i tuoi idoli! Tranquilla, adesso mi passa!-. In effetti sta passando. Piano piano, mi metto in piedi. Solo allora mi accorgo della musica.

Nessuno si è accorto di me, eccetto Madison. Gli One Direction continuano a cantare. Riconosco la melodia della canzone. Era la prima che avevo ascoltato della band. Non ricordo il

titolo, ma nel video stavano tutti sulla spiaggia.

-Ma il concerto non era finito?- chiedo, lamentandomi.

-Stanno facendo una specie di bis all’aperto- mi spiega Mad.

-Bene-.

Dopo qualche secondo anche Mad inizia a cantare a squarciagola e a muoversi assieme alle altre ragazze.

Io mi limito a battere le mani e ad agitare la testa, come una cretina. La verità è che mi stava venendo un dolore fortissimo alla testa. Ma cerco di non farci caso e di concentrarmi

sulle parole della canzone. Mio padre è inglese, quindi riesco a capire alla perfezione quello che dicono:

“Baby you light up my world like nobody else,
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain’t hard to tell
You don’t know…”

Ad un certo punto non riesco più a capire niente. Le voci si fanno un suono misto con la musica; inizio a vedere a tratti. Sento la testa che mi gira. Le gambe non riescono più a

sopportare il mio peso.

Proprio quando la musica cessa, cado a terra, svenuta.