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Autore: Sunflower91    03/06/2012    1 recensioni
Torno a pubblicare, senza scostarmi dal mio solito genere.
Quanto può essere calda una sera d'estate? Un piccolo sogno, ho preso spunto da un sogno vero e l'ho sviluppato. Mi ha messo tanta serenità sognarlo e scriverlo, spero che leggerlo faccia lo stesso effetto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“La vedi quella luce laggiù?”
Il silenzio tutto intorno era lieve e caldo, incorniciato dal lago e dal cielo stellato sopra di noi. I nostri piedi nudi toccavano l’orizzonte, bagnati dall’acqua fredda.
“Sì, la vedo.”
La sua voce mi calmava. Non solamente la sua voce, ogni cosa di lui mi avvolgeva senza toccarmi, m’infondeva protezione. 
“E’ il faro. Beh, l’avevi capito.. Però mi piace guardarlo. Pensavo che i fari ci fossero solo sul mare.”
Lui rimase in silenzio. I nostri respiri si rincorrevano nell’aria estiva.  Lo guardai, i suoi occhi erano come acqua, limpidi. Nuotai parecchio, era un’apnea piacevole, silenziosa. Riemersi in superficie, la sua mano cinse la mia, come una coperta calda. Una nicchia accogliente, perfetta, la sua spalla. Ci poggiai la testa, e rimanemmo lì, respirando piano. Solo in due si possono fare certi respiri.
Come era immobile il tempo.. mi piaceva. Era come galleggiare, senza preoccuparsi, così vicini e tranquilli.
Mi riempii di parole, ma rimasi in silenzio, perché adoravo quel momento, non riuscivo ad aggiungergli altro.
Lui roteò il capo, osservandomi con la coda dell’occhio. La coperta si spostò, mi strinse a sé, più vicina. Più noi. Più respiri. E poi lo guardai e il suo viso era proprio lì vicino al mio. Ed era come sentirsi a casa.
E mi parlò, la sua voce avvolgente, la coperta, nuotavo nei suoi occhi.
“Vieni qui.”
Ed ero già lì, sulle labbra.
Un bacio di ovatta, morbido, come un abbraccio. Non ebbi alcuna fretta di incontrare la sua lingua, volevo nuotare, volevo scaldarmi.
Come un fiume, il bacio si fuse alle parole e poi alle risate e poi ad altri baci. Io ridevo tra le sue labbra e continuavo a nuotare e mi ritrovavo sospesa tra l’acqua fredda e la coperta calda.
E il faro era ancora lì.
  
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