03/06/2012
4 recensioniRogo di ricordi
La ragazza si muoveva leggiadra, quasi danzando con la gonna fine del vestito che svolazzava sulle sue gambe nude, attorno a quel rogo da lei stessa creato, continuando ad alimentarlo in parallelo all’odio che accresceva nel suo cuore.
I capelli sciolti sulle spalle ondeggiavano quasi in simbiosi con la stoffa dell’abito, andandole a finire sulle guancie e negli occhi. Ma neanche quel fastidio riusciva ad eliminare il piccolo sorriso sghembo che le era comparso sul volto. E anche se poteva sembrare quasi folle, la cosa davvero inquietante era che la ragazza in quel momento era completamente lucida.
Il fuoco è destinato a portare sempre con sé la distruzione e tutto doveva bruciare: i suoi sentimenti, il suo dolore, le sue illusioni.
Doveva esser distrutta l’immagine di quella Maka che come una sciocca aveva ceduto all’amore.
Sì, Maka Albarn, colei che odiava ogni sorta di individuo maschile sulla faccia della Terra, si era innamorata. Ed era stata ricambiata per un periodo che le era parso il più bello della sua vita.
Ma poi lui l’aveva abbandonata per un’altra.
E ora gli ultimi residui di quella Maka si trovavano su una collina nei pressi di Death City a consumarsi assieme ad ogni singolo oggetto e ogni legame che l’avevano legata a lui. A bruciare insieme ad ogni singola traccia dell’unico uomo che aveva amato.
Gettò l’ultima foto che ritraeva loro due abbracciati nell’inferno delle fiamme e stette ferma e immobile ad osservare i bordi accartocciarsi e i colori annerirsi.
Sembrava una pazza Didone disperata dopo la partenza del suo amato Enea, ma Maka non si sarebbe mai tolta la vita. Si sarebbe limitata a sopprimere quella sua parte sciocca e impulsiva che era inciampata nei fili della ragnatela che era in realtà l’amore.
Tutto era iniziato con il rosso e il verde e tutto sarebbe finito con i medesimi colori.
Maka ammirò ancora le fiamme cremisi che si stavano affievolendo prima di voltare le spalle al falò ed iniziare a incamminarsi verso la città.
E così il verde e il rosso si incatenarono insieme per un’ultima volta, prima di essere definitivamente spezzati.
Angolo dell'Autrice.
Ok, con questa one-shot è scientificamente provato che la sottoscritta, Willow Gorgon, non riuscirà mai e poi mai a scrivere una SoMa decente. ç.ç
È più forte di me: per quanto mi piaccia questa coppia, mi viene più naturale trattare questi due in un contesto "tragico" rispetto a qualcosa di amorevolmente amoroso. (?)
Ecco, sono finita con lo scocciarvi e con l'annoiarvi per mezzo di questi miei comuni scleri a fine storia.
Ora me ne vado.
Se qualcuno avesse letto questa cosa, mi farebbe molto piacere ricevere una sua opinione al riguardo.
Baci <3
Willow